Ci sono diverse cose rispetto alle quali siamo portati a chiederci che ruolo abbiano nella nostra contemporaneità, un insieme di pratiche e gesti desueti ma persistenti nei secoli che le innovazioni tecnologiche e i mutamenti sociali hanno modificato, minato forse, ma mai eradicato. Ce lo chiediamo ad esempio per l’attività della lettura, apparentemente sempre più in calo, e ce lo chiediamo a volte anche per il teatro. Nel primo caso, a voler guardare le statistiche, poco più di una persona su tre in Italia legge almeno un libro all’anno, mentre circa una persona su cinque (dato del 2019) va a teatro almeno una volta in dodici mesi.
La strage fascista alla stazione di Bologna non è un semplice evento della storia; per noi, noi bolognesi ma anche noi socie e soci di Metro-Pois, è un elemento identitario, che definisce tanto chi vogliamo essere quanto «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo». Il 2 agosto 1980segna il passaggio tra un prima e un dopo, in cui, purtroppo, il dopo è molto simile al prima: l’attentato più devastante alla Repubblica è sicuramente uno spartiacque nella storia contemporanea del nostro Paese, tuttavia, ancora oggi, viviamo affamati da una verità che tarda ad arrivare, dopo 43 anni.
INTIFADA E OSLO I Palestinesi non sono però rimasti inerti davanti a questo susseguirsi di tragedie e nel 1986 hanno dato vita a una rivoluzione di massa, l’Intifada, caratterizzata da scioperi, proteste e mobilitazioni in tutta la Palestina storica che chiedevano la fine dell’occupazione.
Viaggiando con curiosità, incontrando persone e studiando interessanti documenti si può arrivare a conoscere alcuni esempi di eventi storici da cui discendono abitudini alimentari.
Lo sguardo che quotidianamente intercorre fra le persone e lo sguardo nel mirino della macchina fotografica o della cinepresa possono essere educati all’accoglienza, a richiamare appartenenza, ma possono anche contribuire a suggerire lontananza e, di conseguenza, disumanizzare.
Questo articolo di Rossana Cappucci è stato originariamente pubblicato sul sito Luce per la didattica in data 28 febbraio 2023 Ospitiamo il contributo sul nostro blog col consenso dell’autrice, come introduzione all’Aperitivo a TemaMetro-Polis incontra il corso Docdel 15 giugno 2023.
La riflessione sull’attualità del fascismo ha suscitato negli studenti un forte interesse verso le ragioni del consenso. Il percorso di ricerca-azione alla base del documentario Non facciamo di tutta l’erba il Fascio, realizzato dalla classe II G del Corso doc del Liceo “Laura Bassi” di Bologna e da me coordinato, parte dalla considerazione di come i diari scolastici oggi rispecchino gli stereotipi e i falsi desideri omologanti dettati dal consumismo. Si è scelto quindi di analizzare il ventennio fascista in cui il diario era lo strumento più efficace per trasmettere principi ai giovani e alle loro famiglie per operare poi un confronto con la scuola attuale.
Dopo il 48 Israele occupa più del 55% della Palestina Storica, La Striscia di Gaza è occupata dall’Egitto e la Cisgiordania amministrata dalla Giordania. L’ONU, con la dichiarazione 194 dell’Assembra, sancisce il Diritto al Ritorno dei Palestinesi espulsi nel 1948. Dopo il 48 Israele ha due importanti compiti. Primo, deve dimostrare che i Palestinesi non sono rifugiati ma scelsero di andarsene. Secondo, deve occupare il resto dei territori a cui puntava sin dall’inizio per creare la Grande Israele, Eretz Israel.
In un giorno da Bologna si può andare e tornare per una breve escursione, oltre che in Emilia Romagna, in Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino e Alto Adige, Veneto, Friuli, Toscana, Marche, Umbria. In due giornate si raggiungono la Costa Azzurra, la Svizzera, l’Austria, la Slovenia, il Lazio, l’Abruzzo.
Al-Nakba, in arabo ‘la catastrofe’, 75 anni fa. O meglio, iniziata, e mai finita, 75 anni fa. Il 14 maggio Metro-Polis ha voluto ricordare con una serata dedicata quell’evento, l’espulsione forzata del popolo palestinese dalla sua terra, e gli avvenimenti seguenti, attraverso la loro ricostruzione storica e dando voce alla letteratura palestinese. Lo ha fatto di fronte ad una sala gremita e attenta, segno dell’interesse e dell’attualità della proposta. E alla fine anche molto emozionata.
Quello che segue è il testo scritto da Federica Stagni e letto durante il nostro Aperitivo a Tema Leggere la Nakba del 14 maggio 2023.
L’evento di stasera mira a commemorare una storia omessa e nascosta, perché si sa, la storia la scrivono sempre i vincitori. Dopo l’Olocausto è diventato quasi impossibile occultare crimini contro l’umanità su larga scala. Il nostro mondo moderno, dominato dalla comunicazione, specialmente dopo l’avvento dei media elettronici, non permette più che le catastrofi prodotte dall’uomo rimangano nascoste al grande pubblico o vengano negate. Invece uno di questi crimini è stato quasi completamente cancellato dalla memoria pubblica mondiale: l’espropriazione delle terre dei palestinesi da parte di Israele nel 1948. Questa vicenda, la più decisiva nella storia moderna della terra della Palestina, è stata da allora sistematicamente negata, e ancora oggi non è riconosciuta come un fatto storico e tantomeno ammessa come un crimine con il quale è necessario confrontarsi sia politicamente sia moralmente. Questo evento viene ricordato dai Palestinesi come al-nakba la Nakba la tragedia. La commemorazione della Nakba è illegale in Israele e lo è anche in Germania, lo stato più sionista d’Europa, così come il BDS, il movimento per il boicottaggio disinvestimento e sanzione.