E la corsa dei tuoi occhi rimarrà.
Mentre scivolano tra le margherite
questi oggi di miele e di mare lontani
di lavoro da inventare
e sull’altalena
si leva il tuo essere figlia
si china il mio essere madre.
Insieme siamo cominciamento
sogni rammendati e sogni nuovi.
L’arido marasma non sai,
l’orrore che l’uomo può
l’errore che l’uomo fa.
Saprai, domani donna.
E oggi tutto questo dolore
di ieri figlio
è un solco che il tuo sguardo
Luce,
tramuta in fertile fioriera.
Domani tutto sarà valso
se amandoti saprò affidarti
questo saper essere:
inquisire l’anima,
andare là oltre ciò che appare,
imparare in ogni buio
il germoglio dell’aurora.
Dolores Carnemolla
Dare alla luce un figlio è un’esperienza unica nella vita di una donna. Colei che diventa madre vuole proteggere la sua creatura dalla cattiveria del mondo, dall’«orrore che l’uomo può», come scrive Dolores Carnemolla in questa poesia. In essa avvertiamo fortemente il senso del compito e della missione della neomamma: insegnare alla propria bambina a non fermarsi alle apparenze, a non arrendersi alla tempesta cercando insistentemente il sereno, il «germoglio dell’aurora».
Per colei che è ora mamma, è come se la vita iniziasse da capo: perdendosi nello sguardo della figlia cancella con una pennellata veloce il dolore del passato.
Laura Comitogianni