FRIDA KAHLO: “Viva la Vida”
di Rosalba Granata
Vogue la mette in copertina, la Rubinstein la ammira. Il famoso fotografo Muray se ne innamora e la ritrae in immagini indimenticabili.
Frida Kahlo è un’icona, una leggenda.
Le sue opere sono vivacissime. Hanno i colori brillanti del folklore messicano eppure raccontano la sua sofferenza.
Quando era poco più che adolescente fu coinvolta in un terribile incidente. Un autobus si scontrò con un tram. Intrappolata tra le aste metalliche, il corrimano la trafigge.
“Fu uno strano scontro; non violento, ma sordo, lento e massacrò tutti. Me più degli altri L’urto ci trascinò in avanti e il corrimano mi attraversò come la spada il toro.”
L’incidente avrà ripercussioni su tutta la sua vita.
Fu immobilizzata a letto. Subì trentadue interventi. Terribili busti di gesso e di acciaio la imprigionarono. Fu accompagnata costantemente dal dolore e, come conseguenza dei danni fisici, non riuscì mai a portare a termine nessuna gravidanza.
Durante il periodo in cui fu costretta a letto cominciò a dipingere.
«La mia pittura porta in sé il messaggio del dolore».
Nelle sue opere parla di sé, la sua è una pittura autobiografica e introspettiva. Gli autoritratti costituiscono la parte più consistente della sua produzione.
«Frida Kahlo si concentrò sulla propria immagine con un accanimento mai tentato prima: i suoi dipinti restano una delle più affascinanti esplorazioni del sé nell’intera storia dell’arte… Si è autoraffigurata in preda a qualsiasi emozione e in tutte le fogge».1
È immediatamente riconoscibile. È così particolare che non possiamo scambiarla con nessun’altra: le sue sopracciglia unite e folte, la peluria sul labbro, la testa eretta, lo sguardo fiero.
Eppure proprio lei, così fragile, con il corpo spezzato ha avuto una vita incredibilmente ricca e intensa. La militanza politica nel partito comunista, l’amore profondo, seppure burrascoso, con Diego Rivera, il dolore per i tradimenti, i numerosi amici e amanti. Esercitava un fascino magnetico, tanti e tante l’hanno amata.
E, al centro della sua vita, la passione per la pittura. Il successo della sua attività artistica è stato via via crescente, ma non solo, è come se lei stessa con la sua immagine, il suo corpo, sia diventata un’opera d’arte.
Talvolta ci si chiede: come è possibile? Da dove le veniva tanta forza, tanta intensità?
Può aiutarci l’astrologia? Può riuscire l’astrologia con le sue “ambigue verità” a darci qualche strumento di comprensione o almeno qualche spunto di riflessione?
Il sole è in Cancro. Segno dalla sensibilità femminile ricca di sfumature, possiamo trovare creature dolci, materne, sentimentali, ma talvolta ci stupisce la loro forza inaspettata.
Cancro è soprattutto la luna con il suo triplice aspetto: la sognante Selene che ispira gli artisti, l’inquieta Artemide ed Ecate, la parte oscura che tormenta con i suoi incubi.
La luna è la madre. Diego Rivera affermava che per Frida la madre è il centro di ogni cosa, la madre – mare, tempesta, nuvola, donna.
Eppure la madre non è per lei figura rassicurante. Quando era neonata era stata allattata da una nutrice india. «È una madre dal doppio volto quella che la occupa e la tormenta, che l’affascina e la spaventa, come nel quadro con la balia india che abbraccia e nutre e si nasconde dietro la maschera nera della morte» scrive Elisabetta Rasy2.
Il desiderio di maternità è molto forte nelle donne del Cancro. Forse il dolore più profondo di Frida è stato quello di non riuscire ad avere figli. Ebbe tre aborti. Lo strazio di quelle esperienze ci viene raccontato in alcuni suoi quadri. Il famosissimo Il letto volante del 1932 è un dipinto che trovo davvero inquietante. Un letto di ospedale è al centro di un paesaggio desolato. Sopra al letto si trova, nuda e sanguinante, una donna dai lunghi capelli nella quale riconosciamo Frida. Sul suo volto un’immensa lacrima. Da lei partono fili rosso sangue, ognuno conduce ad un oggetto diverso che galleggia nel vuoto, un fiore di orchidea, una chiocciola deforme, un misterioso orifiamma. Oggetti che sono simbolo della sua sofferenza. Ma l’immagine più raccapricciante è quella di un grande feto sospeso sulla donna, grande come lei.
Il Sole in Cancro unito alla Luna in Toro ci rimanda anche all’archetipo primordiale e potente della Grande Madre Terra. Nella pittura di Frida è sempre vivo un forte legame con le radici culturali messicane. In molti dipinti indossa costumi tradizionali. È attraverso gli abiti che esprime la sua femminilità, la sua identità. Quando si trova negli Stati Uniti prova una grande nostalgia per il suo Messico e dipinge questo stato d’animo in un quadro Il mio vestito è appeso là. Il suo abito da tehuana è appeso ad una corda da bucato e sullo sfondo è una cupa New York. “C’è l’abito ma lei non c’è, nel mondo americano non le sembra di esistere”3.
Non ci stupisce l’Ascendente Leone, viene quasi visualizzato dalla sua chioma, rigogliosa come una bellissima criniera, dagli ornamenti e dai gioielli grandi e vistosi, sempre originali e colorati. E la componente Leone ci rimanda anche alla sua esigenza di essere al centro della scena, con i suoi autoritratti, col parlare di sé, con la ricerca di visibilità e successo. Anche Mercurio è in Leone e Solare è la sua energia creatrice che si esprime nell’arte e nei rapporti focosi e passionali.
Frida è decisamente una donna libera e anticonformista. Possiamo ricondurre anche queste caratteristiche alla componente Leone? Non sono piuttosto tipiche del segno opposto l’Acquario? Certamente c’è nel suo tema una coloritura Acquario, dovuta a cinque pianeti in Undicesima casa, cosignificante del segno. Lo dice molto bene Ciro Discepolo:
«Frida Kahlo nacque a Coyoacan il 6 luglio 1907, alle 8.30 del mattino (Local Mean Time) e dunque era una Cancro. Era una Cancro? Neanche per sogno! Ben cinque astri, tra cui il Sole, campeggiavano nella sua undicesima Casa ed ella fu, nel sangue, nella carne e nelle ossa, Aquario che più Aquario non si può! Fumava sigari, si ubriacava, gettava alle ortiche l’abito da sposa bianco già indossato e si sposava avvolta in uno stupendo vestito verde acceso con uno scialle rosso fuoco, ballava con le donne e le seduceva davanti a tutti. Il suo anticonformismo e la sua totale libertà mentale non furono di facciata, ma rappresentarono i notevolissimi valori Aquario che la caratterizzarono» (dal Blog di Ciro Discepolo).
Collabora a intensificare l’atteggiamento disinibito e spregiudicato Venere in Gemelli, altro segno d’aria.
Possiamo provare talvolta insofferenza per l’invasività del fenomeno Frida. Certamente la sua opera è stata eccessivamente mercificata, troviamo la sua immagine su portachiavi, tazze, borse, magliette. Siamo anche sommersi da libri, film, mostre, fotografie di pittori famosi che la ritraggono tra pizzi e fiori. Tutto questo tende ad oscurare la sua arte tanto che non sono molti ad avventurarsi sull’analisi formale del suo lavoro.
Possiamo amare Frida o trovarla talvolta eccessiva e disturbante, ma il suo è uno stile unico e inconfondibile. Lei stessa si opponeva a chi voleva etichettare la sua arte. Quando le si chiedeva se si sentiva di appartenere al movimento surrealista negava e affermava in modo sintetico ed efficace “Dipingo la realtà non il sogno”. Utilizzava tinte calde e intense tra le quali il rosso è predominante. Il rosso che è lode alla vita ma anche colore del sangue, dolore e allegria convivono nella sua arte come nella sua esistenza.
“Viva la Vida” ha scritto sul suo ultimo quadro. La sua pittura ci comunica insieme al dolore un messaggio di grande forza, dignità e amore per la vita.
Diego Rivera sottolinea con queste parole l’originalità della pittura della moglie:
“… È la prima volta nella storia dell’arte che una donna esprime con totale sincerità, scarnificata e, potremmo dire, tranquillamente feroce, i fatti e particolari che riguardano esclusivamente la donna. La sua sincerità, che si potrebbe definire insieme molto tenera e crudele, la portò a dare di certi fatti la testimonianza più indiscutibile e sicura; è perciò che dipinse la sua stessa nascita, il suo allattamento, la sua crescita dentro la sua famiglia e le sue terribili sofferenze, e di ogni cosa senza permettersi mai la minima esagerazione né divergenza dai fatti precisi, mantenendosi realista e profonda, come lo è sempre il popolo messicano nella sua arte “
LIBRI
Molti sono i libri su Frida Kahlo e vanno sempre aumentando. Possiamo segnalare:
Lettere appassionate: In una serie di lettere la pittrice racconta la sua vita, la sua arte.
Pino Cacucci, VIVA LA VIDA: Si tratta di un monologo che mette in scena la sua appassionata esistenza.
Heyden Herrera, Frida. Una biografia di Frida Kahlo (415 pagine).