di Francesco Colombrita
«Ma chi, se gridassi, mi udrebbe, dalle schiere
degli Angeli? e se anche un Angelo a un tratto
mi stringesse al suo cuore: la sua essenza più forte
mi farebbe morire.»
R.M. Rilke
di Francesco Colombrita
«Ma chi, se gridassi, mi udrebbe, dalle schiere
degli Angeli? e se anche un Angelo a un tratto
mi stringesse al suo cuore: la sua essenza più forte
mi farebbe morire.»
R.M. Rilke
di Francesco Colombrita
Se si potesse svoltare l’angolo in fondo alla strada, come fosse la piega tra lo spazio e il tempo, sbucando in una dimensione diversa, seppur simile, che appaia come un sogno, inizialmente, non lo faremmo tutti? Non tanto per fuggire da qualcosa, forse più per prendere una pausa. Un attimo di quiete nel flusso incostante della nostra vita. Giovanni Guicciardini si dibatte tra crisi di mezza età e noia esistenziale, guardando di soppiatto le forme sussurrate di ogni donna che incontra, meditando sulla sterilità delle sue giornate. Una sera però incontra una ragazza, per caso ci beve qualcosa.
di Francesco Colombrita
Archie Ferguson è cresciuto a Montclair, a West Orange, a Millburn e a Maplewood. I suoi genitori sono felicemente sposati e allegramente divorziati. Sua madre lavora in uno studio fotografico e fa la casalinga a tempo pieno. Suo padre è vivo e morto. Dalle comuni radici che affondano nella mente di Auster, si dipanano le scatole cinesi che compongono l’intreccio di un insolito romanzo alla Sliding doors. Quattro ragazzi le cui vite mutano mano a mano che le scelte, operate o subite, si accumulano nel canovaccio della loro coscienza. Via via che i capitoli si sommano, accrescendo similitudini oltre che differenze, il gioco dell’identità che sta dietro questo esperimento spinge a domandarsi quale sia il peso delle proprie azioni nella formazione del nostro io. Quale sia il discrimine tra la nostra consapevolezza e ciò che siamo. Si tratta di ruscelli che si riversano costantemente gli uni negli altri, attraversando la storia americana degli anni Sessanta, fino a non capire più dove inizi e dove finisca la finzione. Quattro vite diverse della stessa persona? O quattro persone diverse che hanno vissuto una vita simile? Continue reading
Se una ricca mecenate col pallino dell’arte e del bon ton, affacciata ormai al parapetto della vecchiaia, aggirandosi tra le strade di New Orleans inciampasse nell’idea di intrappolare in una nave uno scultore, un romanziere, qualche pittrice e geni vari, partendo per una crociera tra le paludi bollenti della Louisiana, ci si aspetterebbe un platonico simposio circa la vita, l’amore, l’arte stessa e molto di più: inutile dire che la povera e ingenua signora Maurier dovrà ricredersi.
NEL LABIRINTO
Senza tempo
Cerco il mio passo
Sospinta dal soffio di un suono
Attratta da un sogno lontano
Io danzo Continue reading