di Francesco Colombrita

I sogni in queste notti stanno altrove,
me lo dice la strada che percorro.
Le palpebre pesanti sono prove
al risveglio, del sonno che rincorro.
Sfuocate stanno ombre come vedove
dei ricordi che la mattina scorro
mentre la luce veloce rimuove
il tempo all’altro mondo che trascorro.
Rimango il giorno frusto esausto e nudo,
sapendo di aver perso nella nebbia,
inezie dell’inconscio e non mi illudo
che la sostanza loro così dubbia
si scolli dal mio corpo e poi trasudo
condensa di granelli come sabbia.