CINQUE TITOLI IN DOTE – LA BANALITÀ DEL MALE

Per entrare a far parte di Metro-Polis non si richiede alcuna appartenenza politica o confessione religiosa, così come non è richiesta nessuna adesione a correnti di pensiero o credo ideologici.
L’unico invito che rivolgiamo a chi vuol diventare nostro socio, è quello di portarci in dono cinque titoli: possono essere titoli di libri, di film, di articoli di giornali, di canzoni, di poesie, di telefilm, di interviste, etc… L’importante è che questi titoli riflettano l’identità di chi li porta con sé in dote, in modo da poter costruire insieme l’identità collettiva di Metro-Polis.

In questa rubrica potrete trovare, mese per mese, i Titoli in Dote che i nostri soci hanno deciso di condividere.

LA BANALITÀ DEL MALE – HANNAH ARENDT (1963)

HannahArendt_BanalitaMale-232x360Considero ognuno dei testi di Arendt un vero tesoro di stimoli umani e intellettuali. Anche se il libro forse più incisivo dell’analisi politica della filosofa resta Le origini del totalitarismo (1958), in La banalità del male emerge nel modo più inquietante la profondità delle tenebre che l’essere umano può arrivare a toccare: non si tratta tanto della capacità di fare del male al proprio simile, ma della possibilità di compiere il male senza capire che è male, inserendolo nella banalità, appunto, nell’abitudine, nella quotidianità, di fatto rendendo l’individuo incapace di coglierlo, di capirlo e, quindi, di rifiutarlo. Il nazismo è riuscito a svuotare gli animi della loro facoltà più peculiare, quella del giudizio. Il libro, che ripercorre le fasi del processo ad Adolf Eichmann, mette in luce gli aspetti umani del dramma anche per quei carnefici, che svuotati della propria umanità, sono divenuti parte di un ingranaggio infernale in grado di disperdere ogni colpa. Eichmann: un uomo comune, non un cattivo per volontà propria, un uomo che pure possiede una propria “morale” (definisce ignobile un libro come Lolita di Nabokov), ci obbliga brutalmente a constatare quanto quella linea che separa il bene dal male sia sottile e sfumata e come ognuno di noi possa varcarla senza rendersene pienamente conto.

B.C.

Mentre rileggo i titoli che ho scelto oggi, mi accorgo che sono titoli dominati da tre elementi: 1) ognuno contiene in sè qualcosa che mi tocca da sempre profondamente e che mi commuove fino alle lacrime; 2) forse l’ elemento di commozione maggiore è dato dalla storia che sono i piccoli, gli indifesi, i pazzi, gli umili che salvano il mondo, che è qualcosa in cui io credo profondamente e che ha segnato anche il destino della mia professione; 3) amo le parole, la poesia, il pensiero che si fa scarno e autentico e che solo così è capace di scavare dentro di noi in profondità permettendo di fare emergere e brillare la bellezza che possediamo, che possiede ciascuna persona sulla terra accanto alle sue tenebre.

P.Z.

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