Lettere contro la guerra è il primo dei “Titoli in dote” estratti a sorte.
E nella Sala del Centro Stella vengono lette ad alta voce le parole di Terzani.
“Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi…
Facciamo di più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene.
Educhiamo i figli ad essere onesti e non furbi. È il momento di uscire allo scoperto, è il momento di impegnarsi per i valori in cui si crede.
Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi”.
È lunedì 8 febbraio 2016 e siamo al secondo incontro di Quindici Minuti con Metro-Polis del Percorso Partecipato.
L’argomento è quello dell’identità della nostra Associazione.
E allora è assolutamente necessario partire dal nome. Perché Metro-Polis?
Il nome «Metro-polis» contiene in sé i nuclei fondamentali che guidano l’azione ideale dell’Associazione” È proprio l’Incipit dello Statuto!
Polis, valori antichi, i valori della partecipazione, della convivenza civile, del senso di appartenenza ad una comunità… Oggi nella complessa società contemporanea, la necessità di dare voce ai valori della tolleranza, della politica come attività nobile, e soprattutto la centralità della cultura come bene comune, della cultura da condividere, la cultura come antidoto allo squallore dominante.1
Però Metro-Polis vuole anche essere un progetto aperto, in divenire in cui ognuno può portare il proprio contributo…
I Cinque titoli in dote sono pensati proprio per dare concretezza a questo nostro intento, ecco perché diamo loro tanta importanza.
Leggo dal Blog:
L’ invito che rivolgiamo a chi vuol diventare nostro socio è di portarci in dono cinque titoli: possono essere di libri, di film, di articoli di giornali, di canzoni, di poesie, etc. L’importante è che questi titoli riflettano l’identità di chi li porta con sé in dote, in modo da poter costruire insieme l’identità collettiva di Metro-Polis.
Nel nostro Sito c’è una sezione apposita in cui abbiamo raccolto i titoli.
Volevamo che la serata dedicata all’identità di Metro-polis facesse finalmente condividere le suggestioni provenienti dalle diverse scelte dei nostri soci.
Un sacchetto conteneva tanti diversi bigliettini colorati, in ognuno un titolo accompagnato dalle motivazioni della scelta o da una citazione significativa.
I biglietti estratti a sorte sono stati letti a voce alta. Il primo appunto è stato Lettere contro la guerra.
Alle parole di Terzani si affiancano, con il secondo biglietto, quelle di Berlinguer sulla Questione Morale e poi via via Le città invisibili di Italo Calvino: “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme… cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, quello che non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.
La Canzone dell’appartenenza di Gaber: “l’appartenenza è avere gli altri dentro di sé. È quel vigore che si sente se fai parte di qualcosa”.
E poi La banalità del male della filosofa Hannah Arendt e la lettera alle studentesse e agli studenti del preside Felice Signoretti.
Parole di filosofi, parole di poeti, parole di persone comuni e tutte richiamano tolleranza, moralità partecipazione…
E infine Leggere Lolita a Theram: “Un’ode al potere della letteratura, al coraggio delle donne, ma anche un monito per chi considera la libertà qualcosa che si conquista una volta per tutte, quando invece è un valore da difendere ogni giorno”.
È questo il titolo che chiude i Quindici minuti con Metro-Polis sottolineando con forza il potere della letteratura2, la letteratura che, come diceva Eco, fa vivere molte vite, fa conoscere molti mondi, fa incontrare molte culture diverse.
Ecco, la percepite ora l’identità di Metro-Polis?
Il nome dell’associazione costituisce la base.
I cinque titoli danno concretezza alla identità collettiva.
Concludiamo con le parole di Silvia: I Cinque titoli. Cosa sono per me? Un esercizio di sintesi. Un giusto compromesso tra gusto e affinità culturali dove la scelta finale ha comunque un sapore di temporaneità.
Rosalba Granata
NOTE
- Da Immagini di Una storia (http://www.metropolisbologna.it/about/storia/2013-di-rosalba/)
- La cultura, da intendersi come bene comune e primario, può essere anche un piacevole strumento di trasformazione (dallo Statuto)
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