Durante il percorso partecipato che ha portato all’elezione del Consiglio Direttivo che guiderà Metro-Polis nei prossimi tre anni, è emerso un dato curioso: il concetto della rete, fondante nel nostro statuto, e la capacità di attuarlo concretamente, è stato annoverato sia negli aspetti positivi del passato triennio, sia in quelli negativi. Siamo riusciti a fare rete per le modalità che ci siamo dati: mettendo a disposizione il piccolo spazio di Metro-Polis, dando visibilità a realtà associative diverse dalla nostra, accendendo riflettori, prestando attenzione, coinvolgendo e partecipando. Non siamo riusciti a fare rete sotto il profilo della cura e della continuità delle relazioni associative che abbiamo intrapreso, non rendendo così sistematico quel progetto di piazza dialogica che vogliamo realizzare. L’impegno del nuovo Consiglio Direttivo e l’obiettivo principale per i prossimi tre anni insieme è proprio quello di investire tempo ed energie in questa volontà di farsi, ancora di più, strumento di relazione e comunicazione.

In questa prospettiva abbiamo voluto organizzare l’Aperitivo a Tema  ‹‹Cittadinanza attiva››, con l’obiettivo di realizzare una relazione solida e stabile, di scambio reciproco, con realtà a noi contigue per impegno e visione. Utilizziamo la locuzione ‹‹cittadinanza attiva›› nell’espressione più ampia del termine: abbiamo voluto intenderla come progettualità dal basso, come un insieme di persone che si legano per realizzare qualcosa, come un sistema significativo di relazioni che ha una ricaduta virtuosa sul territorio. Abbiamo così invitato Luca Vandini per raccontarci l’esperienza di InStabile Portazza, Tiziana Zullo e Lorenza Zullo per porre un focus sulle esperienze che stanno da diverso tempo animando il Pilastro, tra cui l’Associazione di promozione sociale per lo sviluppo delle attività e dei servizi di comunità Mastro Pilastro e il blog Pilastro2016.
Come già ricordato da Beatrice Collina nell’articolo introduttivo a questo Aperitivo a Tema: ‹‹C’è un dato particolarmente importante che emerge da questa lista: andremo infatti a ospitare due realtà radicate in altrettante zone periferiche di Bologna. Di questa provenienza siamo molto contenti, perché abbiamo finalmente l’occasione di “uscire” da quel centro cittadino su cui troppo spesso si concentra l’attenzione in modo quasi esclusivo. Avremo in questo modo la possibilità non solo di conoscere “quello che fanno gli altri”, ma anche di compiere un viaggio all’interno della nostra stessa città, scoprendone (o riscoprendone) la bellezza, la ricchezza umana e sociale, le difficoltà, ma anche le enormi potenzialità››. Questo policentrismo urbano è un elemento profondamente arricchente per la vita di Bologna e un obiettivo che realtà come le nostre hanno il compito di realizzare e interconnettere all’interno di un più ampio agire collettivo.

Quello con InStabile Portazza è un rapporto che dura ormai da diversi anni, una di quelle relazioni significative da coltivare per realizzare insieme un tessuto cittadino attivo. Leonardo Tedeschi, nel febbraio del 2015, aveva scritto per il nostro blog l’articolo ‹‹Social Street›› in cui è possibile rintracciare la nascita e i primi passi del progetto. Luca Vandini, in questa occasione, ci ha narrato i passi, piccoli e grandi, compiuti dalla comunità impegnata nella riqualificazione di uno stabile inizialmente adibito a centro civico nel quartiere Savena, poi caduto in disuso. L’apertura di una parte dell’edificio, i laboratori di auto-costruzione, i tirocini ma soprattutto l’esperienza collettiva di un gruppo di persone che ha imparato ad essere una comunità e come tale agisce e opera.
Quello con Mastro Pilastro è invece un rapporto recente, uno scoprirsi a vicenda, un esplorarsi al fine di rintracciare specificità e punti in comune. Tiziana Zullo ci ha fatto conoscere gli obiettivi di tale associazione di comunità e ha testimoniato la volontà di arrivare ad essere una vera e propria cooperativa di comunità: lo scopo è quello di sviluppare questo territorio partendo proprio da chi vi dimora, attraverso il coinvolgimento in prima persona e in un contesto di economia di relazione. Lorenza Zullo, con i contributi dei redattori e delle redattrici presenti alla serata, ci ha condotti alla scoperta del blog Pilastro2016, un luogo virtuale dalle ricadute reali, capace di accendere molteplici luci su altrettante realtà pilastrine, un luogo fatto di volti, racconti ed esperienze di vita.

Come nome, per questa associazione, abbiamo scelto ‹‹Metro-Polis››; ma ci siamo scelti anche un sottotitolo che restituisce appieno l’importanza di cui abbiamo investito l’Aperitivo a Tema di questo mese: ‹‹Per una cittadinanza attiva››. Abbiamo voluto inserire queste parole nel nostro statuto, abbiamo voluto farlo nell’atto stesso della nostra fondazione proprio per significare quanto siano dirimenti, per noi, le istanze che ne vengono veicolate. Per Metro-Polis promuovere la cittadinanza attiva è sinonimo di stimolare il pensiero critico, di vincolarlo all’azione e di far rivivere i modi dello stare insieme che abbiamo sviluppato, convogliandoli nelle diverse realtà in cui siamo inseriti. Guardare all’altro come ricchezza, la disposizione all’imparare, l’impegno nel divertimento e la leggerezza come valore etico: tutte modalità del nostro vivere insieme, tutte dalle ricadute concrete e visibili. Con questi presupposti ci immergiamo in realtà come InStabile Portazza, Mastro Pilastro e Pilastro2016; con la voglia di contaminarci a vicenda, di spostare i propri limiti più in la di un passettino, ricomprendendo le meraviglie che derivano dagli incontri e dalle lotte comuni. Per Metro-Polis mettere insieme, fare cittadinanza attiva, è testimoniare un valore di resistenza: resistere all’atomismo associativo, resistere alle cattive pratiche di certa politica, resistere a quella solitudine che rende schiavi.

Mattia Macchiavelli