L’ASTROLOGIA DI METRO-POLIS: GEMELLI E MITO

I Dioscuri: Lettura astrologica del Mito. I Gemelli nel 2015
Miti nel tempo: Elena e il tema del doppio

Imparare a leggere il mito è un’avventura di tipo particolare, presupposto di quest’arte è una progressiva trasformazione di sé. (C. Wolf, Premesse a Cassandra)

Perché i M1_astri_mitiiti? E soprattutto perché collegati all’Astrologia? 

Astrologia e Miti sono uniti dall’antichità. L’uomo guardava il cielo, e lo popolava di dei ed eroi…
E oggi? Credo che i Miti risuonino ancora dentro di noi, ci parlino.
Raccontarli, comprenderli ci mette a contatto con una parte interiore di noi stessi. E l’Astrologia ci dà una chiave interpretativa, non l’unica, mai definitiva, sempre problematica.

I  DIOSCURI, UN MITO DEI  GEMELLI 

Muse, narratemi voi dei Dioscùri d’occhio vivace,
figli stupendi di Tindaro e Leda di belle caviglie,
Castore destro a cavallo e Polluce senza peccato,
figli che sotto la cima del monte Taìgeto eccelso,
Leda, congiunta in amplesso al Crònide nero di nembi,
già partorì, […]
Figli di Tíndaro, salve, maestri di svelti cavalli:
sì, io di voi mi ricordo e così d’un’altra canzone. 
(XXXIII Ai Dioscùri) 

Un uovo si schiude sul Monte Taigeto, ne escono Castore e Polluce, i Dioscuri. Zeus, sotto forma di cigno, ha amato la loro madre, la bellissima Leda, regina di Sparta. 1. dioscuri
I Dioscuri, sono inseparabili, cavalieri eroici partecipano a mille imprese. Combattono valorosi, domano cavalli, soccorrono chi è in pericolo, proteggono la splendente Elena.
Poi Castore muore. Polluce, immortale, ne è disperato e prega il padre di condividere la stessa sorte e Zeus acconsente: saranno insieme un giorno nell’Olimpo, un giorno nelle tenebre…

E insieme poi saliranno al cielo come stelle lucenti. È così che nasce la costellazione dei Gemelli.

LETTURA ASTROLOGICA

Gemelli è il terzo segno della Primavera. Le giornate sono le più lunghe dell’anno e la grande vitalità della Forza Giorno1 spinge i desideri verso tutto ciò che è nuovo: sensazioni, sentimenti, emozioni.
È il più mobile tra i segni d’Aria, è inquieto e leggero. Ama l’allegria, talvolta la frivolezza e gli eventi mondani. E ama viaggiare. Gemelli e il viaggio avevo infatti intitolato la rubrica Astrologica e avevo preso in considerazione per questo tema gli oroscopi di Margherite Yourcenar e di Dante) 

Ma soprattutto Gemelli è il segno doppio per eccellenza. Quindi, come afferma Barbault, la bipolarità è  la sua caratteristica fondamentale.
Troviamo coppie di gemelli nei miti, nelle leggende praticamente di ogni cultura.
Tra queste quella che meglio rappresenta il Segno è quella dei Dioscuri.
Molte sono le versioni che narrano la loro nascita, e sicuramente quella che fa riferimento all’uovo da cui escono le due coppie di gemelli, due maschi e due femmine, rappresenta molto chiaramente gli aspetti della scissione e della dualità, fondamentali per il segno.
Castore e Polluce sono inseparabili, ma sono anche diversi e la loro diversità rappresenta tutte le sfaccettature di questo segno.

I Gemelli e l’adolescenza.

L’immagine più frequente di questo segno zodiacale è quella di due adolescenti che si tengono per mano o intrecciano le braccia. Mercurio stesso, che accompagna e protegge i Dioscuri, è rappresentato quasi sempre come un dio eternamente adolescente. E Mercurio è il pianeta governatore dei Gemelli.
Anche i sentimenti di Castore e Polluce richiamano l’adolescenza. I miti si soffermano molto sulle loro imprese, sul loro legame che supera la stessa mortalità. L’amore sembra invece  poco importante nella loro esistenza e, quando arriva, è rivolto a fanciulle evanescenti e lontane. Come la luna. Come i sogni. Come gli amori tra adolescenti.
Le caratteristiche degli adolescenti sono centrali nel segno dei Gemelli: l’intelligenza vivacissima, brillante, curiosa; il desiderio di scoprire persone, paesi nuovi; il gioco, il divertimento. Caratteristiche che li rendono simpatici e amabili. Persino il fisico, longilineo e spesso androgino, fa sì che appaiano eternamente  giovani.
È importante però per i Gemelli, nella fase di crescita, trovare un equilibrio tra le tante componenti che vivono dentro di loro, superare la dialettica tra euforia e depressione che spesso li dilania, e soprattutto far convivere il principio del piacere e quello di realtà.

Gemelli 2015 

Forse Saturno ha deciso che questo sia per te un anno di crescita e la crescita è sempre accompagnata da prove. Ma non temere ti protegge Mercurio, il dio dei calzari alati, il più veloce e imprevedibile degli dei. È eternamente giovane, allegro, giocoso, divertente e, a volte, truffaldino. Mercurio è il dio che maggiormente ama stare tra gli uomini e ha accettato lo scambio della la lira con il caduceo proprio per acquistare la capacità di guarire e di infondere saggezza. La sua intelligenza è acuta, sa vedere anche al buio, ti guida e ti consiglia.  

MITI NELLA LETTERATURA,  MITI NEL TEMPO

2. elenaElena e il tema del doppio

Elena è la bellezza. Elena è “incanto afrodisiaco” (Calasso)

Cosa pensiamo di Elena? La comprendiamo veramente?
Complessa e misteriosa, cosa pensa veramente?

Allo schiudersi di quell’uovo nella palude si mostra Elena. Secondo alcuni acquattati nello stesso guscio erano i Dioscuri. Così Elena, l’unica, è fin dall’inizio legata alla gemellità e alla scissione. L’unica è la figura stessa del doppio. Quando si parlerà di Elena non si saprà mai se si tratta del suo corpo o del suo simulacro. (Calasso)

Il Mito che viene solitamente collegato ai Gemelli è, come abbiamo visto, quello dei Dioscuri.
Però possiamo allargare il nostro discorso ed inserire un personaggio femminile: Elena. In molte versioni del Mito nasce dallo stesso uovo in cui si trovano Castore e Polluce e molto spesso le imprese dei due fratelli sono affiancati alle sue vicende. Per esempio sono loro che la liberano dall’ormai anziano Teseo che l’aveva rapita quando era ancora adolescente.

Talvolta poi dallo stesso uovo escono due coppie di gemelli e la coppia femminile è costituita da Elena e Clitennestra. Elena “la splendente” e Clitennestra, la parte oscura.

Cominciamo da Omero che, senza giudicarla, ce l’ha messa di fronte nella sua perturbante perfezione, nella sua perturbante duplicità.
La prima scena in cui nell’Iliade appare Elena è a Troia, nel Palazzo di Priamo.
Quando Iris si reca da lei “La trovò nella sala: tesseva una tela di porpora”.
È perfetta. Potremmo dire che in ogni apparizione Elena è perfetta nella parte che si trova a sostenere. In questo caso attende con padronanza ai lavori femminili. Sta tessendo e questa è l’opera femminile per eccellenza. Ma cosa sta tessendo? Sta tessendo gli avvenimenti della guerra di Troia, le molte prove che Greci e Troiani “subivan per lei”2.

Frontisi-Ducroux in Trame di donne ci fa riflettere su come questa particolarità sia il segno dell’importanza attribuita da Omero ad Elena.

«Il poeta mette in scena Elena mentre tesse la guerra che lui stesso sta raccontando. Le fa raddoppiare il suo canto nel linguaggio figurativo proprio delle donne… la tela a cui lavora costituisce un’Iliade nell’Iliade, o anche un’evocazione dell’intera guerra di Troia, che lei condensa come farebbero un quadro storico o un affresco epico».

Poi viene chiamata sulle mura. E in questo luogo, precluso ad ogni altra donna, si trova tra gli anziani e mostra a Priamo gli eroi greci. E il suo pensiero va preoccupato  a Castore e Polluce

“E ora gli altri li vedo tutti, gli Achei occhi vivaci…
ma non riesco a vedere i due ordinatori d’eserciti,
Castore domator di cavalli e Polluce pugno forte,
fratelli miei di sangue, che una stessa madre partorì con me”3

Ma è nell’Odissea che ci viene mostrata con chiarezza la duplicità di Elena. La troviamo a Sparta dove ha ripreso il suo posto di sposa e regina. È lei che accoglie Telemaco, è lei l’unica che subito lo riconosce. Le è accanto il marito Menelao. Ognuno dei due racconta un episodio della guerra. Ma il ruolo sostenuto da Elena nei due racconti appare opposto, inconciliabile. Elena narra di avere accolto e protetto Odisseo quando, travestito da mendicante, era entrato nella città prima che questa cadesse, di averlo aiutato e di essere stata fidata confidente dei suoi piani.
Il racconto di Menelao è però totalmente in contrasto con questa immagine di Elena – alleata degli achei. Riferisce infatti che era andata sotto al gigantesco cavallo che era stato portato all’interno della città con il bellissimo Deifobo (fratello di Paride e, secondo alcuni, suo nuovo marito) e «imitando la voce delle mogli di tutti gli argivi»4 li chiamava spingendoli a manifestare la loro presenza. Il suo inganno era stato sventato solo perché Odisseo li aveva trattenuti.

L’episodio (bellissimo) mette in evidenza molto bene la natura doppia di Elena.

Dopo Omero:  il Simulacro

È dopo Omero che l’aspetto del doppio appare con maggiore evidenza.
Stesicoro, per difenderla e giustificarla, sostiene che la vera Elena sia rimasta in Egitto, mentre a Troia sarebbe andato solo il suo Simulacro. Questa tesi è stata ripresa da Euripide («Zeus mandò a Ilio un fantasma con le sue sembianze»5) e da molti dopo di lui.
In epoca moderna “La tanto amata e tanto vituperata” appare nella seconda parte del Faust di Goethe.

4_faustIl protagonista si innamora della classica e ineffabile bellezza dell’eroina greca e, attraverso incantesimi, riesce a fare rivivere la “creatura eterna, eguale agli dei”. In lei vede espressa l’idea suprema di bellezza, l’armonia perfetta della classicità.

Quando viene evocata è lei stessa sgomenta… è confusa sulla sua identità e si interroga con angoscia sul suo passato: «È rimembranza o illusione? Tutto questo sono stata? E sono ancora? Fantasma di quella distruttrice di città?»  6

Poi la magia di Mefistofele fa sì che si rassicuri e quindi  si rivolge a Faust con queste parole: “Sembro a me stessa tanto vissuta e pure tanto rinnovata, in te trasfusa, fedele a te sconosciuto”.

Faust è riuscito ad ottenerla come sua compagna e  vive con lei nel “Bosco ombroso” e da lei ha un figlio, Euferione7, nel quale si congiungono e si armonizzano bellezza e pensiero, classicismo e romanticismo.
Ma presto Euferione muore tragicamente ed Elena scompare per sempre, svanisce e ritorna nell’Ade lasciando dietro di sé soltanto la veste e il velo. Trascorso un attimo la veste si trasforma in nube e trascina Faust in alto, sopra ciò che è volgare.

3. Waterhouse_elenaL’idea di “Elena-Simulacro” è recepita anche da C. Wolf  (vedi Rubrica astrologica. Le donne dei Pesci) nel romanzo Cassandra per evidenziare l’assurdità della guerra, guerra combattuta per un simulacro! Interessante poi in Premesse a Cassandra la lettura femminista del personaggio di Elena.  La scrittrice ci ricorda che in un tempo lontanissimo le donne erano sacerdotesse ed erano poetesse (come Saffo) “Poi tutto questo finì, e dopo la veggente, ammutolì per millenni la poetessa che le era succeduta”. Soltanto gli uomini rimasero a cantare le armi e gli amori, e l’epos, con la centralità dell’eroe, diventò lo strumento del modello patriarcale trionfante. E la donna? “la donna… in qualità di eroina” divenne oggetto del racconto maschile. Per esempio Elena, che, irrigidita in idolo, sopravvisse nei miti”8

Christa Wolf ha dato voce a Cassandra e a Medea, magari un giorno una donna si sentirà ispirata da Elena e finalmente varcherà il tempo e finalmente sapremo cosa pensa veramente e chi ha veramente amato…

Rosalba Granata

Note

  1. Dane Rudhyar. I segni astrologici come ritmo della vita
  2. Iliade. Libro III  (v. 128)
  3. Iliade. Libro III  (v.  234-238)
  4. Odissea. Libro IV (v. 274)
  5. Euripide: Elettra
  6. Goethe: Faust
  7. Goethe riprende il nome da una tarda tradizione che riteneva che Achille ed Elena, entrambi resi immortali, si sarebbero finalmente incontrati nell’Isola Bianca e avrebbero vissuto insieme. Il loro figlio si sarebbe appunto chiamato Euforione
  8. Wolf: Premesse a Cassandra

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