Un altro sentire – Dalla parte di Temple

Per chi non la conoscesse, e io stessa fino a un paio di anni fa non la conoscevo, Temple Grandin è una studiosa americana di quasi 70 anni. Temple si è occupata principalmente di zoologia e, oltre a essere una docente universitaria, è anche una progettista di attrezzature per il bestiame. Temple è autistica. 

Prima di iniziare a leggere uno dei suoi libri,  Pensare in immagini e altre testimonianze della mia vita di autistica (Edizioni Erickson, 2001), sapevo poco e nulla sull’autismo: non avendo mai conosciuto persone autistiche, le mie nozioni si fermavano, molto superficialmente e banalmente, a quello che avevo visto in TV, in film come Rain Man e simili. Probabilmente, l’idea comune che ci possiamo fare attraverso questi film non è propriamente “sbagliata”, ma incompleta, parziale e incapace di restituirci l’estrema complessità del tema. 

Quando ho ricevuto il libro via posta, speditomi come regalo da un amico che a sua volta lo aveva letto, ero rimasta molto sorpresa. Non si tratta di un capolavoro della letteratura, non è certo il tipo di libro che vincerà premi letterari, non occuperà un posto nella lista dei libri più venduti o dei “classici” di cui non si può fare a meno. Ma è un’autentica perla. Una perla preziosa, capace di regalare al lettore autentiche emozioni e profondi stimoli di riflessione. È un libro che arricchisce il cuore e il cervello. Dopo averlo letto, ho pensato che tutto questo lo rendeva ai miei occhi un testo comunque fondamentale. Ho anche pensato che l’affetto di una persona nei nostri confronti si può misurare dal tipo di libro che ci regala. E questo è stato un regalo in tutti i sensi.

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