MOMIX – “ALCHEMY”: Alla scoperta degli elementi primordiali

Moses Pendleton, l’instancabile direttore e coreografo dei Momix, compagnia americana di ballerini e acrobati, ha portato in scena dal 5 al 9 febbraio al teatro Europauditorium di Bologna lo spettacolo dall’emblematico titolo Alchemy.
Cifra stilistica del regista è la sua ispirazione alla natura, alle piante, agli animali, come si evince anche dai titoli di alcuni suoi precedenti spettacoli: Sun, Flower, Moon e Bothanica, rappresentati a Bologna rispettivamente nel 2007 e nel 2008.
I Momix non sono soltanto ballerini, né soltanto acrobati, sono anche e soprattutto illusionisti. Attraverso alcuni sorprendenti effetti speciali i loro corpi diventano luce, colore, ma soprattutto in questo caso diventano i quattro elementi primordiali: terra, aria, acqua e fuoco.
Proprio il fuoco è l’elemento predominante ed è anche quello che Moses Pendletonmomix immagine 1 sceglie di porre in apertura dello spettacolo: attraverso degli abiti rossi molto morbidi i Momix si trasformano in fiamme altissime e a tratti lo spettatore ha quasi l’impressione di trovarsi al cinema, egli dimentica che quella fiamma al centro del palcoscenico sia formata da corpi reali e si proietta in una dimensioni quasi magica, o per meglio dire alchemica, riprendendo il titolo dello spettacolo.

Il lasso di tempo iniziale dedicato al fuoco è anche il momento più vivo e coinvolgente dello spettacolo, che subisce una battuta d’arresto nel momento in cui è l’elemento dell’acqua a prendere posto sul palco per essere rappresentato.momix immagine 2 (1)Questa situazione risulta particolarmente lenta, sei ballerine al centro della scena con un abito bianco molto ampio si muovono semplicemente camminando per alcuni minuti, accompagnate da un sottofondo musicale inquietante e tetro, che ricorda i canti dei monaci. La scena si ravviva nuovamente con un passo a due in cui lo spettatore questa volta è indotto a calarsi in una dimensione di assenza di gravità: un piccolo neo da rintracciare in questa parte è l’imbracaturamomix immagine 3 della ballerina, a mio avviso troppo visibile dalla platea; succede, perciò, di distrarsi e di non riuscire a godere appieno della bellezza di questa danzatrice che dovrebbe librarsi nell’aria sospesa e leggera come se volasse.

Abilità unica di Moses Pendleton è sempre stata quella di saper giocare con la luce e le illusioni ottiche: anche in questo caso il grande regista ormai ultra settantenne, aiutato da uno staff di esperti costumisti, ha progettato per i suoi Momix elaboratissime tute che al buio si illuminano in alcuni punti strategici e che magicamente trasformano i danzatori in elettricità. Di sottofondo una musica rock risveglia gli animi un po’ assopiti dalle scene precedenti.
momix immagine 4
A conclusione dello spettacolo, Pendleton manda in scena un’interessante fusione dell’emisfero femminile con quello maschile, grazie a un meccanismo di pannelli curiosamente mossi sulla scena da tre donne e tre uomini.
L’intero spettacolo è magia, enigma, ricerca dell’ignoto, nulla è reale e nulla è scontato, ogni movimento dei danzatori, ogni costume e ogni luce richiama alla mente il misterioso mondo degli alchimisti del Settecento.
Per gli amanti della danza, delle acrobazie, ma anche delle metafore, sarà
ancora possibile vedere Alchemy al Politeama di Genova dall’11 al 16 marzo e allo Stadium 105 di Rimini dal 22 al 23 marzo.

 

Laura Comitogianni

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