BIBLIOTECA DI BABELE – IL VIAGGIO COME MIGRAZIONE

di Francesco Colombrita

Il movimento è stato da sempre una caratteristica dell’umanità. La Storia, in particolare quella antica, è cadenzata dal ritmo di popoli e persone che da un luogo ne raggiungono un altro. L’infinito incedere di passi che compiono chilometri e chilometri, in cerca di risorse, possibilità, speranza o ricchezza. La stessa Europa, rapita da Zeus, era figlia di Agenore, re di Tiro. Continue reading

LA BIBLIOTECA DI BABELE: SI COMINCIA DALLA LIBERTÀ

di Francesco Colombrita 

Venerdì 25 gennaio si è dato il via alla Biblioteca di Babele, il Club del libro targato Metro-Polis, con un appuntamento volto a confrontarsi e a elaborare un percorso che sarà la nostra strada per questo 2019!

All’interno del macro tema del viaggio, scelto come vessillo di questa avventura, si è tutte e tutti insieme buttate sul tavolo idee, riflessioni, pensieri.
Il viaggio, nella nostra discussione, ha assunto svariate forme, partendo dal semplice movimento da un luogo a un altro, per poi declinarsi in molteplici aspetti. Dapprima fisici (vacanza, movimento) ma ben presto sempre più intangibili (ricerca interiore, inconscio). Un topos letterario archetipico come questo, che a partire da Omero stesso, passando da Dante e giungendo ai giorni nostri, si rivela essere una delle più grandi metafore possibili.
Tutte le nostre riflessioni sono confluite in un vero e proprio prontuario del viaggio letterario, o meglio uno di quelli possibili, che terremo come traccia per i dieci incontri che andranno a esplorare e comporre la nostra Biblioteca di Babele: Continue reading

APPETIZER BOOKS: EXIT WEST – MOHSIN HAMID

Edito da Einaudi, 2017, pp. 152

«La finestra era il confine attraverso il quale era più probabile giungesse la morte». Quegli spiragli rivolti all’esterno e alla speranza, che promettono l’ingresso della luce, andavano rapidamente coperti. Addossandovi materassi e mobilio, chiudendosi nel buio di palazzi che assicuravano l’oscurità e la protezione, mentre le loro facciate vivevano «in un giorno il degrado di un decennio». La guerra consuma in un attimo la decadenza di una vita, polverizza la quotidianità abbandonando le persone a un’alienazione giocata sul confine della consapevolezza di farne parte. Continue reading