CASA CIRCONDARIALE DI BOLOGNA: UNA RISORSA PER LA CITTÀ

  1. Fare impresa in Dozza
  2. I lavoratori detenuti: Igli
  3. I lavoratori detenuti: Marco
  4. Casa Circondariale di Bologna: una risorsa per la città

CASA CIRCONDARIALE DI BOLOGNA: UNA RISORSA PER LA CITTÀ

L’8 novembre 2012 José Gonzales Torres, un ragazzo dominicano di 31 anni, si è tolto la vita nel carcere bolognese della Dozza.

Ho 30 anni, sono dominicano ma vivo in Italia da 13 anni. Sono un ragazzo molto allegro, simpatico e molto positivo. Mi piace fare amicizia e confrontarmi con altre culture, mi piace viaggiare e conoscere il mondo. Mi considero molto combattivo e testardo […].

Questa l’autopresentazione di José Gonzales Torres, pubblicata su Ne vale la pena, il periodico che viene scritto all’interno del carcere della Dozza a cura di Bandieragialla. Il suicidio di questo ragazzo è, purtroppo, l’ennesimo evento drammatico che ha sconvolto la vita della comunità penitenziaria bolognese. Continue reading

I LAVORATORI DETENUTI: MARCO

  1. Fare impresa in Dozza
  2. I lavoratori detenuti: Igli
  3. I lavoratori detenuti: Marco
  4. Casa Circondariale di Bologna: una risorsa per la città

I LAVORATORI DETENUTI: MARCO

Per raccontare l’esperienza di Fare Impresa in Dozza, riporto l’intervista a due detenuti, Igli e Marco (i nomi delle persone sono di fantasia), che lavorano nell’officina meccanica presente nella Casa Circondariale di Bologna.

Marco

Marco è un bolognese di sessantotto anni che ha lasciato la scuola una volta conseguita la licenza media.

Non avevo voglia di studiare, mio papà mi diceva: se devi soffrire così vai pure a lavorare […] Sono solo e solo rimango, mio padre mi diceva che se campava mio fratello, non nascevo io.

A diciassette anni inizia a lavorare in aziende meccaniche del territorio bolognese e viene assunto anche alla Ducati. Continue reading

I LAVORATORI DETENUTI: IGLI

  1. Fare impresa in Dozza
  2. I lavoratori detenuti: Igli
  3. I lavoratori detenuti: Marco
  4. Casa Circondariale di Bologna: una risorsa per la città

2. I LAVORATORI DETENUTI: IGLI

Per raccontare l’esperienza di Fare Impresa in Dozza, riporto l’intervista a due detenuti, Igli e Marco (i nomi delle persone sono di fantasia), che lavorano nell’officina meccanica presente nella Casa Circondariale di Bologna.

Igli

Igli ha 33 anni, è un migrante albanese detenuto presso la Casa Circondariale di Bologna dal 2010. Dal 2004, aveva già sperimentato il carcere diverse volte, con pene limitate per condanne legate al piccolo spaccio, fino all’arresto del 2007 per un reato più grave. Dopo la scuola elementare, frequentata a Durazzo, ha abbandonato gli studi:

Il momento più brutto, dopo aver abbandonato la scuola […] vagavo così in giro insieme ad amici a dare fastidio alle famiglie. Ci arrangiavamo come bambini, la mattina al Bingo e il pomeriggio a rubare il rame e il ferro da rivendere, poi al mare a fare il bagno […] mio papà mi vedeva in ferrovia ma non poteva fare nulla. Continue reading

FARE IMPRESA IN DOZZA

L’impulso civico di cui Metro-Polis si fa portatrice trova molteplici vie di realizzazione nello svolgimento della nostra vita associativa: articoli, Aperitivi a Tema ed eventi mirati a scoprire realtà nuove, diverse e interessanti, tutte inquadrate nell’ottica di una reale esigenza di  cittadinanza attiva.
È in questa prospettiva che ci siamo approcciati e appassionati al tema del carcere e a tutti quei chiaroscuri ad esso legati: nodi dalla complessità potente e dalle ricadute importanti. In seguito all’Aperitivo a tema ad esso dedicato (‹‹Un occhio dentro al carcere››) , abbiamo chiesto a Francesco Errani, consigliere comunale di Bologna e nostro socio della prima ora, di scrivere per questo blog un articolo incentrato sull’istituto penitenziale di Bologna: ne è nata una serie di quattro scritti che pubblicheremo a cadenza mensile, quattro articoli in cui competenza e sensibilità vanno a restituirci la complessa dimensione in cui vive la Casa Circondariale di Bologna.
Nel ringraziare di cuore Francesco Errani per l’immancabile disponibilità, auguro a tutti voi buona lettura! Continue reading

EDITORIALE DEL PRESIDENTE: UN OCCHIO DENTRO AL CARCERE

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Il quarto Aperitivo a Tema di Metro-Polis, svoltosi domenica 19 aprile 2015 presso il Centro United Sport Due Madonne, è tornato a virare sugli importanti temi civici che più sentiamo ardere nell’urgenza dei tempi: ‹‹Un occhio dentro al carcere›› è stata l’occasione per cominciare a gettare le basi di un ascolto critico e consapevole della realtà carceraria bolognese.
Attraverso un approccio informale e coinvolgente siamo entrati in punta di piedi dentro i confini di Dozza1 e Pratello2, esploratori discreti di una dimensione mai troppo raccontata, mai troppo conosciuta. Abbiamo voluto costruire un incontro a più voci, affinché il mondo polisenso del lavoro e del volontariato all’interno del carcere potesse esserci restituito nella sua molteplice verità ed esperienza. Continue reading

UN LUOGO DI TUTTI, UN LUOGO PER TUTTI

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La pazza avventura di Metro-Polis è cominciata ormai due anni orsono… ma questa è un’altra storia! Il ventidue di gennaio abbiamo festeggiato il secondo compleanno della nostra associazione, organizzando uno dei nostri Aperitivi a Tema presso il Centro Sociale, Ricreativo e Culturale Giorgio Costa; una serata all’insegna del nostro slogan: “Il divertimento è una cosa seria”. È proprio questo motto, mutuato senza troppi pudori da Italo Calvino, il motore propulsivo e invisibile che muove anche l’identità profonda del nostro Blog: la voglia di creare un luogo in cui le passioni possano dialogare, una finestra sui fecondi mondi che popolano Metro-Polis, uno spazio virtuale in cui la vita collettiva sia un toccarsi di cuori e cervelli.
Da un anno, ormai, il blog di Metro-Polis vive di articoli, suggestioni, recensioni e commenti: lo abbiamo voluto costruire come una sorta di piazza dialogica in cui tutti i soci abbiano la possibilità di scrivere e confrontarsi sui più svariati ambiti del sapere e del sentire. Partendo dai propri interessi, dalle proprie viscere emotive, dai propri pruriti intellettuali, ciascuno di noi ha e può avere in Metro-Polis un referente: un contenitore votato all’ascolto e impegnato a dar voce ai singoli che ne compongono la comunità. In questa prospettiva, il nostro blog assume su di sé l’importante onore di costituirsi come luogo non fisico del confronto, di essere il braccio virtuale di Metro-Polis, in un continuo scambio dinamico con la realtà tattile dell’associazione.

Nello statuto di questa nostra associazione troviamo scritto: ‹‹Metro-Polis è un progetto aperto, in divenire, e il sottotitolo “cittadinanza attiva” rivela anche la prospettiva civica dell’associazione: non si intende esprimersi nella scelta di un partito politico, ma si vuole l’apertura al confronto caratterizzato dalla tolleranza per le differenti posizioni, alla discussione consapevole del fatto che la diversità è sinonimo di ricchezza. Esiste al di là delle appartenenze individuali un sentire comune cui intendiamo dare voce: la necessità di una politica rinnovata che si basi sui valori di onestà e trasparenza. La cultura, da intendersi come bene comune e primario, può essere anche un piacevole strumento di trasformazione››. Rispettando l’impulso civico che soggiace all’intera attività dell’associazione, il blog di Metro-Polis vuole essere anche una lente d’ingrandimento per quelle realtà associative che agiscono sul nostro territorio, un piccolo focus su quei movimenti di socialità originale che muovono dal basso e di cui poco si sente parlare. Metro-Polis ha nella volontà di farsi rete uno dei propri pilastri identitari e statutari: il nostro blog non può che riconoscersi in tale identità profonda, contribuendo con interviste e presentazioni di realtà differenti dalla nostra ma a noi contigue. Continue reading