di Francesco Colombrita
Ogni narrazione prevede una soglia da oltrepassare, con la compagnia di una voce, un gesto, oltre la quale si smarrisce la certezza del dove e del quando, e si rimane in balia dell’ignoto. In questi termini è un atto di fede. Occorre qualcuno che apra quella porta dietro la quale si assiste all’inimmaginabile per poi essere scagliati via a voce spenta, a libro chiuso.