BREVE FUGA AD ATENE

Soffia forte il vento sull’Acropoli. Destabilizza il passo, solleva vortici di sabbia, sferza l’erba tra le rovine, libera il cielo dalle nuvole, copre qualsiasi rumore umano. Superati gli imponenti Propilei e il tempio di Atena Nike che si innalza sobrio ed elegante sulla destra, si entra finalmente nello spazio sacro. Un sacro di cui si avverte ancora la potenza, nonostante secoli di distruzione e sciacallaggio archeologico. Lo sguardo non può abbracciare in una volta sola tutta questa bellezza. Dapprima è attirato, sulla sinistra, dalle Cariatidi, le fiere e nobili figure di donna, le cui vesti sembrano assecondare le sfacciate correnti della mattina. Dietro di loro, l’Eretteo e, nascosto in un angolo in penombra, il secolare ulivo di Atena. Dalla parte opposta, il più celebre degli edifici greci, il Partenone, che nella perfetta armonia delle sue forme classiche contrasta con il suo candore latteo un cielo già blu intenso.

Tutto intorno, più sotto, Atene. Affacciandosi alla terrazza che costeggia il lato sud del Partenone, lo sguardo incontra ai piedi della fortezza il Teatro di Dioniso e il più ampio Teatro di Erode, dove d’estate si tengono concerti e rappresentazioni. Più in là, si intravedono massicce colonne corinzie, ultime superstiti dell’imponente Tempio di Zeus, il moderno Museo dell’Acropoli, dove sono conservati fregi e statue originali della “città alta”, e la verde collina di Filopappo da cui godere di una meravigliosa vista dell’Acropoli. In fondo, il porto del Pireo e il mediterraneo. Continue reading