di Angelo Errani
Educare o punire? L’ interrogativo accompagna da sempre la storia dell’educazione.

La dichiarazione fatta nei giorni scorsi dal ministro dell’Istruzione e del Merito: “l’umiliazione è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità” ne richiama l’attualità. Il ministro si è poi corretto, ma, sostenendo che non intendeva suggerire di umiliare ma di promuovere l’umiltà, ha di fatto confermato una logica moralistica e punitiva come fondamento dell’attività educativa. Una logica che ben si collega alla parola “merito”, parola che, con la formazione dell’ultimo governo, è stata aggiunta alla tradizionale denominazione del ministero.
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