VOGLIAMO TORNARE AL PIÙ PRESTO ALLA VITA DI PRIMA?

Oppure, visti i risultati, non conviene forse cercare altre strade?

di Angelo Errani

«Un’osservazione valida per produttori e consumatori: essi non sono più spiritualmente all’altezza della sovradimensione degli effetti da loro prodotti. Ma questo vale anche per le vittime: mentre i produttori non potevano più prevedere il danno che causavano, le vittime non potevano più ricordare il danno che era stato fatto loro» (Anders G.,1991,p.80)

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ACCOMPAGNARE I BAMBINI A SCOPRIRE IL GIUSTO RUOLO DEL LIMITE

Angelo Errani continua ad accompagnarci alla scoperta dei momenti e delle fasi cruciali di una corretta relazione educativa. In questa seconda puntata, riprendiamo e approfondiamo il significato di “limite”, per comprenderne in particolare il suo duplice ruolo.  

di Angelo Errani

Fra i miei ricordi di insegnamento presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna c’è un episodio avvenuto nel corso di una lezione dedicata alla conoscenza di alcuni deficit. Una studentessa aveva proposto la lettura della documentazione di un’esperienza clinica riguardante la straordinaria abilità di una persona con disturbi dello spettro autistico consistente nel riuscire a individuare, in pochi secondi e senza ricorrere ad alcun ausilio, il giorno della settimana corrispondente a una data compresa negli ultimi dieci anni. Sara, una studentessa cieca, esclamò con tono visibilmente preoccupato: “Oddio, non sarò anche autistica oltre che cieca?”. E, alla richiesta di motivare la sua preoccupazione, aggiungeva: “Perché faccio così anch’io”. Quella mattina, con la sua testimonianza, Sara aveva contribuito a chiarire in modo esemplare quel che Vygotskij indica come strano e somigliante ad un paradosso, e di cui offre la seguente spiegazione:

«[…] Da un lato il deficit è una mancanza, una limitazione, una debolezza, una diminuzione dello sviluppo, dall’altro, proprio perché crea degli ostacoli, esso provoca una potente spinta in avanti […] ogni deficit crea degli stimoli alla produzione di una compensazione». Continue reading

LA RELAZIONE EDUCATIVA – L’IMPORTANZA DEL LIMITE

di Angelo Errani

Nascendo, abbiamo bisogno di poter contare su di uno sfondo in cui trovare posto

Nel Protagora, Platone racconta che Zeus aveva affidato a Epimeteo – il cui nome significa “colui che pensa dopo” l’incarico di assegnare una dotazione a tutti gli esseri viventi. Ma Epimeteo, quando arrivò a occuparsi degli uomini, essendo stato troppo generoso, scoprì di non aver più nulla da offrire. Allora Zeus incaricò Prometeo – il cui nome significa “colui che pensa prima” di assegnare agli uomini due dotazioni: la capacità di provvedere al futuro, cioè la possibilità di progettare la loro vita utilizzando gli insegnamenti del passato, e il fuoco, cioè le tecnologie indispensabili per compensare i loro limiti.

È questa la ragione per cui, mentre tutti gli altri esseri viventi possono vivere esclusivamente negli ambienti che sono coerenti con le loro caratteristiche, gli uomini sono riusciti ad abitare tutte le aree del pianeta, anche quegli ambienti per i quali non avevano alcuna predisposizione. E lo hanno potuto fare, paradossalmente, proprio grazie ai limiti che li caratterizzano. Infatti, se non fossero stati costretti a ricercare delle compensazioni al loro inadeguato equipaggiamento organico, non avrebbero avuto la possibilità di sopravvivere. Le compensazioni sono la cultura.

Non avrebbero inoltre avuto la possibilità di sopravvivere neppure se i singoli soggetti non avessero messo in comune le rispettive risorse. Il mettere in comune è la dimensione sociale. Continue reading

EDITORIALE – I SENSI PROFONDI DEL REALE

L’11/03/2016 è stata una data importante per Metro-Polis: l’occasione per tornare a parlare di arte, per gettare l’occhio curioso in quella dimensione meravigliosa fatta di regole e fantasia. In questo Aperitivo a Tema è stato nostro ospite Ottorino Tonelli: nato a Carrara nel ’48, ha frequentato l’Accademia di Pittura di Firenze dove si è diplomato nel 1970; la prima mostra personale è stata proprio a Carrara nel 1974, ad essa ne sono seguite altre in città come Sarzana, La Spezia, Trieste, Firenze, Heidelberg, Ingolstadt, Norimberga e Bologna, dove, al Museo Bargellini, è presente una sua scultura citata in ‹‹Storia dell’arte del ‘900, Generazione anni Quaranta›› di G. Di Genova.

11935088_897513693701048_720180138800936833_nAsciutto ed evocativo, Ottorino Tonelli ci ha narrato le proprie opere, mostrandocele sia in video, sia dal vivo; conducendoci così alle soglie di un mistero semplice e profondo: gli oggetti scarni della sua scultura, privi di fronzoli retorici, schietti, immediatamente vivi nella loro solidità. Continue reading