RUBRICA ASTROLOGICA – SAGITTARIO (parte 2)

2.   JANE  AUSTEN  e  le donne pioniere del SAGITTARIO 

austen

La penna di JANE AUSTEN1 è elegantissima. Ci ha lasciato quattro romanzi. Quattro capolavori.
Per Virginia Woolf Jane è “L’artista più perfetta tra le donne”, ed è tra le prime a dedicare l’intero suo lavoro all’analisi dell’universo femminile.
Non dico che sia tra le mie scrittrici preferite, come fa la raffinata Nadia Fusini. È quasi irrilevante se mi piaccia o meno. Per me è qualcosa di più. Qualcosa di essenziale.
Quando sono stressata l’unica cosa che riesco a leggere, anche per l’ennesima volta, è un suo romanzo. E immediatamente ritrovo serenità. Mi meraviglio di non saperli a memoria, invece rileggo quasi con stupore come la prima volta alcune scene. La scena di un ballo di Orgoglio e Pregiudizio, per esempio, l’ho letta e riletta e ogni volta è la magia.

Virginia  Woolf richiama una scena del romanzo incompiuto I Watson:

«Gli Edward vanno al ballo. Passa la vettura dei Tomlinson; Jane Austen può dirci che Charles ha avuto i suoi guanti e l’ordine di non toglierseli; Tom Musgrave si ritira in un angolo lontano, con un bariletto di ostriche, e vi si trova a proprio agio. Il genio dell’autrice è in libertà, in piena attività. Immediatamente si aguzzano i nostri sensi; ci pervade quella speciale intensità che soltanto lei sa infondere. Ma di che cosa è fatto tutto questo? Di un ballo in una piccola cittadina di provincia; due o tre coppie che si incontrano e si danno la mano in una salone; si mangia e si beve moderatamente; e, come catastrofe, un ragazzo è fatto bersaglio della scortesia di una signorina e della gentilezza di un’altra…» (V. Woolf2)

Quelli della Austen sono romanzi perfetti, ma veramente leggibili per tutti e ancora oggi le sue vicende hanno un ampio successo popolare, lo dimostra l’ampio pubblico che apprezza le molte trasposizioni cinematografiche3. Talvolta può anche venire scambiata per un’autrice di “romanzi sentimentali” e possiamo sentire qualcuno confessare come una debolezza di leggerli con piacere. Maria Pia Pozzato ci fa riflettere su come i suoi argomenti e le sue vicende siano simili a quelli dei romanzi rosa: una cerchia ristretta di personaggi, matrimoni, pettegolezzi, lieto fine, ma in realtà dietro alle sue trame basate sull’amore, «dietro le rigide regole di comportamento ci si apre davanti un quadro di vivacità e complessità psicologica straordinari»4. E non ci si deve aspettare di trovarsi di fronte ad abbandoni sentimentali. Fin dagli scritti dell’adolescenza Jane Austen ironizzava sui personaggi femminili fragili e sugli amori sdolcinati. E anzi,  usava «ogni sorta di artifici per eludere scene romantiche e appassionate»5.

Ho ritrovato dei bellissimi articoli di Piero Citati6 e anche lui, come Virginia Woolf, si sofferma sulle qualità narrative già presenti nei romanzi giovanili, quando non aveva più di 15-17 anni, divertenti, scorrevoli e dietro le vicende paradossali si coglie il  piacere di raccontare, è come se la vedessimo nella sua canonica di campagna mentre ride di tutto: «trovava il mondo divertentissimo, poi il suo sguardo si rivolse soprattutto alla realtà quotidiana ma rimane la felicità dello “spettacolo quotidiano”» (Citati).

E queste affermazioni si collegano naturalmente al primo aspetto dell’oroscopo di Jane Austen: il Sole  in Sagittario, quindi l’aspetto vitale e gioioso del segno.
L’ascendente invece, nel segno della Vergine, è in sintonia con il rigore della sua scrittura ma anche con lo sguardo acuto e ironico con cui rappresenta il mondo in cui vive. E spesso la sua ironia diventa graffiante, forse per la presenza di una lucida Venere in Scorpione.

«Non facciamoci ingannare dalle sue trame… Sapeva essere abbastanza spietata con la sua ironia pungente e disincantata» dice Virginia Woolf. Continue reading