EDITORIALE – IL BRUTTO MALE: TUMORI E TABOO

di Maurizia Migliori e Paola Fellaroni

Domenica 16 febbraio al Centro Stella abbiamo trascorso una bellissima serata. Sicuramente l’inizio dell’incontro all’insegna della consueta convivialità ha aiutato a riscaldare l’ambiente e alle 20:30 eravamo tutti pronti per affrontare questo tema impegnativo, nell’immaginario personale e collettivo. Il confronto con parole tanto brutte, come il cancro, è stato leggero e liberatorio. Un’opportunità di dialogo aperto con persone di varie generazioni ed estrazione culturale, interessate ad ascoltare esperienze di vita e possibili soluzioni per migliorare e supportare il percorso terapeutico di chi è affetto da quello che è considerato il male per eccellenza dei nostri tempi, tutti uniti nella ricerca comune di un aiuto per famiglie e amici.

Metro-Polis ha voluto dialogare con due associazioni che si occupano del cancro alla mammella, che è una patologia particolarmente difficile da accettare, perché colpisce non solo l’integrità della persona ma la femminilità e l’intimità delle donne, anche nella loro relazione di coppia e nei rapporti sociali. È importante cercare modalità per mantenere e accrescere relazioni e partecipazione tra Associazioni, in quanto fare rete non è solo un modo di comunicare, ma è uno strumento che rafforza la consapevolezza dei propri diritti e aiuta a vivere nel migliore modo possibile anche le situazioni più difficili, come quelle di malattia.  Continue reading

IL BRUTTO MALE: TUMORI E TABOO

«L’ha portata via un brutto male». «Si è spento dopo una lunga malattia». «Ha combattuto per anni contro la malattia». «Era un male incurabile». Quante volte abbiamo sentito queste espressioni sapendo esattamente a cosa ci si riferisse? Quante volte abbiamo avuto paura di pronunciarle come se potessero fare più male della malattia stessa? Troppo spesso parole come tumore e cancro vengono sostituite da altri appellativi per evitare di dare un nome e una soggettività a questo male che tanto ci spaventa. Eppure, come c’insegna Harry Potter con “Voldemort”, colui che, appunto, «non dev’essere nominato», dare un nome alle cose, identificarle e definirle aiuta ad affrontale. La comprensione aiuta a confrontarsi con la malattia e riduce il sentimento di rabbia e d’impotenza, che caratterizzano il dramma dei tumori, dando ai pazienti gli strumenti per muoversi e agire nei confini di questa nuova realtà.  Continue reading