LA PANZANELLA NELLA PANZA – SPECIALE: SAPORI D’AUTUNNO

di Danila Faenza

L’autunno offre una grande varietà di ortaggi, verdure e frutti. Le nostre tavole si colorano del rosso della melagrana, dell’arancio dei cachi, della zucca e dei mandarini, del verde della verza e dei carciofi, del marrone scuro delle castagne e di quello più sfumato dei funghi di vario tipo.

Questa puntata della Panzanella nella panza è quindi dedicata alle delizie culinarie tipiche di questa stagione. Buon appetito!

Pappardelle ai funghi porcini

Per 4 persone:

400 gr. di pappardelle

500 gr. di funghi porcini

prezzemolo fresco

aglio

olio evo

sale

Pulite i funghi con un pelapatate o, se sono troppo sporchi, passateli velocemente sotto l’acqua asciugandoli subito con carta da cucina, quindi riduceteli a fettine sottili.

Scaldate l’olio in un tegame insieme a uno spicchio d’aglio, quindi aggiungete i funghi e fateli cuocere a fuoco lento fino a che non saranno cotti.

Fate cuocere la pasta, scolatela e quindi saltatela insieme al sugo di funghi, aggiungendo un ciuffo di prezzemolo tritato. Servite subito.

Chi ama l’aglio può tritarlo invece di usare lo spicchio intero. Continue reading

LA PANZANELLA NELLA PANZA – GIOVEDÌ GNOCCHI, SABATO TRIPPA

di Danila Faenza

Con l’arrivo dell’autunno proponiamo qualche piatto un po’ più robusto dei precedenti. E, come appariva un tempo nelle insegne delle osterie, citiamo il famoso «giovedì gnocchi, sabato trippa». Cominciamo appunto con quest’ultima, un alimento molto nutriente, ricco di proteine, magro e ricco di calcio e fosforo, che è costituito dal prestomaco di bovini e ovini.

Come abbiamo detto, si tratta di una carne priva in sé di grassi e calorie ma che, cucinata, diventa una pietanza non leggerissima; al pari di molte frattaglie, ha un costo contenuto, tanto che in passato, oltre ad essere un alimento della cucina povera (fin dal tempo dell’Antica Grecia) , era il cibo che si usava dare ai gatti. Continue reading

FARE POLITICA ATTRAVERSO IL CIBO. BOLOGNA IS FAIR!

di Beatrice Collina

A Bologna, si sa, tutto ruota attorno al cibo. Ce lo ricorda costantemente una delle definizioni più celebri della città, “Bologna la grassa”, e ci viene confermato ogni giorno dai gruppi di turisti estasiati davanti alle vetrine di alimentari ricche di mortadellone penzolanti. Si moltiplicano golosi itinerari enogastronomici in città e nel territorio extra-urbano, così come si moltiplicano i locali dediti alla ristorazione di qualsiasi tipo. Un’amica spagnola, a Bologna per uno scambio universitario, un giorno allegramente esasperata sbotta: “Basta parlare di cibo! Qui parlate sempre di cibo! Anche mentre mangiate, parlate di cibo!”. Nulla da poter replicare: è davvero così. E anche noi di Metro-Polis non facciamo eccezione con i nostri Aperitivi a Tema e le Cene di Caterina. Continue reading

LA PANZANELLA NELLA PANZA

di Danila Faenza

Pane e pomodoro

Un tempo (mica nel giurassico, eh? Basta andare indietro di cinquant’anni) le merendine industriali non esistevano e quindi noi bambini, per spezzare il digiuno tra pranzo e cena, mangiavamo ben altre cose, sicuramente più salutari. Per esempio, un classico era pane, burro e zucchero o, per una merenda salata, pane, pomodoro e sale (più al Sud, in linea di massima).

La cucina povera utilizza quasi sempre materie di recupero, volgarmente dette “avanzi” e, infatti, un tempo il pane non si buttava mai, sia per la scarsità di cibo che, in decenni meno austeri, per un senso del risparmio che, nel tempo, è andato perduto.

Il pomodoro, inoltre, era a portata di mano dei contadini e, per chi non lo era, costava comunque poco.

Questi due alimenti, sani e semplici, sono alla base di numerosissime ricette della cucina povera di quasi tutte le regioni, sia per piatti freddi che caldi. Ed è di questo che parleremo in questa puntata, cominciando dalla preparazione che dà il titolo a questa rubrica, la panzanella, piatto originario della Toscana. Continue reading

SPECIALE PRANZO DI FERRAGOSTO

di Danila Faenza

Forse il giorno di Ferragosto sarete in un atollo del Pacifico, in Sri Lanka, a Miami o a Ibiza e quindi, giustamente, vi dimenticherete anche del giorno festivo.

Ma, nel caso foste a Bologna come me o, per un colpo di vita, a Porretta Terme o in tanga al lido di Casalecchio, questo menù fa proprio per voi, a meno che non vogliate/possiate fare un mutuo per mangiare il pesce in città o dintorni.

Festeggiamo quindi la giornata con un’abbuffata insieme ad altri amici rimasti a casa, spendendo davvero poco e faticando pochissimo. Infatti, come vedrete, non è così difficile cucinare un pranzo con quello che gli anglosassoni chiamano seafood.

Cozze alla marinara (per 4 persone)

2 kg di cozze

aglio, prezzemolo, olio

mezzo bicchiere di vino bianco

Pulite le cozze eliminando la barbetta che esce dal guscio e spazzolandole con una spugnetta abrasiva o una spazzola da bucato.

Risciacquatele più volte sotto acqua corrente. Eliminate quelle rotte o aperte.

Versate qualche cucchiaio di olio d’oliva in una padella ampia; aggiungete qualche spicchio di aglio tagliato a metà.

Versate le cozze e alzate la fiamma al massimo; quando le cozze cominciano ad aprirsi, versate un mezzo bicchiere di vino bianco e fate sfumare. Mescolate le cozze e, quando saranno tutte aperte, aggiungete prezzemolo tritato (insieme ad aglio, se gradito).

Servite con fette di pane tostato e spicchi di limone.

Attenzione: eliminate i mitili che sono rimasti chiusi o che si sono solo socchiusi.

Costo medio: 6 euro Continue reading

LA PANZANELLA NELLA PANZA

di Danila Faenza

Sarde in saòr

Ormai le rubriche di cucina invadono la tv, i giornali, il web e anche le bacheche dei social network, su cui ognuno posta le foto del pranzo o della cena.

Insomma, siamo tutti un po’ chef. E infatti questa rubrica vorrebbe essere qualcosa di diverso, se ce la faremo… Vorremmo infatti fuggire dal delirio dell’impiattamento, della fogliolina di salmoriglio decorativa, dalla pozione di Assurancetourix per andare a riscoprire soprattutto la nostra cucina povera che, oltre ad essere economica e sana, ci racconta anche un po’ della nostra storia. Ovviamente ci sarà qualche eccezione, ma che confermerà la regola.

Cominciamo con una ricetta di pesce azzurro che arriva dal Veneto e, in particolare, da Venezia: le sarde al saòr, cioè “al sapore”. Continue reading