La Bilancia, che ha Venere in domicilio, mi sembra rappresentare molto bene una parte del Settecento, quello della società delle belle maniere, della vita galante e festosa della nobiltà. Ultimi bagliori di un mondo al tramonto che sarà travolto dalle grandi rivoluzioni di fine secolo.
Due pittori illustrano con varie sfumature quel mondo. Il primo è Watteau che ha Sole e Giove in Bilancia e Venere e Saturno in Vergine. Barbault1 lo definisce Venusiano-Saturniano. È infatti riservato e solitario e la sua pittura, pur rappresentando momenti festosi, riesce a far emergere una vena di tristezza.
Il secondo, Boucher, con il Sole e Mercurio in Bilancia e la Luna e Giove nell’edonista segno del Toro, esprime l’aspetto più leggero e gioioso del suo segno.
Partiamo da Jean-Antoine Watteau che è senz’altro il pittore più geniale e innovativo del primo Settecento francese.
“Nessuno più di lui può darci in una sola immagine la lettura introspettiva di quella classe del privilegio sociale che, per tracotanza e disinteresse ai mutamenti della storia, sta inconsapevolmente precipitando verso la propria rovina” (Carroli)2
Solo all’età di trentatre anni riuscì ad entrare nell’Accademia francese e come saggio di ammissione presentò il quadro Imbarco per Citera che rimane sicuramente la sua opera più celebre.
Il quadro inaugura un nuovo genere pittorico, quello delle “feste galanti”, dipinti che rappresentano la vita degli aristocratici francesi, la loro socialità artificiosa con feste da ballo, convegni galanti, piacevoli conversazioni nei parchi delle loro residenze di campagna. È come se assistessimo a scene teatrali in cui si intrecciano momenti e destini di diversi personaggi.
La pittura, come il nascente romanzo3, racconta delle storie.
In questo dipinto le coppie stanno lasciando l’Isola di Venere. La statua della dea, immersa in una natura lussureggiante, sembra vegliare dall’alto sui diversi atteggiamenti amorosi.
La navicella è ormai pronta a salpare contornata da allegri amorini.
Gli amanti si sorridono ma l’atmosfera, come nella gran parte delle opere di Watteau, appare colorata di dolce malinconia.
Tra i più noti dipinti che rappresentano queste feste galanti possiamo ricordare Festa D’amore, La Proposta Imbarazzante, Feste veneziane, I piaceri del ballo (in apertura dell’articolo).
C’è un’altra opera di Watteau che mi colpisce molto. È in questo caso un’unica figura che riempie tutto il quadro. L’indifferente.
È “Il ritratto di un damerino profumato e incipriato, agghindato di sete pizzi e rose sul cappello scarpini manica mano, un vagheggino che trasognato in un proprio mondo di vanità si avvicina a passo di danza” (Carroli)
Guardando questa immagine non riesco a non pensare al Giovin signore del Giorno di Parini. Ozioso e fatuo vive di lusso e superficialità. Esponente di quella società parassitaria del privilegio di casta, si sente legittimamente superiore rispetto agli altri uomini.
E forse si ricrederà soltanto quando il poeta e il nobile si incontreranno in un’unica tomba, “il luogo in cui tutti riescono uguali”.4
Il secondo pittore verso cui vogliamo rivolgere la nostra attenzione è Boucher, sorridente e raffinato, è amante della leggerezza e della gioia.
È un uomo di piacere che avrà una vita e una carriera lunga e caratterizzata dal successo. L’ambiente accademico gli si mostrò subito favorevole, lavorò per le dimore dei ricchi aristocratici e godette dell’appoggio della potentissima marchesa di Pompadour, la favorita di Luigi XV. L’arte di Boucher con la sua grazia voluttuosa era del resto la più adatta per il gusto della corte di Luigi XV. Anche sul terreno affettivo la sua vita appare fortunata, aveva infatti sposato MarieJeanne Buseaux, artista bella, intelligente che fu spesso anche sua modella.
Se abbiamo indicato Watteau come Bilancia Saturniana, François Bucher rappresenta invece efficacemente l’aspetto Venusiano. Bilancia e Toro sono i due segni in cui Venere è in domicilio e nel suo tema natale il Sole è in Bilancia e la Luna in Toro.
Venere si trova nel sensuale segno dello Scorpione.
Venere è al centro della sua mitologia interiore e tutta la sua carriera è consacrata a dipingerne la vita, la storia, il trionfo… Venere in Scorpione gli dà un’aria di voluttà. La bellezza della sua divinità è tutta seduzione. (Barbault)
Rosalba Granata
Note
- Barbault. Opuscolo LA BALANCE
- Carroli: Le tre vie della pittura
- Il Settecento è infatti l’epoca in cui nasce il romanzo moderno
- Parini: Dialogo sopra la nobiltà