Percuotono ora campane il silenzio
irrompono nel suo vuoto ruscello,
che tra i palazzi spogli è alveo snello
dei rumori rimasti, del ronzio.
Rimbomba adesso il messaggio del nunzio,
il pastore silente d’un monello,
putto che tra un quadro e l’altro, morello,
occupa abbandonato il vuoto uffizio.
Della fede ai fedeli arriva il suono
cadenzato tra le ore e le mezz’ore
si sparge dalle chiese vuote un tuono,
acquista rimbalzando quel lucore,
delle candele e dei ceri che ardono
luce, nel buio vuoto, di altre aurore.