Lo sguardo che quotidianamente intercorre fra le persone e lo sguardo nel mirino della macchina fotografica o della cinepresa possono essere educati all’accoglienza, a richiamare appartenenza, ma possono anche contribuire a suggerire lontananza e, di conseguenza, disumanizzare.
Questo articolo di Rossana Cappucci è stato originariamente pubblicato sul sito Luce per la didattica in data 28 febbraio 2023 Ospitiamo il contributo sul nostro blog col consenso dell’autrice, come introduzione all’Aperitivo a TemaMetro-Polis incontra il corso Docdel 15 giugno 2023.
La riflessione sull’attualità del fascismo ha suscitato negli studenti un forte interesse verso le ragioni del consenso. Il percorso di ricerca-azione alla base del documentario Non facciamo di tutta l’erba il Fascio, realizzato dalla classe II G del Corso doc del Liceo “Laura Bassi” di Bologna e da me coordinato, parte dalla considerazione di come i diari scolastici oggi rispecchino gli stereotipi e i falsi desideri omologanti dettati dal consumismo. Si è scelto quindi di analizzare il ventennio fascista in cui il diario era lo strumento più efficace per trasmettere principi ai giovani e alle loro famiglie per operare poi un confronto con la scuola attuale.
Guida galattica per autostoppistidi Adams ha catturato la mia attenzione grazie alla presentazione di una socia di Metro-Polis per i Titoli in dote.
«“Addio addio addio addio e grazie… per tutto il pesce”, cantano i delfini intelligenti prima della partenza definitiva dal pianeta Terra. Abbandonano i mari e i delfinari prima che astronavi extraterrestri demoliscano il pianeta per lasciare spazio alla costruzione di una superstrada galattica che passerà per il sistema solare.
Sorrido al pensiero che in Italia sia stato distribuito solo in 20 sale cinematografiche, rimanendo in cartellone solo per un fine settimana. In soldoni poco commerciale, poco interessante per il grande pubblico. Divino e lungimirante per me»(1). (Silvia S.)Continue reading →
Quando pensiamo al Sagittario immediatamente richiamiamo alcuni contenuti: i viaggi, gli ampi spazi di conoscenza, la ricerca di nuovi mondi e di nuovi orizzonti.
E molti tra i più significativi scrittori o registi di fantascienza sono di questo segno:
Philip Dick e Ridley Scott (il regista di Blade Ranner e l’autore del racconto da cui è tratto il film), Steven Spielberg (con la sua poetica dello stupore, della meraviglia, dell’infanzia) Arthur Charles Clarke (autore di tanti famosi racconti tra i quali La sentinella, che diede la prima idea a Kubrick per 2001 Odissea nello spazio).Continue reading →
Il Leone spesso è espressione di grandezza e magnificenza. Tende a stupirci per la pompa e il fasto con cui accompagna le sue manifestazioni. Barbault afferma, facendo l’esempio di Luigi XIV, «Sotto la sua parrucca leonina sbalordisce il mondo con un fasto inaudito».
È a questa caratteristica leonina che voglio collegarmi per parlare del film di Kubrick. Il regista ha Sole, Venere e MC in Leone.
2001 Odissea nello spazio è un film sontuoso, degno di un leone, fatto di immagini straordinarie e musiche travolgenti.Continue reading →
«La Fantascienza è la fiaba del nostro tempo. Avvicinabile alla fioritura letteraria del romanzo cavalleresco del passato»(1).
Tanto tempo fa
in una Galassia lontana lontana…
La gigantesca scritta di un giallo intenso scorre verso l’alto sullo schermo e ci informa sulla guerra civile che si sta combattendo nella Galassia. Una musica fortissima ci avvolge.
Inizia l’avventura di Luke. È giovanissimo, vive in un pianeta desolato e si nutre di sogni eroici. E proprio a lui arriva, come avviene nei miti, la chiamata. Viene iniziato ai segreti della Forza, diviene un Cavalierie Jedi . Con la spada laser del padre, che non ha mai conosciuto, inizia a combattere (accanto alla principessa Leila, che guida la resistenza, e a Han Solo, un simpatico avventuriero) per salvare la Galassia dal pericolo del malvagio imperatore a capo delle forze oscure del Male. Continue reading →
«Quando alcuni di questi penitenti vennero a Liegi, tutti corsero con grande meraviglia a vederli compiere le loro flagellazioni […] così in tanti vi presero esempio, che chiunque voleva imitarli in segno di devozione; ma alla fine, tanto si diffuse questo comportamento che tutte le città erano piene di questi penitenti, che si facevano chiamare flagellanti […].
Quando si vide che questa mortalità e pestilenza non cessava per quanta penitenza si facesse, sorse una voce che diceva che questa mortalità veniva dagli ebrei e che gli ebrei avevano gettato veleni nei pozzi e nelle fontane in tutto il mondo» Continue reading →
Un’esperienza terrificante quella della peste del Trecento. La mortalità era altissima e completamente sconosciute le cure e le stesse cause dell’epidemia. Infausta congiunzione astrale? Castigo divino? O magari malefici degli odiati ebrei o delle pericolose streghe?
Peste di Firenze nel 1348, incisione dell’edizione del Decameron curata da Luigi Sabelli
È in questo contesto è collocato il Decameron.
Infatti Boccaccio parte proprio da qui. Dalla descrizione attenta, realistica, cruda fino a risultare impressionante degli effetti del morbo sui contagiati.
Il marzo 2020 al Cineclub Bellinzona sarà tutto al femminile, senza celebrare.
Nell’ambito della nostra programmazione, da quando abbiamo iniziato nel 2013, c’è sempre stata attenzione alle tematiche delle donne come parte integrante della società. I film che abbiamo scelto vogliono far riflettere, ma anche divertire e mi auguro che riusciremo nell’intento.