APPETIZER BOOKS: UN CUORE COSÌ BIANCO – JAVIER MARÌAS

Edito Einaudi, 2012, 330 pp

di Francesco Colombrita

I segreti sono porte socchiuse di stanze vuote. Non sono il contenuto, non sono la storia, sono esattamente quel confine tra il racconto e l’oblio. Una volta intuita la loro esistenza la tensione diventa palpabile, ossessiva. Di là dalla soglia ciò che è stato nascosto freme per il desiderio di essere rivelato, di qua le mani prudono all’idea di affondare in quel luogo dell’anima e scoprirli. Un giorno una donna vestita di bianco si è alzata dal tavolo da pranzo, dove famigliari e amici banchettavano, ed è andata in bagno. Con la canna di una pistola ha cercato il proprio cuore, una volta sbottonata la camicetta. Questa è la storia che viene sussurrata e da quel momento la porta è spalancata, non si può tornare indietro, una luce annebbia la vista e ormai si attende solo che gli occhi possano abituarsi e mettere a fuoco la verità.Cos’ha spinto il suo dito sul grilletto? «Se hai un segreto, non raccontarglielo mai». Un cuore così bianco è un romanzo magistrale che conduce il lettore attraverso le infinite sfumature della volontà e della coscienza, sondando le conseguenze della nostra sete di sapere e della necessità di essere ascoltati. Javier Marias intreccia con cura l’ordito di questa storia non dimenticando di sottolineare l’inconsistenza che accompagna tutto questo: «Raccontare i fatti deforma i fatti e li altera e quasi li nega, tutto ciò che si racconta diventa irreale e approssimativo benché veritiero, la verità non dipende dal fatto che le cose siano o succedano, ma dal fatto che rimangano nascoste e non si conoscano e non si raccontino […]».

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