NON INIZIÒ CON…

di Angelo Errani

È solo letteratura? È – quello di Primo Levi – solo il ricordo di un passato impossibile da riproporsi?  Il 25 Aprile 1995, ad un simposio organizzato alla Columbia University per celebrare la liberazione dell’Europa, Umberto Eco offrì un contributo che aveva per titolo Il fascismo eterno. Ne propongo alcune righe:

Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: “Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!” Ahimè, la vita non è così facile. Il fascismo eterno può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme, ogni giorno, in ogni parte del mondo. 

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ANDREA CI HA LASCIATI. NON PERDIAMONE L’INSEGNAMENTO!

Un ricordo di Andrea Canevaro

di Angelo Errani

Ho avuto l’opportunità di lavorare per ventitré anni accanto ad Andrea. Nei ventidue precedenti avevo fatto il maestro di scuola primaria. Arrivai all’Università quasi casualmente, avendo presentato un progetto di ricerca di educazione all’immagine. Andrea era Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e, senza aver mai sentito il bisogno di chiarirne le ragioni, abbiamo iniziato e poi continuato a collaborare: progetto dopo progetto, insegnamenti, cura delle relazioni con le Istituzioni, con le Associazioni, con le Famiglie del territorio.

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EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA

In questi tempi ci chiediamo con quale spirito aspettiamo il 25 aprile, una data fondamentale per la nostra storia, legata a libertà, memoria, democrazia, politica, cardine della nostra Costituzione .

La pandemia ci ha portato in un tempo sconosciuto, inaspettato, in cui si sono alternate: paura, spaesamento, incertezza… Ci siamo trovati a fare i conti con la nostra precarietà, con la vita, con la morte. 

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A PRANZO COI FAGIOLI RIBELLI – MENU APROTEICO

Il sogno di Stefano: un sogno che si avvera

di Franco Mioni

Attualmente in Italia oltre 30.000 soggetti con meno di 18 anni soffrono di Insufficienza Renale Cronica, patologia che interessa il 7% (quasi 5 milioni) della popolazione ed è in progressivo e costante aumento.

Prevenzione, educazione e nuove strategie alimentari: nasce un progetto pilota per migliorare la qualità di vita dei pazienti con malattia renale cronica. Un’idea diversa di alimentazione in supporto alle terapie, per il miglioramento della qualità della vita dei pazienti pediatrici e adulti con malattia renale cronica.

Dal volume I FAGIOLI RIBELLI. Racconti di vita sospesa e di rinascita è nato a BOLOGNA nel tardo autunno 2021 un progetto scientifico pilota elaborato in collaborazione tra: Dott. Andrea Pasini, responsabile Programma di Nefrologia e Dialisi Pediatrica IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Ospedale Sant’Orsola; Prof. Loris Pironi, direttore Struttura di Nutrizione Clinica e Metabolismo; Prof. Gaetano La Manna, direttore Struttura di Nefrologia, Dialisi e Trapianto; Bruno Damini, giornalista e scrittore, ideatore e autore del libro, con il contributo di importanti chef, professionisti e produttori del settore agroalimentare bolognese. 

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PARLARE DI GIUSTIZIA CON LA GUERRA AI CONFINI.

Oltre ai corpi, la guerra uccide anche il pensiero, umiliandolo e imprigionandolo nel dolore, nella paura e nell’odio, sentimenti che purtroppo arrivano spesso a occuparne tutto lo spazio. È quel che vuole l’aggressore: disumanizzare le vittime per sottrarre importanza a quelle vite e poi spegnerle senza rimorsi e in modo che di loro non rimanga nulla.

Anche nelle situazioni più drammatiche diventa dunque fondamentale non lasciarci disumanizzare, perché, come ci ha insegnato Primo Levi, l’aggressore può anche prendersi tutto, ma non potrà mai sottrarci il pensiero. Pensare è una forma di resistenza.

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IL CLUB DEL LIBRO, UNA RIPARTENZA

La Biblioteca di Babele, il Club del libro targato Metro-Polis, riparte finalmente dopo la sospensione legata all’emergenza Covid. Dopo un appuntamento zero in cui il gruppo già consolidato di partecipanti si è riunito per stabilire tema dell’anno e letture, siamo qui a condividere il percorso scelto: sia in termini di tappe che in termini di fil rouge che le legherà. 

Il tema su cui ragionare per capire quali titoli portare in gioco (ogni partecipante ne ha proposti diversi che sono poi stati scremati collettivamente) ruotava attorno all’immagine del confine:

«Prendendo spunto dal dato della pandemia, che ha ridisegnato le nostre vite, abbiamo pensato di utilizzare per il nuovo anno del nostro Club del libro il tema del confine come traccia. 

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UNA GIUSTIZIA DIVERSA E POSSIBILE

Di Francesco Colombrita

Se a un gruppo disomogeneo di dieci persone chiedessimo che idea hanno della giustizia, che cosa sia insomma, sarebbe facile imbattersi in dieci risposte diverse. E probabilmente anche in un acceso dibattito. Il che dovrebbe impressionare, considerato che il potere giudiziario – e cioè l’esercizio della giustizia -, corre parallelo a quello legislativo ed esecutivo in ogni stato di diritto. Per cui si potrebbe osare dicendo che non esiste una narrazione condivisa di uno dei tre poteri cardine dell’ordinamento di uno stato moderno. Una cosa non da poco. 

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LUNGA VITA A METRO-POLIS!

di Mattia Macchiavelli

Care e cari,

la nostra Metro-Polis è un cuore pulsante, vivo e pieno di bellezza. Cuore che è andato in una sorta di letargo pandemico negli ultimi due anni ma che ha continuato a battere, con lentezza e costanza, nel petto e nelle idee di ciascuna di noi. 

Questa parentesi ci ha dato l’opportunità di guardarci dentro, a fondo, di elaborare un nuovo ordito e di portare a compimento tutti quei processi rimandati o rimasti in sospeso. Tra i fili recuperati e messi in ordine, anche quello del passaggio di presidenza da me a Federica Stagni, congelato perché non era possibile farlo nel silenzio delle attività. 

Ora Metro-Polis è pronta a tornare con iniziative ed eventi e può farlo forte di una bella energia: una carica certamente impegnata a custodire le preziose conquiste che abbiamo raggranellato nel corso di questi nove anni ma, contemporaneamente, tutta tesa a disegnare un nuovo futuro per la nostra meravigliosa creatura.

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UN LIBRO PER TE – ACQUARIO: LA GIOIA DI SCRIVERE – TUTTE LE POESIE DI WISŁAWA SZYMBORSKA

di Rosalba Granata

La cipolla – cebula
La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.
Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.
La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezioni.
E a noi resta negata
l’idiozia della perfezione.

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VENTISETTE GENNAIO – GIORNO DELLA MEMORIA

Educare ed educarci alla dignità: l’esempio di Janusz Korczak e dei suoi piccoli orfani ebrei.

di Angelo Errani

Il dottor Janusz Korczak fu per trent’anni il responsabile della Casa degli Orfani, l’orfanatrofio ebraico inaugurato nel 1912 in via Krechmabua a Varsavia. Fu questo l’impegno che caratterizzò la sua vita fino all’occupazione nazista della Polonia e al trasferimento dell’orfanatrofio nel ghetto e, in seguito, alla deportazione con i suoi duecento bambine e bambini nel campo di sterminio di Treblinka. L’esperienza educativa dell’orfanatrofio è documentata nelle sue due opere più significative: Come amare il bambino e Diario dal ghetto, che il dottore scriveva nelle ore notturne quando i bambini dormivano. È grazie alle Memorie di Nahum Remba, un impiegato della Judenrat in servizio alla stazione di Varsavia in quel giorno dell’agosto 1942, che abbiamo la possibilità di conoscere come Korczak aiutò i suoi piccoli orfani, dopo aver vissuto, anche a morire con dignità.

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