FUNGHI

di Ottorino Tonelli

Vado per funghi e non ne trovo.

Torno nel bosco a cercare funghi e non ne trovo. Mi dicono che ci sono, tutti ne trovano e io no. Ci sono e non li vedo? Dove sono, come si cercano? Come si fa per trovarli?

Non so, non capisco, e così chiedo: ma c’è chi mi dice che si trovano in alto e chi in basso nel bosco; chi nel bosco misto; chi di qua e chi di là della costa; chi sotto la stipa e chi allo scoperto. Ma continuo a non trovarne. Nessun fungo!

Ritornando dal bosco vedo un vecchio fungaiolo dall’aria vispa seduto sull’uscio di casa. Mi hanno detto che ha grande esperienza come cercatore di funghi, ma l’età e ciò che ne consegue, lo costringe al riposo. Gli chiedo di svelarmi un segreto, uno solo, e lui è contento perché il segreto richiestogli non è quello di dirmi dove sono i funghi (tutti i fungaioli si portano nella tomba il segreto del luogo dove crescono i funghi migliori). Gli chiedo solo il segreto di come si trovano i funghi e, compiaciuto della mia richiesta, risponde:

– I funghi crescono dove cadono le castagne.

L’indomani torno nel bosco alla ricerca di funghi. Mi guardo intorno ma le castagne non cadono.

Mi siedo e aspetto. Accendo una sigaretta, la fumo tutta, ma le castagne non cadono. Ne accendo un’altra. Non c’è neppure un refolo di vento che possa indurre le castagne a cadere.

Infine sento un rumore: un toc sordo e forte. Ho impiegato molto a capire il significato di quel rumore, uno fra i tanti che nell’ovattato silenzio del bosco si sentono. Infine ho capito: se la castagna cade direttamente a terra, fa un rumore unico, un toc smorzato, seguito da rumori leggeri, simili a fruscii, nel caso che rimbalzi e rotoli sulle foglie.

Altre volte, invece, le castagne cadono all’interno dell’albero e allora rimbalzano da un ramo all’altro producendo ogni volta un toc secco, più o meno forte a seconda della distanza che separa la caduta dal ramo. Più è distante il ramo dal cardo che ha liberato la castagna, più sarà forte il toc; così come più ravvicinati saranno i toc quanto più vicini fra loro sono i rami, e viceversa.

La caduta delle prime castagne, intento com’ero a decifrare il significato del rumore, mi hanno deconcentrato e fatto dimenticare lo scopo principe.

Dopo lunga attesa, finalmente odo un nuovo toc. Sono concentrato, roteo la testa per individuarne la provenienza con l’udito: al secondo toc, seguito da un altro toc, anche se più flebile, individuo l’albero da cui sta cadendo la castagna e vedo un cardo spinoso e cicciottello che sta cadendo ad un paio di metri da me. Rotea fra foglie e rami sbattendo quel poco di castagne che sporge dall’apertura del cardo stesso e infine cade in verticale: tutto il riccio con le classiche tre castagne che contiene.

Vedo il punto esatto dell’impatto col terreno. Balzo in piedi e spengo la terza o quarta sigaretta. Non ho dubbi, lì per terra, dove ho visto cadere il cardo e le castagne ci sarà il fungo, così come mi ha svelato il vecchio fungaiolo.

Ma mi sorgono dei dubbi: il fungo è nel punto in cui la castagna ha impattato il terreno, o dove rotola e va a fermarsi? E, nel caso cada il riccio con tutte le sue castagne, si trova un unico fungo o un fungo per ogni castagna?

Comunque, senza perdere di vista il punto esatto in cui è caduto il riccio con le sue castagne, mi avvicino: nell’impatto le castagne si sono fermate nell’arco di un metro circa fra vecchie foglie ed erba. Sono tutte lì, le vedo, tre belle castagne.

Il fungo si trova dove cade la castagna, mi hanno insegnato, ed è così, come mi aveva detto il vispo fungaiolo troppo vecchio per andare a cercare funghi.

E infatti il fungo c’è, spappolato dalle castagne che gli sono cadute sopra.

 

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