PAROLE COME DIAMANTI: LA STORIA DI ELSA MORANTE

Questa rubrica vorrebbe occuparsi dei libri che rimangono, cioè di quelli che hanno molto da dire, qualcosa di essenziale da trasmettere aldilà degli anni, delle generazioni, dei pensieri, dei cambiamenti sociali e politici. In sostanza, dei cosiddetti ‘classici’ che, definiti così, sono antipatici a prescindere perché ricordano la scuola, la prof. arcigna, i detestati Promessi sposi e tutte quelle cose che avremmo preferito evitare.

Invece quelli che vengono classificati come classici, in genere, sono quei testi che, una volta letti, non puoi scordare perché evocano una condizione umana che persiste nonostante la distanza temporale.

Durante quest’anno (2015) si sono ricordati  due episodi fondamentali della storia italiana (e non solo): il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale e i 70 anni della fine della Seconda e, per la maggior parte di noi, questi conflitti sono una nozione storica, una commemorazione, una fotografia sbiadita su una pagina web; per i più ‘fortunati’ –mi viene da dire- il ricordo di genitori, nonni, bisnonni.  Continue reading