LA BIBLIOTECA DI BABELE – EXIT WEST DI MOHSIN HAMID

di Il club del libro

A giugno la Biblioteca di Babele, il club del libro targato Metro-Polis, ha continuato il percorso all’interno dell’istanza del viaggio dedicando l’incontro a Exit West, di Mohsin Hamid. Il tema è quello della migrazione, affrontato con un piglio decisamente originale.

In un mondo molto simile al nostro, che difficilmente potremmo mancare di riconoscere, si verifica un fenomeno piuttosto strano. Alcune porte, dicono, iniziarono a mutare, trasformandosi e divenendo passaggi per altri luoghi del pianeta:

«Anche l’effetto che le porte facevano sulla gente si modificò. Girava voce che ci fossero porte capaci di trasportarti in altri luoghi, anche molto remoti, lontano dalla trappola mortale in cui si era trasformato il loro paese. Alcuni sostenevano di conoscere qualcuno che conosceva qualcuno che era passato attraverso una di quelle porte. Una porta normale, dicevano, poteva trasformarsi in una porta speciale, e poteva accadere senza preavviso, a qualunque porta. Quasi tutti le consideravano voci prive di fondamento, sciocche superstizioni. Eppure quasi tutti avevano cominciato a guardare le proprie porte in modo un po’ diverso».

In un paese che potrebbe essere la Siria, ma che non viene mai nominato, incontriamo tra le prime pagine Nadia e Saeed, compagni di corso in una scuola serale, in una città «ancora perlopiù in pace, o almeno non del tutto in guerra». Alcuni scambi di sguardi si trasformano in parole, inviti e carezze, mentre tra i due protagonisti nasce una storia d’amore. Ma poi arriva, inesorabile, la guerra civile, che sgretola la vita di tutti. Da qui la paura, l’incertezza, la necessità di andare altrove per cercare rifugio e speranza, da qui il passaggio da una delle porte, che si rivelano essere tutt’altro che una sciocca superstizione.

Succede simultaneamente in tutto il mondo, varchi aperti da un paese all’altro gettano il pianeta in una migrazione globale che non è più ostacolata da barriere fisiche vere e proprie, ma che ancora si porta appresso la paura verso il diverso e tutto ciò che ne consegue. L’arrivo a Londra dei protagonisti, dopo essere passati per Mykonos, segna l’apice di questo scontro culturale. I cosiddetti nativisti impazzano ovunque, fanno barricate per strade, piazzano bombe. Le piccole comunità di esuli ricreatesi cercano uno spazio di sopravvivenza.

Ogni tanto qualche pagina viene dedicata a personaggi lontani dai protagonisti, che dalle loro case entrano in contatto con una porta e tendenzialmente questo incontro cambia la loro vita. Sono molti a spostarsi da paesi ricchi a paesi poveri, a decidere di cambiare vita.

«In tutto il mondo la gente fuggiva da dove si trovava, da pianure un tempo fertili e ora screpolate dalla siccità, da villaggi costieri minacciati dagli tsunami, da città sovraffollate e campi di battaglia insanguinati, e fuggiva anche da altre persone, persone che in alcuni casi aveva amato,come Nadia fuggiva da Saeed, e Saeed da Nadia».

La grande instabilità della vita dei protagonisti dapprima li avvicina, per poi allontanarli gradualmente, diversi e sempre più distanti, ognuno alle prese con scelte diverse sul da farsi, incapaci di comunicare davvero. La forza di questo romanzo breve di Hamid sta nell’aver messo in campo un espediente narrativo molto forte che diviene metafora della contemporaneità. Vi è molta disillusione sul tema della migrazione, che lo scrittore descrive davvero dal lato dei migranti, non risparmiando al lettore immagini molto forti, o in grado di stupire per la loro dolcezza. Come quando, giunti a Londra, Nadia riesce a fare un bagno e a lavare conseguentemente i vestiti, logori da tempo, con la consapevolezza improvvisa che «Ciò che stava facendo, ciò che aveva appena fatto, per lei non era un lusso superfluo, ma riguardava qualcosa di essenziale, la sua umanità, il vivere da esseri umani, il ricordare a se stessi ciò che si era».

Il prossimo incontro della Biblioteca di Babele, dedicato al viaggio nella conoscenza, con la lettura di L’opera al nero di Marguerite Yourcenar, si svolgerà lunedì 8 luglio alle ore 18, al Centro Socio Ricreativo Culturale Stella, in via Ludovico Savioli 3, a Bologna.  

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