EDITORIALE DEL PRESIDENTE: CHI SONO? DILLO CON UN FILM

Quando, per illustrare una delle nostre iniziative, ci avvaliamo della formula ‹‹in pieno stile Metro-Polis››, facciamo riferimento a un intero immaginario di buone pratiche: intendiamo un incontro realmente partecipato, una serata agita da tutti, in cui il centro è decentrato e nella cui orizzontalità ognuno è protagonista. Ci riferiamo, così, a una modalità del fare cultura in cui crediamo e di cui ci facciamo interpreti: ognuno ha qualcosa da dire, ogni persona ha un contributo da dare perché ognuno di noi è un frammento indispensabile dell’identità di Metro-Polis. Ognuno di noi è Metro-Polis.
Questo tipo di incontro va a braccetto con un’altra fondamentale categoria del pensiero e dell’azione della nostra associazione: la leggerezza. Abbiamo cominciato la nostra avventura, quasi tre anni fa, pensando all’agile salto che Calvino immagina di far fare al poeta-filosofo nel nuovo millennio1: un balzo che poggia sulla solidità della terra da cui prende il volo, un guizzo che vive dell’agilità leggera di chi sa divertirsi con passione. Il divertimento, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è per noi cosa serissima, è chiave di volta del nostro progetto culturale e causa finale di ogni nostro agire.
Tutto questo, in definitiva, raccoglie la dicitura ‹‹in pieno stile Metro-Polis››: ci sono dentro stuzzichini e idee profonde, chiacchiere e impegno civico, seri sorrisi e divertite passioni.

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In pieno stile Metro-Polis è stato l’Aperitivo a tema di lunedì tredici luglio 2015, dal titolo: ‹‹Chi sei? Dillo con un film››. Un’occasione per conoscersi più a fondo, un pretesto buffo per cercare di fare piccoli e discreti passi nell’intimità di ognuno di noi, lasciando a se stessi la possibilità di decidere quanto concedersi. Se l’anno scorso, durante l’Aperitivo a Tema ‹‹Ognuno porti una poesia››, abbiamo utilizzato i testi poetici per questo esercizio di esplorazione, quest’anno la strada maestra era rappresentata dalle pellicole cinematografiche: chi desiderava partecipare, poteva scegliere il film da cui più si sentiva rappresentato e da esso estrapolarne una citazione. A quale film appartiene tale citazione? Chi l’ha proposta? Perché? Questi gli interrogativi del gioco che ha animato l’intera serata: un meraviglioso intreccio di trame fantasiose e vicende umane, ospitato dall’incantevole giardino di Villa del Tiglio.2

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Non mi resta che lasciarvi in compagnia delle citazioni donateci, augurando a tutti noi di ritrovarci presto tra i cangianti sentieri di Metro-Polis!

Mattia Macchiavelli

NOTE:
1. Lezioni Americane, Italo Calvino, 1988
2. Villa del Tiglio – Circolo ENCAP, via Villanova 10, 40138, Bologna

«Ci penserò più tardi. Più tardi avrò il coraggio di sopportarlo. Non voglio pensarci ora. […] Supererò questo momento e quando sarà passato non soffrirò mai più la fame, né io né la mia famiglia. Dovessi mentire, truffare, rubare, uccidere, io giuro davanti a Dio: non soffrirò mai più la fame». (Via col vento, V. Fleming 1939, citazione portata da Beatrice Collina)

«- Senti Louise… non torniamo indietro!
– Che vuoi dire Thelma?
– Non fermiamoci!
– Non capisco…
– Coraggio!
– Sei sicura?
– Si… Dai!
– Tu sei sempre stata matta. È che non sei mai riuscita a tirar fuori la tua pazzia». (Thelma e Louise, R. Scott 1991, citazione portata da Carla Cacciari)

«Mai sottovalutare una donna con la manicure alla francese e la laurea in legge ad Harvard» (La rivincita delle bionde, citazione portata da Vittoria Barbiero)

«Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse e il mondo appare diverso da quassù… Coraggio, è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva, anche se ci può sembrare sciocco e assurdo, ci dovete provare. Ecco, quando leggete, non considerate soltanto l’autore, considerate quello che voi pensate» (L’attimo fuggente)

«- Ma in merito a tutte queste rivendicazioni e a tutte le ingiustizie che ci sono, lei che cosa consiglierebbe di fare, Maestà?
– Ecco, bisognerebbe che per ogni problema nuovo tutti gli uomini di buona volontà, come me e come lei, mio caro, cominciassero a incontrarsi senza violenze in una serie di civili e democratiche riunioni, fino a che non saremo tutti d’accordo.
– Ma, mi scusi, Santità, ma in questo modo ci vorranno almeno mille anni!
– Posso aspettare… io.
– Grazie.» (Fantozzi, citazione portata da Filippo Costa)

«Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito: Superman. Non un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia, la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica! […] Dunque, l’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l’Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman; quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti; quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana» (Kill Bill, citazione portata da Mattia Macchiavelli)

«Ci sono persone convinte di non meritare l’amore. Loro si allontanano in silenzio dentro spazi vuoti, cercando di chiudere le brecce al passato. Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile alle persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?» (Into the Wild, citazione portata da Laura Comitogianni)

L’ultimo lupo (titolo portato da Patrizia Fiocchi)

Che ne sarà di noi (titolo portato da Federica Rizzoli)

Grido di libertà, 1988 (titolo portato da Mara)

Viaggio in Inghilterra (titolo portato da Maria)

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