Il lato oscuro della Scienza: parte I. Tra ibridi uomo-animale e omicidi.

Aprire Facebook. Guardare la home. Scorrere tra le notizie. Vedere foto, stati, qualche articolo giornalistico, qualche blog. Ormai tutti, chi più raramente chi più volte al giorno, facciamo queste azioni. Fanno parte della nostra voglia di sentirci collegati, parte di un grande mondo. Sentirci un po’ meno piccoli. Facebook è una di quelle scorie della democrazia che ho citato nel mio precedente intervento: come tutti i social network è una fonte preziosa per esprimere il proprio pensiero, diffondere idee. Già: diffonderle nel bene e nel male. Perché le idee non sono sempre preziose o buone. Alcune possono essere più deleterie di un termitaio nelle fondamenta di una casa di legno. Una di quelle scocciature che si notano solo quando il danno è ormai evidente.
Ultimamente, cercando tra i termitai che si celano dietro Internet, ho trovato numerose notizie su moderni esperimenti terribili, cruenti, eticamente inaccettabili. Esperimenti che farebbero rabbrividire persino Mengele. Chiaramente si tratta di fatti inventati, partoriti dalla mente complottista di qualche autore a digiuno di scienza (o forse semplicemente allergico alla realtà). Dopo una sana risata iniziale, ho però percepito il sinistro tocco delle zampette biancastre della termite, che dal computer ha risalito la mia mano, il braccio, la spalla, fino ad entrare nell’orecchio. E il termitaio era ormai anche nella mia mente: e se la scienza non fosse buona? Se fosse una dichiarazione spavalda di superbia umana incontrollata? Chiaramente la risposta razionale è no: la scienza nasce per cercare di conoscere il mondo, per inseguire un equilibrio tra creato e uomo, e non per offrire un campo d’azione a sadici e pazzi. Ma siamo poi così certi non nasconda nessun angolo buio? Continue reading