tratto dal libro di Maurizio Casali MO I TIRA A TE – RACCONTI DI GUERRA E DI FAMIGLIA
Il grido d’allarme risuona all’alba: “All’armi! All’armi, i tedeschi!”.
Comincia così una lunga e drammatica giornata per dodici partigiani italiani e ventiquattro paracadutisti canadesi. Sono in una casa colonica nelle campagne vicino ad Alfonsine di Ravenna. Dormono tutti tranne un paio che fanno la guardia. La casa è isolata nella pianura della bassa ravennate che è piatta che più piatta non si può, è inverno ’44 -’45.
Assonnati saltano in piedi dai loro giacigli, sono giovani, scattanti, l’allarme non si dà a caso, dev’essere una roba seria, guardano dalle finestre, e quello che vedono non è bello.
E’ l’alba, c’è la nebbiolina del primo mattino. Attorno alla casa sembrano esserci tante spighe di grano, quando le piantine sono alte una decina di centimetri, e le si distinguono le une dalle altre. Italiani e canadesi guardano increduli: “Ma cos’è?”, si chiedono , ma la risposta già la sanno: “Sono fanti tedeschi che avanzano a raggiera verso la casa tutt’attorno”.
Sono tanti, centinaia, troppi.
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