CINQUE TITOLI IN DOTE: LA PESTE – ALBERT CAMUS

Per entrare a far parte di Metro-Polis non si richiede alcuna appartenenza politica o confessione religiosa, così come non è richiesta nessuna adesione a correnti di pensiero o credo ideologici.
L’unico invito che rivolgiamo a chi vuol diventare nostro socio, è quello di portarci in dono cinque titoli: possono essere titoli di libri, di film, di articoli di giornali, di canzoni, di poesie, di telefilm, di interviste, etc… L’importante è che questi titoli riflettano l’identità di chi li porta con sé in dote, in modo da poter costruire insieme l’identità collettiva di Metro-Polis.

In questa rubrica potrete trovare, mese per mese, i Titoli in Dote che i nostri soci hanno deciso di condividere.

LA PESTE – ALBERT CAMUS

La peste è una metafora. Persecuzione infame di regni microbici nascosti, sottile ed onnipresente, velo terribilmente sospeso nel suo ruolo appuntito di spada di Damocle, e di torpore acceso nel sangue che ribolle di febbre civile. La peste è il volto traslucido delle mille sopraffazioni del quotidiano, una narrazione che ha pretesa di cronaca, distillata goccia dopo goccia e ricostruita a tratti, che evolve tra le vite dei medici, degli abitanti, dei giudici, del personale amministrativo e degli innamorati, tutti stretti sotto un cielo di malsana oppressione. Come una prosecuzione necessaria e letterale della volontà di narrazione con altri mezzi, che continua ostinatamente a scavare nelle parole per sviscerarne tutte le declinazioni di senso, anche le più mute, la voce di Camus prende forma e colore, per insinuarsi, come un insano rivolo di dubbio, nelle esistenze tormentate e incerte, dell’intero genere umano. D.R.

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