RUBRICA ASTROLOGICA – PESCI (parte 2)

Una  scrittrice dei Pesci: Christa Wolf 

1_medea_vociLa donna dei Pesci vive intensamente il mondo delle emozioni, è ricettiva ed empatica. Questo la porta spesso ad una condivisione della sofferenza fino allo spirito di sacrificio.
La Luna esaltata nel segno1 le dà una accentuata femminilità.
Vorrei dedicare questo ultimo numero della Rubrica Astrologica a Christa Wolf2, e segnalare due libri bellissimi che mi stanno particolarmente a cuore: Cassandra (1983) e Medea (1996).
Cassandra la veggente. Medea la maga.
Sono tra le figure più affascinanti del Mito e la Wolf le fa riemergere dal  passato e noi le sentiamo vicine, attraverso le loro voci comprendiamo meglio noi stesse e il nostro presente.

«Ecco dove accadde. Lei è stata qui. Questi leoni di pietra, ora senza testa, l’hanno fissata. Questa fortezza, una volta inespugnabile, cumulo di pietre ora, fu l’ultima cosa che vide… Vicine, oggi come ieri, le mura ciclopiche che orientano il cammino: verso la porta dal cui fondo non fiotta più sangue. Nelle tenebre. Nel macello. E sola.
Con questo racconto vado nella morte…»

Questo è il suggestivo Incipit di Cassandra, la protagonista aspetta la morte davanti alla Porta dei Leoni di Micene e in quel momento si dipana davanti a lei tutto il suo passato, lo sgretolarsi della sua civiltà e «i piani temporali si intersecano fittamente»3 così come la voce della scrittrice si intreccia con quella del personaggio. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – PESCI (parte 1)

Pesci, la complessità.

Pier Paolo Pasolini intellettuale del segno

1. SEGNO_PESCI

«Dolce color d’oriental zaffiro,
che s’accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro, 
a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta
che m’avea contristati gli occhi e ‘l petto.
Lo bel pianeta che d’amar conforta
Faceva tutto rider l’oriente, 
velando i Pesci ch’erano in sua scorta».

Ho iniziato circa un anno fa questa “Rubrica Astrologica” con l’Ariete facendo riferimento ad alcuni versi della Divina Commedia e analogamente voglio fare con l’ultimo segno: i Pesci.
Ci troviamo nel primo canto del Purgatorio, Dante è uscito dall’atmosfera buia e angosciante dell’inferno.
Guarda il cielo che finalmente si apre su di lui e il suo color azzurro, come quello di un prezioso zaffiro, gli riaccende la gioia. E nel cielo brilla Venere, «il bel pianeta che d’amar conforta», che si trova nella costellazione dei Pesci.

Pesci è il terzo segno d’acqua, l’acqua sconfinata dell’Oceano, e nel profondo del mare troviamo ogni tipo di creature dai pesci multicolori ai molluschi agli squali e nei Miti creature fantastiche  che riemergono dall’inconscio…

2 . pasolini

Pier Paolo Pasolini 

«Il regista di Accattone
Il poeta delle Ceneri di Gramsci
Il romanziere di ragazzi di vita
Il corsivista corsaro del Corriere
Ci seduce il suo estremismo radicale che rimpiangiamo
Ci perseguita ancora il mistero della sua morte» (Manganelli)

Da dove cominciare?

È così ricca e complessa la vita, la personalità di Pasolini che non so davvero da dove cominciare. È stato un poeta tra i più grandi che la letteratura italiana abbia mai avuto, un regista geniale, un intellettuale scomodo e impossibile da “etichettare”.
Senza pretese di costruire un discorso critico unitario, “cucendo” ricordi, citazioni da articoli e da dichiarazioni, provo a farne un ritratto.

Un poeta. 

Ecco cos’è un poeta intitolava Beniamino Placido commentando una intervista mandata in onda dalla RAI. Pasolini vi afferma «La parola speranza non è nel mio vocabolario» ma non c’è rassegnazione bensì una rabbia coinvolgente e ribelle che fa dire a  Placido che ascoltandolo si impara cos’è un poeta, si impara come mai i poeti più disperati ci comunicano una salutare energia, una disperata vitalità. Capita la stessa cosa con le poesie di Leopardi.

Un intellettuale scomodo

«Aveva posto con durezza davanti al paese la realtà equivoca di un successo economico all’apparenza forte e nella sostanza fragilissimo». (Enzo Siciliano)

«Quel gigante che ci obbligò a pensare. Non c’è più nessuno che abbia questo tipo di purezza, non c’è nessuno che dica quello che pensa, costi quel che costi». (Manacorda)

Si era contrapposto con foga ai Palazzi del potere denunciando le colpevoli responsabilità politiche con una foga sconosciuta a qualsiasi altro intellettuale.
E ci rimane il suo grido «Io so»

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di “golpe”, sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti…

Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale,
uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero… (Pasolini)1 Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – ACQUARIO (parte 2)

1. Virginia

2.  La donna dell’Acquario. Virginia Woolf 1

La donna dell’Acquario è la più anticonformista dello Zodiaco.

In lei è nettissimo il rifiuto del ruolo femminile tradizionale. È ribelle, è votata al cambiamento. Per rappresentarla posso scegliere tra varie scrittrici del primo Novecento. È questa l’epoca in cui si afferma una nuova immagine femminile. I movimenti delle suffragette sono presenti nel Nord Europa e negli Stati Uniti. La prima guerra mondiale poi porterà ad un diverso impegno della donna nel mondo del lavoro e ad un ruolo più attivo nella società. Quindi non deve stupirci che molte scrittrici, intellettuali di questo periodo siano del segno dell’Acquario. Donne già pronte per il cambiamento, donne già pronte per essere protagoniste. Alcune tra queste sono particolarmente trasgressive come Lou Salomè, o Colette, e alcune sono tra le mie scrittrici preferite come la Nemiroski, la Warton, e, la più grande di tutte, Virginia Woolf .

 «Esaminiamo un momento uno spirito qualsiasi in un giorno qualsiasi. La mente riceve una miriade di impressioni, banali, fantastiche, evanescenti o incise con l’acutezza dell’acciaio. Da ogni parte esse giungono, come un’incessante pioggia di innumerevoli atomi… La vita non è una serie di lampioncini simmetricamente disposti; la vita è un luminoso alone, un involucro semitrasparente che ci circonda dall’inizio della coscienza alla fine. Non è forse il compito del romanziere esprimere questo spirito cangiante e sconosciuto e in circoscritto, qualunque complessità e aberrazione esso mostri, contaminandolo il meno possibile con elementi eterogenei e estranei?» (V.Woolf)

Virginia Woolf è sicuramente la  più grande scrittrice d’avanguardia del Novecento e questo brano illustra molto bene la rottura con la organizzazione del romanzo tradizionale. Il romanzo moderno, afferma la scrittrice, deve necessariamente rappresentare la vita e la vita non è una serie di lampioncini disposti in modo ordinato e simmetrico, da qui la ricerca di modalità che possano rappresentare la connessione analogica di pensieri,  sensazioni, ricordi nella mente dei personaggi. Da questa esigenza, quindi, la tecnica privilegiata del flusso di coscienza.

Trovo  bellissimi  gli articoli di Nadia Fusini su Virginia woolf nelle pagine culturali di Repubblica. Non solo la conosce a fondo ma la ama con passione. Per esempio si dice “indignata” per come è stato indagato ogni angolo della sua vita privata e trova fastidioso il gusto davvero voieristico, la brutalità delle indagini, i pettegolezzi. Afferma, recensendo l’uscita di un saggio inglese, «Sarà davvero un autunno felice perché la mia cara, diletta Virginia ha finalmente la biografia che si meritava». La biografia di Hermione Lee, secondo Nadia Fusini, smonta ad uno ad uno i pregiudizi determinati dalla stupida curiosità e ribalta l’immagine della scrittrice, emerge quindi il ritratto di una donna di eccezionale coraggio e vigore, dall’intelligenza curiosa e anticonformista e soprattutto emerge il  suo grande interesse per la vita. «Poi il nemico interiore la aggrediva… Le voci, le allucinazioni, ma al dolore seguiva l’esaltazione del recuperato vigore». Ma la Woolf vedeva la sua malattia come una opportunità, proveniva infatti da una famiglia di calvinisti freddi e depressi e osava dire «la mia follia mi ha salvata».

«Ama la vita e le interessa la letteratura solo e se sa cogliere nelle sue reti di parole la vita stessa e la memoria della sua stessa vita non è un vezzo narcisistico, offre sé come cavia, espone il proprio animo a specchio di ogni altro»2. I suoi romanzi appaiono come momenti di una problematica complessa e di una continua ricerca.

Vediamo ora l’OROSCOPO di Virginia, tenendo presenti le caratteristiche che abbiamo evidenziato. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – ACQUARIO (parte 1)

  1. Acquario, il segno delle rivoluzioni. Galileo Galilei
  2. Donne acquario.  Virginia Woolf

1_ ACQUARIO

L’Acquario è segno di Aria o di Acqua?

È una domanda che talvolta ci si sente fare quando si parla di astrologia. E la domanda non è del tutto insensata. L’Acquario è il terzo segno d’Aria, ma al tempo stesso il simbolo del segno è il geroglifico egizio che indica l’acqua e in molti zodiaci è rappresentato con l’immagine del portatore d’acqua.
È il segno della libertà, del cambiamento, della ribellione, non a caso il suo pianeta, Urano, viene scoperto nel 1781, nel secolo delle grandi Rivoluzioni.
È il segno della Scienza e della tecnica: tra i nati del segno troviamo grandi scienziati come Galileo1 e Darwin.
Acquario è anche sperimentazione, attacco alle convenzioni. Joyce, Virginia Woolf, Pound, Burroghs sono «sperimentatori del linguaggio» (Pesatori).

2_galileoGalileo Galilei   

«La filosofia2 è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non si impara a intender la lingua, a conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi, e altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto.» (Galileo Galilei, Il Saggiatore, 1623)

Galileo è protagonista di primo piano della Rivoluzione Scientifica del Seicento, anzi è ritenuto il “padre” della scienza moderna per i risulti delle sue ricerche, per la diffusione delle nuove teorie astronomiche e, soprattutto, per l’invenzione del metodo scientifico basato sulla ragione e sull’esperienza e svincolato dal principio di autorità.

Anche la forma delle sue opere è, in connessione con il contenuto, decisamente innovativa.

Suo scopo è “rifare i cervelli”, divulgare le sue idee anche oltre la cerchia degli specialisti per una vera e propria rivoluzione nella mentalità.
Sceglie quindi consapevolmente modalità che gli permettano di arrivare ad un pubblico vasto, non vuole rivolgersi solo a specialisti ma a tutte le persone colte e curiose, per questo utilizza la forma del dialogo che non propone una verità statica ma alterna voci in conflitto, mette a confronto personaggi connotati da opinioni diverse.

Anche l’uso del volgare3, in contrapposizione con il latino degli ambienti accademici, è scelta consapevole di battaglia culturale. E la sua prosa è estremamente efficace, il suo stile è conciso e asciutto, molto diverso dal gergo elitario e pomposo degli scienziati del tempo. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – CAPRICORNO (parte 2)

2.  Le “amazzoni corazzate”  del Capricorno  

Per Pesatori le donne del Capricorno sono «Donne amazzoni», anzi «Amazzoni-corazzate». Rigorose, ambiziose, con senso del dovere e del sacrificio, con bisogno assoluto di autonomia ed indipendenza. Ma cosa c’è sotto la corazza? Questo solo loro potranno rivelarlo, a chi e quando vorranno.

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Coraggio, determinazione, un alto obiettivo per cui combattere. È dalla Storia che in questo caso possiamo individuare l’emblema della donna del segno.
Giovanna D’Arco, è una fanciulla di diciotto anni quando si sente chiamata da Dio per risollevare le sorti del suo paese, la Francia, lacerato dalla rovinosa guerra dei Cento anni1.
Michelet, storico francese dell’Ottocento, la celebra perché da lei vede la nascita del sentimento nazionale e della Francia stessa.

«Ricordatevi sempre, Francesi che la patria, presso di noi, è nata dal cuore di una donna, dalla sua tenerezza e dalle sue lacrime, dal sangue che ella ha dato per noi». (J. Michelet)

E la sua storia continua ancora nella nostra epoca ad affascinare, molti sono infatti i film che hanno rivisitato questo personaggio. Il primo, subito all’inizio del 1900, del pioniere Georges Méliès, nel 1916 quello di Cecil DeMille, nel 1928 il capolavoro di Dreyer, nel 1954 quello di Roberto Rossellini, nel 1962 quello di Bresson e infine nel 1999 quello di Luc Besson. Ho citato solo i più noti e con questi ci si potrebbe fare un bellissimo corso di storia del cinema.

Molte sono le donne del Capricorno di successo e talvolta di potere, quasi sempre ci comunicano un’immagine di forza, di determinazione: Emma Marcegaglia, Joan Baez, Liliana Cavani, Madame de Pompadour.

Tra queste troviamo Simone de Beauvoir2.

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“È attraverso il lavoro che la donna ha superato in gran parte la distanza che la separa dal maschio» (Simone de Beauvoir, Il secondo sesso).
Così ne Il secondo sesso del 1949. Un libro assolutamente rivoluzionario che fa il punto sulle conoscenze biologiche, psicoanalitiche, storiche, antropologiche riguardanti la donna, ma apre soprattutto la strada ad una discussione radicale sulla condizione femminile che avrebbe caratterizzato i decenni successivi.

«Che cosa significa essere donna?» è la domanda da cui parte la Beauvoir, pur non sottovalutando le specificità biologiche, attacca la pretesa della società di assegnarle un percorso subalterno e afferma polemicamente che «Donna non si nasce, si diventa».

Nell’estate del 2014 Natalia Aspesi in un articolo intitolato Leggere Simone de Beauvoir oggi a vent’anni3, consiglia Il secondo sesso alle giovani del nostro tempo e afferma che, se trovassero la voglia e la forza di leggere questo importante saggio, potrebbero acquisire sicurezza e imparare molto; soprattutto potrebbero divenire meno fragili rispetto non solo agli uomini ma soprattutto  all’amore, scoprirebbero cosa ha voluto dire nei secoli passati, ma anche in anni non così lontani, essere donna, il non contare, il dipendere sempre da un uomo, padre, marito, fratello.

E venendo all’oroscopo di Simone de Beauvoir, tutto il suo tema di nascita la conferma come “amazzone indipendente”, infatti L’Ascendente è in Scorpione e la Luna  in Ariete.
Interessante è la Venere in Acquario che può caratterizzare una vita sentimentale trasgressiva, e infatti la relazione con Jean Paul Sartre è stata scandalosa per il suo tempo ma anche modello, per alcuni, di innovativa “coppia aperta”.

Venere in terza casa può anche indicarci l’aspetto centrale della scrittura nella sua vita.
E la scrittura è per lei sempre legata a considerazioni filosofiche ed esistenzialiste rivolte ad approfondire il tema del ruolo e della condizione della donna nella società moderna.  Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – CAPRICORNO (parte 1)

  • SCRITTORI del Capricorno
  • Le DONNE del Capricorno

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  1. SCRITTORI del Capricorno

Per introdurvi nell’universo del Capricorno è indispensabile tenere presenti due cose: la corrispondenza stagionale e il pianeta governatore del Segno. La stagione. È inverno. Le notti sono lunghe, la luce è scarsa. La terra appare spoglia, senza vita. Gli uomini e gli animali cercano un rifugio per ripararsi dal freddo. Eppure la terra inseminata, sotto la crosta spessa e dura che la ricopre, prepara la nuova fioritura, il grano seminato si prepara a germogliare. Anche il carattere del Capricorno appare freddo e severo. È come se si difendesse con una corazza protettiva, e spesso l’osservatore esterno vede solo questa durezza difensiva. Ma in lui c’è una parte interiore che non sempre appare all’osservatore esterno. È Saturno il Pianeta governatore. Saturno spesso ci fa paura perché non rappresenta certo gli aspetti edonistici dell’esistenza, è incaricato di farci accettare le prove che rappresentano le tappe di crescita della nostra vita. Ma  è proprio Saturno che ci libera dalle catene di passioni ed istinti, che libera l’intelligenza dalla visione puramente soggettiva della realtà, e ci permette di crescere. Per illustrare il Capricorno vorrei parlare di alcuni scrittori che non avrei immediatamente riconosciuto come appartenenti a questo segno, forse immaginavo solo scrittori scientifici, realistici, quasi da “realismo sovietico” e invece trovo autori visionari, autori del mistero, di storie fantastiche, dell’orrore e addirittura di fantascienza. 2_kafka Murakami Haruki  Avete letto le storie bizzarre, strane di questo autore visionario? Io l’ho incontrato circa quattro anni fa, quando una giovane amica mi prestò Kafka sulla spiaggia e mi ha immediatamente conquistata. Mi appassiona il suo universo onirico, in cui mi perdo. Penso che non riuscirei a raccontare in modo coerente nemmeno una delle trame dei suoi romanzi. Se decidete di accostarvi a questo scrittore credo che Kafka sulla spiaggia sia un ottimo inizio, almeno capirete subito se lo amate o se non vi interessa minimamente. Un altro romanzo che potrei consigliare come lettura iniziale è A sud del confine, a ovest del sole. Se ne rimarrete affascinati cercherete tutte le sue opere. Diventa quasi una dipendenza… Certo quando ho visto la sua data di nascita è stata davvero una sorpresa,  non pensavo potesse essere Capricorno. Ma vediamo come presenta se stesso. «Scrivo storie strane, bizzarre. Non so perché mi piaccia tutto ciò che è strano. In realtà sono un uomo molto razionale. Non credo alla New Age, né alla reincarnazione, ai sogni, ai tarocchi, all’oroscopo…» Sicuramente è una presentazione in sintonia con il carattere del Capricorno. Afferma di non essere un sognatore irrazionale, ma anzi sostiene «sono un uomo molto razionale». E  lui stesso si interroga sul perché sia attirato da ciò che è strano. Murakami non è certamente un Capricorno puro, ha infatti in questo segno solo il Sole (del resto segni totalmente puri esistono soltanto nei manuali, non certo negli esseri umani). La Luna in Gemelli e Venere in Sagittario possono indicare l’importanza del viaggio, anche mentale, la curiosità, la mobilità. Mercurio e Marte in Acquario segnalano un’intelligenza decisamente anticonvenzionale. Purtroppo non conosco l’ora di nascita per cui non so dove sia l’ascendente. Avevo deciso di riportare un brano da un suo romanzo, ma non sapevo decidermi. Poi ho pensato che il Capricorno è opposto al Cancro, il segno lunare per eccellenza1 allora  vorrei segnalare anche in questo caso un brano sulla luna.

«Guardando il cielo dall’alto della montagna, la luna appariva incredibilmente vicina, e priva di grazia. Una grandissima sfera di pietra, la cui pelle era corrosa dall’impetuoso scorrere del tempo. Le ombre sinistre dalle forme più varie che ne ricoprivano la superficie erano le cellule cieche di un cancro che allungava i suoi tentacoli verso il tepore della vita. La luce della luna distorceva i suoni, dissolveva i significati e seminava dubbi. Era stata lei a far vedere a Myù l’immagine di un’altra se stessa. Era stata lei a far sparire Sumire. Era stata lei (forse) a eseguire quella musica e a portarmi fin lì. Davanti a me appariva un’oscurità senza fondo, dietro me c’era un mondo pallidamente illuminato. Sull’arresto di una montagna, in un paese straniero, mi lasciavo bagnare dalla luce lunare. Non potei fare a meno di chiedermi se non fosse stato tutto congegnato fin dall’inizio» (Murakami Haruki, La ragazza dello sputnik)

La luna è spesso presente nei romanzi di questo autore e non è certamente la luna complice e confidente,  spesso rasserenante del Cancro Leopardi, mi pare invece, come in questo brano, una presenza inquietante e portatrice di eventi dolorosi. E nel  suo romanzo forse più famoso, 1Q84, nel mondo parallelo vi sono addirittura due lune. 3_lune   Tema da “Capricorno” è quello della solitudine e questo aspetto caratterizza quasi tutti  i personaggi delle storie di Haruki che magari come Tengo di 1Q84 o come il protagonista di Al sud del confine a ovest del sole,  cercano di sfuggire a questa condizione inseguendo un amore d’infanzia.

«Dall’inizio dell’Università, trascorsi dodici anni di amarezza, di solitudine, di silenzio. In quel periodo non ci fu nessuno con cui riuscii ad aprirmi. Potrei definirli anni di “congelamento”» (M.Haruki, A sud del confine, a ovest del sole) Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – SAGITTARIO (parte 2)

2.   JANE  AUSTEN  e  le donne pioniere del SAGITTARIO 

austen

La penna di JANE AUSTEN1 è elegantissima. Ci ha lasciato quattro romanzi. Quattro capolavori.
Per Virginia Woolf Jane è “L’artista più perfetta tra le donne”, ed è tra le prime a dedicare l’intero suo lavoro all’analisi dell’universo femminile.
Non dico che sia tra le mie scrittrici preferite, come fa la raffinata Nadia Fusini. È quasi irrilevante se mi piaccia o meno. Per me è qualcosa di più. Qualcosa di essenziale.
Quando sono stressata l’unica cosa che riesco a leggere, anche per l’ennesima volta, è un suo romanzo. E immediatamente ritrovo serenità. Mi meraviglio di non saperli a memoria, invece rileggo quasi con stupore come la prima volta alcune scene. La scena di un ballo di Orgoglio e Pregiudizio, per esempio, l’ho letta e riletta e ogni volta è la magia.

Virginia  Woolf richiama una scena del romanzo incompiuto I Watson:

«Gli Edward vanno al ballo. Passa la vettura dei Tomlinson; Jane Austen può dirci che Charles ha avuto i suoi guanti e l’ordine di non toglierseli; Tom Musgrave si ritira in un angolo lontano, con un bariletto di ostriche, e vi si trova a proprio agio. Il genio dell’autrice è in libertà, in piena attività. Immediatamente si aguzzano i nostri sensi; ci pervade quella speciale intensità che soltanto lei sa infondere. Ma di che cosa è fatto tutto questo? Di un ballo in una piccola cittadina di provincia; due o tre coppie che si incontrano e si danno la mano in una salone; si mangia e si beve moderatamente; e, come catastrofe, un ragazzo è fatto bersaglio della scortesia di una signorina e della gentilezza di un’altra…» (V. Woolf2)

Quelli della Austen sono romanzi perfetti, ma veramente leggibili per tutti e ancora oggi le sue vicende hanno un ampio successo popolare, lo dimostra l’ampio pubblico che apprezza le molte trasposizioni cinematografiche3. Talvolta può anche venire scambiata per un’autrice di “romanzi sentimentali” e possiamo sentire qualcuno confessare come una debolezza di leggerli con piacere. Maria Pia Pozzato ci fa riflettere su come i suoi argomenti e le sue vicende siano simili a quelli dei romanzi rosa: una cerchia ristretta di personaggi, matrimoni, pettegolezzi, lieto fine, ma in realtà dietro alle sue trame basate sull’amore, «dietro le rigide regole di comportamento ci si apre davanti un quadro di vivacità e complessità psicologica straordinari»4. E non ci si deve aspettare di trovarsi di fronte ad abbandoni sentimentali. Fin dagli scritti dell’adolescenza Jane Austen ironizzava sui personaggi femminili fragili e sugli amori sdolcinati. E anzi,  usava «ogni sorta di artifici per eludere scene romantiche e appassionate»5.

Ho ritrovato dei bellissimi articoli di Piero Citati6 e anche lui, come Virginia Woolf, si sofferma sulle qualità narrative già presenti nei romanzi giovanili, quando non aveva più di 15-17 anni, divertenti, scorrevoli e dietro le vicende paradossali si coglie il  piacere di raccontare, è come se la vedessimo nella sua canonica di campagna mentre ride di tutto: «trovava il mondo divertentissimo, poi il suo sguardo si rivolse soprattutto alla realtà quotidiana ma rimane la felicità dello “spettacolo quotidiano”» (Citati).

E queste affermazioni si collegano naturalmente al primo aspetto dell’oroscopo di Jane Austen: il Sole  in Sagittario, quindi l’aspetto vitale e gioioso del segno.
L’ascendente invece, nel segno della Vergine, è in sintonia con il rigore della sua scrittura ma anche con lo sguardo acuto e ironico con cui rappresenta il mondo in cui vive. E spesso la sua ironia diventa graffiante, forse per la presenza di una lucida Venere in Scorpione.

«Non facciamoci ingannare dalle sue trame… Sapeva essere abbastanza spietata con la sua ironia pungente e disincantata» dice Virginia Woolf. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – SAGITTARIO (parte 1)

1. Sagittario, il Viaggio e l’Avventura.
2. Donne del  Sagittario. (Jane Austen e Mary Alcott)

1. SAGITTARIO, IL VIAGGIO E L’AVVENTURA.

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«Dovete dunque sapere come e’ sono due generazioni di combattere: l’uno, con le leggi; l’altro con la forza. Quel primo è proprio dello uomo; quel secondo, delle bestie. Ma perché el primo molte volte non basta, conviene ricorrere al secondo: pertanto a uno principe è necessario saper usare la bestia e lo uomo. Questa parte è suta insegnata alli principi copertamente da li antichi scrittori, e’ quali scrivono come Achille e molti altri di quelli principi antichi furno dati a nutrire a Chirone centauro, che sotto la sua disciplina li custodissi. Il che non vuol dire altro, avere per precettore uno mezzo bestia e mezzo uomo, se non che bisogna a uno principe saper usare l’una e l’altra natura: e l’una sanza l’altra non è durabile.» (Machiavelli Principe – XVII capitolo)

Il brano è tratto dal capitolo XVII ed è tra i più noti del Principe di Machiavelli.

Inizia con il riferimento mitologico al Centauro Chirone. Ancora una volta Machiavelli vuole sottolineare la saggezza degli antichi, si rivolge ai Principi del suo tempo e consiglia, per non soccombere, di utilizzare anche le caratteristiche delle bestie, in particolare la forza del leone e l’astuzia della volpe.

Ho scelto questo brano  per l’immagine del Centauro che illustra negli Zodiaci, fin dall’antichità, il Segno del Sagittario. I Centauri sono figure mitologiche, metà uomo e metà cavallo, tra loro spicca  il “Saggio” Chirone, Guaritore, Precettore e Maestro, ed  è indubbiamente la figura più adatta per rappresentare questo segno, nel quale la natura istintuale non diviene motore di una lotta interiore ma viene utilizzata per raggiungere la meta. Il  Sagittario tende  infatti verso l’alto e può avvalersi di straordinaria forza e vitalità per perseguire il suo obiettivo.

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Dopo il Segno tormentato dello Scorpione, il Sagittario ci accoglie con il suo sorriso fiducioso e ottimista e Giove lo rende spesso baciato dalla fortuna1.
La vita per lui è bella e vuole goderla intensamente. È, come dice Pesatori2, caldo, appassionato, entusiasta, sincero, fino al candore e all’ingenuità.

Il filosofo Spinoza è un tipico Sagittario. «Cerco di trasmettere la vita in serenità e allegria» afferma.   È il “candido” criticato con l’arma dell’ironia dallo Scorpione Voltaire, convinto invece che la natura umana non sia davvero caratterizzata da candore e bontà. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – SCORPIONE (Parte 2)

2. La donna Scorpione

Posso essere la ragazza più lunatica che c’è.
E tu non hai mai conosciuto qualcuno così negativo come posso essere a volte.
Sono la donna più saggia che hai mai incontrato.
Sono l’animo più gentile con cui tu sia mai entrato in contatto.
Ho il cuore più coraggioso che hai mai visto.
E non hai mai incontrato una persona positiva come posso essere io a volte …
Do  la colpa a tutti gli altri e mai a me stessa.
La mia aggressività passiva può essere devastante.
Sono la donna più fantastica che tu abbia mai conosciuto.
E non hai mai incontrato nessuno così completo come posso essere io a volte …
Tu vedi tutto, vedi ogni parte di me.
Tu vedi la mia luce, e ami il mio lato buio.
Tu piace tutto quello di cui mi vergogno.
Non c’è niente che tu non riesca ad affrontare.
E sei ancora qui.
(Alanis Nadine Morissette Everything)1

Anche nella donna dello Scorpione ritroviamo le caratteristiche del segno e la sua affascinante complessità.
I pianeti governatori sono Marte e Plutone: è quindi una perenne guerriera, coraggiosa, talvolta temeraria. Molto spesso anarchicamente ribelle. Dotata di forte magnetismo è attirata dal mistero e dall’ignoto. Centrale nella sua personalità è l’erotismo, l’amore è per lei mezzo di conoscenza.

Nel segno è esaltato Mercurio che rende la sua intelligenza acuta e tagliente.
È una Donna spesso difficile almeno fino a quando non avrà imparato ad incanalare la sua vulcanica energia.

Sylvia Plat Nadine Gordimer

Sylvia_Plat

Lo Scorpione è il segno che presenta la più ampia gamma di tipologie, questo è vero anche per la donna.
La poetessa statunitense Sylvia Plat2, è attirata dall’abisso e desidera esplorarlo.

Lady Lazarus
L’ho rifatto.
Un anno ogni dieci
Ci riesco…

Non ho che trent’anni.
E come il gatto ho nove vite da morire.
Questa è la numero tre…

La prima volta successe che avevo dieci anni.
Fu un incidente.
Ma la seconda volta ero decisa
A insistere, a non recedere assolutamente…

Morire
È un’arte, come ogni altra cosa.
Io lo faccio in modo eccezionale.
Io lo faccio che sembra come inferno.
Io lo faccio che sembra reale.
Ammettete che ho la vocazione.
È facile abbastanza da farlo in una cella.
È facile abbastanza farlo e starsene lì.
È il teatrale
Ritorno in pieno giorno
A un posto uguale, uguale viso, uguale
Urlo divertito e animale:
“Miracolo!”
È questo che mi ammazza.
C’è un prezzo da pagare
Per spiare
Le mie cicatrici, per auscultare
Il mio cuore – eh sì, batte. (Sylvia Plat)

In Lady Lazarus e altre poesie l’ossessione della morte è tema ricorrente e forse il parlarne in modo così ossessivo rappresenta in realtà, come afferma Giovanni Giudici, un «disperato amore del vivere». Eros e Thanatos, come è spesso caratteristica dello Scorpione, sono in lei legati strettamente. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – SCORPIONE (parte 1)

1. Scorpione: nel suo mistero ci guida Dostoevskij

2. Le donne Scorpione

3. Scorpione e il potere.

1. SCORPIONE: nel suo mistero ci guida Dostoevskij

«Lo Scorpione nel linguaggio millenario dell’Astrologia è intuizione della presenza della realtà inconscia» (Aurigemma)
«Sempre mi sono spinto fino all’estrema frontiera» (Dostoevskij)

orioneLo scorpione è l’ottavo segno dello zodiaco.
È segno d’acqua, non è però l’acqua di sorgente del Cancro e non è il mare dei Pesci. Quella dello Scorpione è l’acqua della palude. Acqua che si collega molto bene con la profondità dell’inconscio.
È difficile “spiegare” lo Scorpione. È un segno complesso, misterioso, segreto.
Aurigemma nel suo bellissimo saggio sullo Scorpione1 parte dal Mito di Orione, il grande cacciatore che, per aver offeso Artemide, viene ucciso da uno scorpione che la dea ha fatto uscire dalle viscere della terra.
Tutte le interpretazioni poi fanno riferimento alla sua potenza, alla creatività e ad una forte energia pulsionale, molto spesso distruttrice ma anche fertile, che comunque sconvolge sempre la situazione preesistente .

«Nelle forze oscure sepolte nell’inconscio si nasconde una potenza vigile, che costringe la coscienza ad uno sforzo di adeguamento e di rinnovamento continuo…» dice Aurigemma.

È difficile “spiegare” lo Scorpione… Lo Scorpione si sente. Lo Scorpione nelle persone che incontriamo, lo Scorpione che è dentro di noi.
A me pare di percepirlo come un terreno familiare. Era Scorpione mia madre, è Scorpione la mia Luna, sono Scorpione tante donne importanti della mia vita. Infatti nell’astrologia, come nel sogno, come nella psicanalisi, prevale il collegamento analogico. Quindi l’immagine della madre si estende alle altre donne della nostra vita. Forse non è una luna facile, ma ne vado orgogliosa.
Ed essendo appunto difficile spiegare lo Scorpione cerchiamo di entrare nel suo mondo scegliendo una guida e la troviamo in F. Dostoevskij. Leggete un suo libro: ecco che entrate nel territorio del segno.
E già i titoli delle sue opere ce ne danno un’anticipazione: Memorie del sottosuolo, Delitto e castigo, Umiliati e offesi, I demoni
Dostoevsckij scende nella profondità dell’acqua torbida della palude con la capacità di toccare i punti più bui e inesplorati dell’animo umano, è come se ci conducesse per mano in quel labirinto in cui da soli non vorremmo entrare.
L’oroscopo di Dostovesckij è caratterizzato dal Sole in Scorpione e da forti dissonanze che riguardano i pianeti governatori dello Scorpione (Marte e Plutone) dissonanze che accentuano i tormenti e le lacerazioni interiori.
Quale libro scegliere come tipicamente scorpionico? Penso che possiate partire da qualunque suo romanzo.

IL SOSIA (1846). L’inquietante tema del doppio, dell’ombra2, presente ampiamente nella letteratura dell’Ottocento3 viene trattato da Dostoevsckij nel modo più sconvolgente e psicologicamente più profondo. Seguiamo il protagonista nel suo paranoico delirio di persecuzione e lo seguiamo nel suo inabissarsi sempre più a fondo verso la follia.

Il terribile I DEMONI (1873) rappresenta con i suoi personaggi deliranti la vastità del Male ed anche il suo fascino, la sua trascinante attrazione.

DELITTO E CASTIGO (1866) è appassionante e avvincente come un giallo ed evidenzia, dopo il tormento della colpa, la possibilità di salvezza nell’accettazione della pena e nell’amore.

Ma forse il più completo per illustrare l’universo scorpionico è I FRATELLI KARAMAZOV (1879).

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