Il mondo è sull’orlo del baratro, e ormai questa è una certezza con cui stiamo prendendo sempre più confidenza. Attraversiamo un’epoca di sovraesposizione mediatica, di crisi continue, di rivoluzione legata all’intelligenza artificiale che stanno demolendo tutte le certezze su cui abbiamo costruito il fragile equilibrio del mondo occidentale, e stiamo lentamente metabolizzando in modo collettivo l’impossibilità di controllare il nostro futuro, forse anche di immaginarlo.
Ho vissuto gli anni settanta con l’entusiasmo e la leggerezza dei vent’anni, questa è la testimonianza di una giovane donna di allora, un punto di vista personale e quindi anche, inevitabilmente, parziale.
Gli anni settanta sono anni particolari, molto intensi, anni di tensioni e di conflitti.
Sono anni di conquiste che cambiano il volto del paese: l’introduzione del divorzio, il nuovo diritto di famiglia, la legge per l’interruzione volontaria di gravidanza…
Ma sono anche anni bui: le stragi sui treni, piazza della Loggia, il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro, l’uccisione a Bologna di un giovane studente, Francesco Lorusso, ucciso dalla polizia.
Il segno dei Pesci chiude il cerchio dello Zodiaco. Nettuno, suo pianeta governatore, è ricco di significati. È ideale. È voglia di fuggire nel fantastico e nel sogno. È spiritualità. È infinito.
È magia incantatoria.
Cercando una pittrice che rappresentasse questi valori del segno ho incontrato Vera Pagava, che non conoscevo, e ho deciso di fare di lei emblema di questo segno proiettatoverso l’infinito.
AMRITA SHER-GIL: un ponte tra due Occidente e Oriente
Amrita Sher-Gil in sari
Le Donne Aquario sono le più anticonformiste dello Zodiaco, in loro è nettissimo il rifiuto del ruolo femminile tradizionale, sono ribelli e votate al cambiamento. Sono lottatrici per la libertà.
Nel primo Novecento si evidenzia un nuovo ruolo della donna nella società.
I movimenti delle suffragette sono presenti nel Nord Europa e negli Stati Uniti. La prima guerra mondiale poi porta ad un diverso impegno della donna nel mondo del lavoro e ad un ruolo più attivo nella società. Nella affermazione della nuova immagine femminile troviamo in primo piano scrittrici e intellettuali del segno dell’Aquario.
Tra le scrittrici ricordiamo Lou Salomè, Colette, Edith Wharton, e, la più grande di tutte, Virginia Woolf1
E sono tante anche tra le affascinanti pittrici di questo segno, per esempio Gabriele Münter, Paula Modersohn-Becker e Alice Neel2.
Ma mi pare che sia Amrita Sher-Gil l’artista più adatta per rappresentare questo complesso e affascinante segno d’aria dallo sguardo volto verso il futuro, verso la libertà e la fratellanza.
Berthe Morisot è stata la prima e certamente la più famosa tra le artiste dell’impressionismo, faceva infatti parte integrante di quel gruppo di artisti che, alla fine dell’Ottocento, hanno rivoluzionato la pittura.
Attualmente in Italia sono a lei dedicate due grandi mostre a Torino e a Genova.
Emily Carr, nata il 13 dicembre 1871 a Victoria, nella Columbia Britannica, è riconosciuta come una delle artiste più importanti del Canada. Innovativi per lo stile post-impressionista sono i suoi dipinti su paesaggi della sua terra e sulla cultura dei nativi.
L’ho incontrata per la prima volta anni fa leggendo il bel romanzo di Susan Vreeland “L’amante del bosco” e ho scoperto una donna straordinaria che sfida le convenzioni dell’ambiente sociale al quale appartiene. Si pone infatti con determinazione l’obiettivo di rappresentare, prima che scomparisse, la cultura degli indigeni. Gli indiani canadesi erano emarginati e incutevano alla buona società disprezzo misto a paura. Emily viene indicata con disprezzo come l’amica degli indiani e per la sorella maggiore Dede “la disgrazia della famiglia”.
In questi anni stiamo registrando un cambiamento culturale profondo che rischia di annullare le conquiste di giustizia sociale realizzate negli ultimi decenni del ‘900. Viviamo il passaggio da un modello sociale costruttivo a un modello sociale competitivo.
MARIE LAURENCIN E GIORGIA O’KEEFFE:SENSUALITÀ ED EROTISMO
Lo Scorpione è un segno complesso ed è quello che presenta le tipologiepiù diverse.
Per questo voglio proporre due donne, due artiste differenti, ma entrambe libere, affascinanti, rivoluzionarie. Ed elemento comune della loro pittura è la sensualità.
Marie Laurencin è nata nel 1883 in Francia, Giorgia O’Keeffe pochi anni dopo dall’altra parte dell’Oceano, negli Stati Uniti.
Suzanne Valadon – La bellezza esibita, la bellezza negata
di Rosalba Granata
Pierre Auguste Renoir, Ballo in città
Suzanne Valadon, vissuta nella vivace e tumultuosa Parigi tra fine Ottocento e primo Novecento, è stata un’artista dalla personalità originale, anticonformista e affascinante.
Bellissima appare in elegante abito bianco nel famoso dipinto Ballo in città di Renoir.
Non è di famiglia agiata né figlia di pittori come gran parte delle artiste del tempo. La madre è una donna poverissima della provincia francese che, quando si ritrova con una bambina illegittima, si reca a Parigi in cerca di lavori. Lavori umilissimi.
Nell’infanzia conduce una vita randagia e senza oraria Montmartre che era ancora un quartiere immerso nella campagna, sulla collina alla periferia di Parigi. Un piccolo mondo a sé caratterizzato da rigogliose vigne, piccoli frutteti e mulini a vento. Gli affitti a basso costo lo rendevano residenza prediletta di numerosi pittori. A fine ‘800 cominciarono a sorgervi locali, bordelli e cabaret, alcuni dei quali divenuti leggendari, come il Moulin Rouge, il Moulin de la Galette o Le Chat Noir.
Evelyn de Morgan è una pittrice inglese legata al movimento Preraffaellita che con le sue opere trasmette messaggi di femminismo, spiritualità e rifiuto della guerra.
Ci troviamo alla fine dell’Ottocento in Inghilterra in piena età vittoriana.
È un’epoca caratterizzata da floridezza economica, espansione commerciale, ma da valori fortemente conservatori e da una mentalità decisamente maschilista. Il famoso e potente critico d’arte John Ruskin, nume tutelare dei pittori preraffaelliti, affermava che la mente delle donne non è adatta a scoprire e a creare e che per loro è difficile essere prese sul serio come professioniste.