GIORNALI SCADUTI – E SE TORNASSIMO A PARLARE DI MAFIA?

di Rosalba Granata

Vorrei partire da un articolo di Guglielmo Pepe Paradosso mafia uscito nell’aprile 1993 su La Repubblica. Si tratta della recensione di un libro di Nando Dalla Chiesa.

Ricordiamo che il 1992 era stato l’anno delle stragi mafiose. Anno in cui Cosa Nostra uccise Falcone e Borsellino, i simboli della lotta alla mafia, e con loro gli uomini della scorta. Fatti tremendi e oscuri che hanno lasciato una ferita profonda.

Nel 1993 sembrava si potesse intravedere una luce di speranza. Stava succedendo qualcosa di imprevisto. Cresceva il rifiuto e il disgusto verso la mafia e una rivolta morale prendeva corpo nella società civile. Stava emergendo qualcosa di nuovo, un nuovo impegno politico, nuovi movimenti , si avvertiva «il desiderio di buttare a mare per sempre questo regime».

È in questo anno che esce il libro di Nando Dalla Chiesa, Milano-Palermo. La Nuova Resistenza.

Palermo: capitale di mafia e antimafia. Milano: capitale del crollo partitocratico sotto i colpi degli scandali rivelati dall’inchiesta di Mani pulite. Continue reading

GIORNALI SCADUTI – FESTA DELLA LIBERAZIONE

di Rosalba Granata

Tra i Giornali scaduti ho ritrovato un paginone de l’Unità per la commemorazione del 25 aprile del 2008.

In quell’anno, dieci anni fa, si erano appena tenute le elezioni ed erano state vinte da Silvio Berlusconi e dai suoi alleati, Gianfranco Fini e la Lega di Umberto Bossi, che si preparavano a formare il governo. E subito era ripartito l’attacco al 25 aprile.

L’analisi è di Bruno Gravagnuolo che sottolinea come sia il sogno della destra abolire Resistenza e Antifascismo.

Dagli anni ’90 si è infatti affermato un ceto politico estraneo e ostile all’antifascismo che non solo mostra fastidio per esso, ma si dedica a spiantarlo. Gli esempi sono molti e li troviamo in dichiarazioni e atti concreti. Berlusconi ha giudicato «sovietica» la Costituzione e ha definito «villeggiatura» il confino fascista. Inoltre non ha mai partecipato, neppure da Presidente del Consiglio, alle celebrazioni del 25 aprile. Maurizio Gasparri addirittura ha presentato la proposta di abolire la festa della Liberazione. Sono solo esempi dell’incessante campagna “anti-antifascista” che tenta di svuotare di significato etico-politico la Resistenza, vero antecedente della nostra Costituzione repubblicana, e riscrivere la memoria italiana con l’intento, afferma Gravagnuolo, di rimodellare le istituzioni. Continue reading

GIORNALI SCADUTI – MARZO 1977 A BOLOGNA

Siamo alla fine del 2017. Ormai quarant’anni sono passati dal 1977, eppure per molti ricordare significa ancora riaprire ferite e fallimenti.

Agli inizi del 1977 si era presentato sulla scena delle Università italiane un movimento assolutamente inaspettato che in breve tempo aveva assunto caratteristiche di massa. Se a Roma e Milano aveva mostrato sin dall’inizio caratteri di scontro violento, a Bologna era attiva soprattutto un’ala creativa, allegra e dissacrante. C’era in città un grande fermento. La musica, il Dams, i fumetti di Andrea Pazienza, le radio libere tra le quali Radio Alice, con il suo linguaggio bizzarro, gioiosa e disordinata, voce e specchio del movimento.

Ma un avvenimento cambiò tutto. L’11 marzo viene ucciso lo studente di Lotta Continua Francesco Lorusso, colpito, durante un tafferuglio tra gli studenti del movimento e Comunione e Liberazione, da un carabiniere che sparò ad altezza d’uomo. La situazione precipitò. (1) Continue reading

GIORNALI SCADUTI – CIBO E POLITICA

GIORNALI SCADUTI(1)

Il cibo non è mai stato così di moda” affermava Serra nel 2013(2). E la situazione si è accentuata in questi ultimi anni. Molti i programmi televisivi, prove del cuoco, consigli di chef, gare di cucina.
Per non parlare, e Bologna è sicuramente in prima fila, dell’apertura di sempre nuovi locali, fiere del cioccolato, sfogline… E il 15 Novembre apre FICO.

L’articolo di Michele Serra era dedicato all’uscita del libro: Cibo e Libertà. Slow food. Storie di gastronomia per la liberazione. Un titolo orgogliosamente politico questo di Carlo Petrini. E infatti il suo impegno è sempre stato vivo, caratterizzato dalla volontà di liberare il cibo dalla sua “alienazione”, di restituirgli umanità, significato, socialità e anche dall’impegno in battaglie a favore della biodiversità e dei diritti dei contadini contro l’agricoltura dominata dalla speculazione finanziaria. Molte sono le organizzazioni da lui fondate: Arci gola, Slow food, Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, Terra madre. Continue reading