di Franco Mioni
La Fase 2 comporterà problematiche differenti rispetto al periodo precedente. Reclusi più o meno volontariamente, poi in spasmodica attesa della liberazione, e ora fiduciosi nel recupero graduale della socialità, ci troviamo però, oltre che ancora con alcune regole e limitazioni, con timori e incertezze e una inestricabile burocrazia che rendono difficile questo recupero. Sono quindi prematuri gli assembramenti in luoghi chiusi e turismo, sport, spettacolo e convivialità continueranno, più o meno, a esserne penalizzati. Al momento possono aiutarci gli spazi aperti, stante la stagionalità favorevole per circa cinque mesi; quindi ristoranti e trattorie con queste caratteristiche, agriturismi e aziende agricole e vinicole. Possiamo partire proprio dal vino e dal cibo, utilizzando come veicolo la fruizione didattica e pratica della civiltà della tavola e delle tradizioni del territorio, anche storico-sociologiche. Potendo così evocare, in modo virtuale, luoghi storici e mete artistiche anche lontani. Continue reading
I prodotti del territorio e la loro trasformazione e lavorazione fino all’arrivo sulla tavola; la storia delle tradizioni e delle feste legate all’alimentazione di una regione o di un paese; come oggi tutto ciò si è conservato, con un riscontro tangibile, vedendo e gustando dal vivo gli antichi e moderni luoghi dove i prodotti agricoli e animali venivano e vengono preparati e consumati dall’uomo.
Nel
L’espressione “politica culturale” è molto evocativa, ma di difficile definizione. Le parole che la compongono ci forniscono tuttavia indizi importanti. Si potrebbe sostenere che l’obiettivo di una seria politica culturale consista nel delineare un progetto a medio-lungo termine, costruendo insieme una visione futura della comunità di cui facciamo parte (aspetto politico), ponendo al centro di questo processo le risorse culturali (nelle loro diverse forme) del nostro Paese e valorizzando le competenze e le eccellenze che in questo ambito operano. Un progetto dunque che resista ai frequenti cambiamenti politici e che crei opportunità di lavoro e di ricchezza diffusa (economica e non). Parole d’ordine: partecipazione, inclusione, futuro, opportunità.
Felice Signoretti è stato Preside del Liceo Laura Bassi di Bologna dal 1988 al 2012. Arrivato negli anni più bui della vita della scuola, egli ha saputo prendere in mano le redini dell’allora Istituto Magistrale e portarlo ad essere un centro nevralgico di educazione e sperimentazione. 
