GIORNALI SCADUTI – FESTA DELLA LIBERAZIONE

di Rosalba Granata

Tra i Giornali scaduti ho ritrovato un paginone de l’Unità per la commemorazione del 25 aprile del 2008.

In quell’anno, dieci anni fa, si erano appena tenute le elezioni ed erano state vinte da Silvio Berlusconi e dai suoi alleati, Gianfranco Fini e la Lega di Umberto Bossi, che si preparavano a formare il governo. E subito era ripartito l’attacco al 25 aprile.

L’analisi è di Bruno Gravagnuolo che sottolinea come sia il sogno della destra abolire Resistenza e Antifascismo.

Dagli anni ’90 si è infatti affermato un ceto politico estraneo e ostile all’antifascismo che non solo mostra fastidio per esso, ma si dedica a spiantarlo. Gli esempi sono molti e li troviamo in dichiarazioni e atti concreti. Berlusconi ha giudicato «sovietica» la Costituzione e ha definito «villeggiatura» il confino fascista. Inoltre non ha mai partecipato, neppure da Presidente del Consiglio, alle celebrazioni del 25 aprile. Maurizio Gasparri addirittura ha presentato la proposta di abolire la festa della Liberazione. Sono solo esempi dell’incessante campagna “anti-antifascista” che tenta di svuotare di significato etico-politico la Resistenza, vero antecedente della nostra Costituzione repubblicana, e riscrivere la memoria italiana con l’intento, afferma Gravagnuolo, di rimodellare le istituzioni. Continue reading

GREEN IN PILLOLE – GASPARRI MAURIZIO

schermata-2015-02-22-alle-16-08-28Gasparri Maurizio, noto ai più semplicemente come Gasparri, è un comico italiano nato a Roma il 18 luglio 1956.

Vero e proprio maestro nella nobile arte del Metodo Stanislavskij, dal 1988 egli si dedica alla critica socio-decostruttivista della contemporaneità, inscenando perennemente il ruolo del politico italiano.
L’impeccabile maestria nel modulare la prosodia, l’eloquio finemente cesellato e l’arguzia della proposta mediocrità gli hanno valso numerose nomination ai più prestigiosi premi del settore. A cavallo tra la maschera della commedia dell’arte cinquecentesca e lo straniamento di brechtiana memoria, Gasparri si eleva ad apologeta della boutade: la povertà del pensiero, la piccolezza delle forme e l’aridità del suo galleggiare vanno condensandosi in una cifra stilistica peculiare e sopraffina. Continue reading