APPETIZER BOOKS: DIVORARE IL CIELO – PAOLO GIORDANO

Edito Einaudi, 2018, pp 430

di Francesco Colombrita

A volte riesce difficile pensare che ogni cosa possa ridursi a un momento, che porti in nuce tutto ciò che accadrà poi. Un istante che riesca a coinvolgere tutte le emozioni e le aspettative, i rancori e le delusioni, che guardando indietro nel tempo hanno guidato la nostra vita. Eppure Teresa potrebbe dire che sia così, qualcosa in lei lo aveva già avvertito, almeno da quella notte, da quel bagno in piscina di cui fu spettatrice, mentre tutta la natura vibrava con i corpi di quei ragazzi, nudi, toccati dalla luna e dai suoi occhi. A partire da quella visione lucida della realtà che si faceva anche sogno, le cose hanno acquistato nuova forma, nuovi confini. Fin da quella prima fuga, nelle campagne sterminate, riarse dall’estate, per raggiungere la masseria, la protagonista non era più la stessa. Tutta una vita, anzi decine di vite, tra queste pagine di Giordano che riescono a creare un universo tra le zolle di terra e il mondo che compongono, attorno alle azioni di svariati personaggi che fanno parte di un grande romanzo corale, incubatrice di uomini e donne che vibrano nella coscienza del lettore per la loro autenticità. La crescita è una componente viva tra queste frasi che disegnano a tinte vive il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, e poi da quest’ultima alla consapevolezza che tutto ciò che accade lascia una traccia indelebile, una colpa, quasi un peccato originale, in ognuno di noi. A un certo punto occorre fare i conti con il mondo, con la società, ma soprattutto con noi stessi; occorre scendere a patti con l’inappagabile necessità di ottenere ciò che si vuole; occorre crescere.

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