MARIE LAURENCIN E GIORGIA O’KEEFFE:SENSUALITÀ ED EROTISMO
Lo Scorpione è un segno complesso ed è quello che presenta le tipologiepiù diverse.
Per questo voglio proporre due donne, due artiste differenti, ma entrambe libere, affascinanti, rivoluzionarie. Ed elemento comune della loro pittura è la sensualità.
Marie Laurencin è nata nel 1883 in Francia, Giorgia O’Keeffe pochi anni dopo dall’altra parte dell’Oceano, negli Stati Uniti.
Suzanne Valadon – La bellezza esibita, la bellezza negata
di Rosalba Granata
Suzanne Valadon, vissuta nella vivace e tumultuosa Parigi tra fine Ottocento e primo Novecento, è stata un’artista dalla personalità originale, anticonformista e affascinante.
Bellissima appare in elegante abito bianco nel famoso dipinto Ballo in città di Renoir.
Non è di famiglia agiata né figlia di pittori come gran parte delle artiste del tempo. La madre è una donna poverissima della provincia francese che, quando si ritrova con una bambina illegittima, si reca a Parigi in cerca di lavori. Lavori umilissimi.
Nell’infanzia conduce una vita randagia e senza oraria Montmartre che era ancora un quartiere immerso nella campagna, sulla collina alla periferia di Parigi. Un piccolo mondo a sé caratterizzato da rigogliose vigne, piccoli frutteti e mulini a vento. Gli affitti a basso costo lo rendevano residenza prediletta di numerosi pittori. A fine ‘800 cominciarono a sorgervi locali, bordelli e cabaret, alcuni dei quali divenuti leggendari, come il Moulin Rouge, il Moulin de la Galette o Le Chat Noir.
Evelyn de Morgan è una pittrice inglese legata al movimento Preraffaellita che con le sue opere trasmette messaggi di femminismo, spiritualità e rifiuto della guerra.
Ci troviamo alla fine dell’Ottocento in Inghilterra in piena età vittoriana.
È un’epoca caratterizzata da floridezza economica, espansione commerciale, ma da valori fortemente conservatori e da una mentalità decisamente maschilista. Il famoso e potente critico d’arte John Ruskin, nume tutelare dei pittori preraffaelliti, affermava che la mente delle donne non è adatta a scoprire e a creare e che per loro è difficile essere prese sul serio come professioniste.
Marlene Dumas è una pittrice del nostro tempo che ha raggiunto il successo internazionale, rappresentando, secondo la critica, una delle potenze femminili più forti nel mondo artistico.
Può essere collocata all’interno delle nuove tendenze affermatesi alla fine del Novecento con artisti e artiste che sperimentano nuove forme e mettono in primo piano temi politici quali disuguaglianza, migrazioni, multiculturalismo.
Il suo debutto artistico avviene negli anni ottanta e la mostra del 2001-2002 a New York la consacra come protagonista della ricerca femminista e post-femminista.
Quella di Dumas è una pittura forte, scuote, non è certamente consolatoria o decorativa. Con energia dissacrante mette in discussione svariati stereotipi della società contemporanea. Le sue opere affrontano temi impegnati. Il razzismo e le differenze di genere, la violenza, la morte, la follia.
Vogue la mette in copertina, la Rubinstein la ammira. Il famoso fotografo Muray se ne innamora e la ritrae in immagini indimenticabili.
Frida Kahlo è un’icona, una leggenda.
Le sue opere sono vivacissime. Hanno i colori brillanti del folklore messicano eppure raccontano la sua sofferenza.
Quando era poco più che adolescente fu coinvolta in un terribile incidente. Un autobus si scontrò con un tram. Intrappolata tra le aste metalliche, il corrimano la trafigge.
“Fu uno strano scontro; non violento, ma sordo, lento e massacrò tutti. Me più degli altri L’urto ci trascinò in avanti e il corrimano mi attraversò come la spada il toro.”
L’incidente avrà ripercussioni su tutta la sua vita.
Vanessa Bell fu pittrice vitale e innovativa, ma la sua vita da romanzo, ricca di avventure e colpi di scena, le sue illustri amicizie e parentele fanno sì che quasi sempre si focalizzi su esse tutta l’attenzione mettendo la sua attività artistica in secondo piano.
La sua passione per la pittura l’aveva portata a frequentare la Royal Academy School dove fu anche allieva di John Singer Sargent.
Molte sono le pittrici che attualmente vengono riscoperte e rivalutate. Tra queste c’è anche Vanessa Stephen Bell, una delle figure più moderne e affascinanti dell’Inghilterra del primo novecento.
Era un’artista innovativa, fu in prima fila a recepire l’arte di avanguardia che arrivava dalla Francia e, con il coraggio della sperimentatrice, a mettere a punto un linguaggio artistico nuovo rispetto al passato accademico inglese. Nel 2017 le è stata dedicata a Londra, alla Dulwich Picture Gallery, la prima retrospettiva per fare conoscere e apprezzare i suoi lavori.
Anche la sua vita è stata controcorrente rispetto alla rigida morale vittoriana dell’epoca. Una vita lunga e intensa. Gli amici, gli amori, i figli e l’arte, tutto vi ebbe un ruolo importante.
Ho incontrato Charlotte Salomon, artista ebrea berlinese vittima dell’Olocausto, nel bel libro di Elisabetta Rasy Le disobbedienti e subito mi ha catturata il fascino della sua bellissima storia, luminosa e straziante.
La sua opera Vita? O Teatro? è una sorta di autobiografia per immagini che venne resa pubblica dal padre dopo la seconda guerra mondiale quando la giovane Charlotte era già morta in un campo di concentramento nazista.
La cipolla – cebula La cipolla è un’altra cosa. Interiora non ne ha. Completamente cipolla fino alla cipollità. Cipolluta di fuori, cipollosa fino al cuore, potrebbe guardarsi dentro senza provare timore. In noi ignoto e selve di pelle appena coperti, interni d’inferno, violenta anatomia, ma nella cipolla – cipolla, non visceri ritorti. Lei più e più volte nuda, fin nel fondo e così via. Coerente è la cipolla, riuscita è la cipolla. Nell’una ecco sta l’altra, nella maggiore la minore, nella seguente la successiva, cioè la terza e la quarta. Una centripeta fuga. Un’eco in coro composta. La cipolla, d’accordo: il più bel ventre del mondo. A propria lode di aureole da sé si avvolge in tondo. In noi – grasso, nervi, vene, muchi e secrezioni. E a noi resta negata l’idiozia della perfezione.