La poesia mi ha molto colpita nel momento in cui il il primo maggio 2015 l’ho trovata su FaceBook.
“In un giorno di guerriglia una poesia di mio figlio Alessandro che non sono riuscito a non pubblicare” (Piergiorgio Licciardello) Per questo ho chiesto ad Alessandro e ai suoi genitori se potevano farne dono al nostro Blog.
Ancora una volta, come nel caso di Ernesto, perle di saggezza arrivano da un bambino di dieci anni.
Rosalba Granata
PACE
I cannoni arrugginiti coperti di fiori
Elmetti e divise mangiate dalle tarme
Una mano amica
È amore
La bontà
Una nuova luce in un paese tenebroso
Pentirsi del male che uno fa.
Partire per incontrare persone di tutto il mondo
L’unione fa la pace
Niente guerra
Felicità
Aiutare i bisognosi
Cacciare il male
Ognuno viva come vuole
No ai conflitti
La fratellanza Il nostro mondo dove noi viviamo
Ognuno scelga come e dove vuole vivere
Ad ognuno i suoi diritti
Alessandro Licciardello @2015
Il titolo della poesia ci trasporta già nella dimensione in cui Alessandro, piccolo poeta, vuole farci entrare con i suoi versi: quella della pace, intesa dal punto di vista ottimistico dell’infanzia. La pace è assenza di conflitti, la pace è «cacciare il male». Colpisce soprattutto la sensibilità di Alessandro nell’affermare l’importanza che ognuno di noi veda riconosciuti i propri diritti per poter essere felice: senza diritto non c’è pace. Ecco che allora la pace non è soltanto una condizione esteriore di mancanza di scontro e di tensione, ma diventa soprattutto uno stato interiore: ciascuno deve poter stare in pace con se stesso, scegliendo per la propria vita, scegliendo «COME e DOVE vuole vivere». Un monito che non dobbiamo dimenticare, un monito che troppo spesso diamo per scontato: «Ad ognuno i suoi diritti». Un bambino di dieci anni ci suggerisce il modo, a noi adulti il compito di mettere tutto questo in pratica. Ne saremo capaci?
Laura Comitogianni