PRIDE: COLORATE E RUMOROSE SEMPRE

Il blog di Metro-Polis si è assunto il compito di configurarsi come piattaforma programmatica e virtuale piazza dialogica dell’associazione, ma si è parimenti assunto l’onere di farsi strumento civico per soci e lettori. È in questa prospettiva che abbiamo pubblicato ‹‹2 agosto, la strage alla stazione di Bologna›› di Danila Faenza o la serie di articoli di Beatrice Collina incentrati sulla fenomeno della Resistenza nel bolognese (‹‹L’eccidio di Casalecchio di Reno›› e ‹‹Notte e nebbia: Sabbiuno 1944››). Vogliamo farci memoria e testimonianza, senza rinunciare ad essere pungolo di riflessione critica per questa società che ci troviamo ad abitare. Vogliamo così essere presenti, per come possiamo, nelle date importanti della nostra Bologna.
È in questo senso e in quest’ottica che ospitiamo, oggi, un articolo incentrato sul Bologna Pride: la manifestazione più importante per le rivendicazioni delle persone LGBTI della nostra città. A scriverlo è Irene Pasini, amica della prima ora di Metro-Polis e vicepresidentessa del Cassero lgbt center.
Non mi resta che augurarvi buona lettura e invitarvi a fare vostro lo slogan di questo Bologna Pride 2016: “Pride libera tutt*”!

Mattia Macchiavelli

Giugno è il mese dell’orgoglio LGBT e Queer, il mese dei Pride, delle manifestazioni e dei cortei colorati e rumorosi che avvolgono le città in giro per il mondo chiedendo diritti e uguaglianza per le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, asessuali, intersessuali e tutte quelle caratteristiche identitarie riguardanti genere e orientamento sessuale per le quali le persone di tutto il mondo vengono discriminate.

Il 28 giugno 1969 a New York, infatti, abituati a continue retate e arresti per atti osceni e indecenza da parte della polizia, le trans, le travestite e gli omosessuali risposero all’ennesima retata con scontri e manifestazioni che andarono avanti per giorni e che oggi ricordiamo con il nome del locale dal quale tutto è partito, lo Stonewall.
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Sempre in un bar gay e sempre nello stesso mese, la notte tra sabato 11 e domenica 12 giugno 2016, ad Orlando in Florida, un ragazzo armato di un fucile d’assalto è entrato nel locale gay Pulse e ha aperto il fuoco sulla folla intenta a danzare sulla pista da ballo, durante la serata di balli latino-americani organizzata dal locale. In questa notte del terrore sono rimaste ferite 53 persone e hanno perso la vita in 49 , rendendolo il più grande massacro terrostico della storia statunitense dopo l’11 settembre 2001.
A seguito di questo terrificante attacco omofobo, una parte della comunità ha riportato in auge la discussione su un Pride ‘in giacca e cravatta’, sottolineando il bisogno di lutto e di sobrietà.
Ebbene, dopo questo massacro la nostra reazione non potrà essere sobria, non cancelleremo il Pride e non lo vestiremo tanto meno a lutto. Tutti i Pride avvengono in risposta alle persone che vorrebbero vedere la comunità LGBT spaventata e nascosta: ogni Pride è un atto di ribellione, una ribellione rumorosa e sudata, di corpi liberi, colorati e nudi. Ci divertiremo, ci baceremo, faremo sesso, ci abbracceremo, balleremo e grideremo.
IMG_6590Le persone che erano al Pulse avevano scelto di essere orgogliose e libere, pagandolo a caro prezzo. Quando ci umiliano, ci discriminano, creano leggi contro di noi, o ci uccidono ci stanno ordinando di stare in silenzio, di mentire e di fingere. La più grande ribellione a tutto questo è l’orgoglio e la visibilità senza vergogna o regole. Pochi giorni dopo gli attivisti LGBT turchi si sono visti vietare nuovamente il Pride per via di una minaccia ricevuta da un gruppo di ultranazionalisti islamici, e hanno deciso di rispondere scendendo in piazza, colorati e orgogliosi.
In Italia, come da tradizione, è già partita l’onda Pride, ovvero l’insieme di tanti Pride cittadini che dal 2013 attraversano il nostro paese: a Bologna si scenderà per le strade sabato 25 giugno, partendo dal Cassero LGBT center per arrivare sotto le due torri. Quel giorno rideremo, canteremo, balleremo, ma soprattutto grideremo, anche per le vittime della strage di Orlando, per tutte quelle città nelle quali i Pride vengono bloccati con violenza e manganellate, e anche per quel silenzio assordante che la società non LGBT ci ha lasciato dopo il 12 giugno 2016.
IMG_6592Giugno è il mese dell’orgoglio, il mese dei Pride, della musica e delle bandiere rainbow per le strade, e continuerà ad esserlo.
Irene Pasini

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