‘Il racconto dei racconti’

“Un piccolo lupetto viene lasciato solo nel bosco in cui vive da quando è venuto al mondo..attraverso un flusso ininterrotto di immagini liriche ed oniriche scopriamo la sua storia e il suo modo di approcciarsi al mondo e al ‘nuovo’ che avanza..”

Il racconto dei racconti è un cortometraggio di animazione del 1979, diretto da regista russo Jurij Norštejn.

10002651_10202053626243251_200501008_nI sentieri che vengono percorsi nei sogni, quando siamo bambini, si presentano ignoti e sconosciuti ai nostri occhi; nelle fasi di non-tempo in cui girovaghiamo meravigliati e affascinati per quei sentieri, sentiamo dentro di noi l’innocenza e la purezza nello scoprire che siamo ancora in grado di gioire, di commuoverci, di straziarci e di innamorarci di fronte al fluire eterno degli eventi e delle cose: ed è pura Poesia.
L’ignaro, innocente e tenerissimo lupetto si comporta (è) come un bambino in un sogno; il bambino reale, quello sveglio e (in)cosciente, è già disilluso, vuoto, colluso e inghiottito nella moltitudine superficiale, letale e amorfa di certo ‘collettivismo’ che tutto è fuorchè puramente ‘umano’: un piccolo uomo totalmente cavo e inutile, un ottimo contenitore di false ‘umanerie’.
Il bambino in sogno, invece, è un lupetto che con immensa circospezione, meraviglia, gioia, tristezza, senso di solitudine e dolore..ama, guarda, si commuove e impara; e alla fine il sogno non può che concludersi nella maniera più tragica e..dolce: da un lato il mondo, una volta, antico e incontaminato..trasformato in un vacuo calderone di automobili, fumo, traffico e alienazione; dall’altro il lupetto (e il sogno stesso) che non si piega al regime della grigia e insapore realtà che lo avvolge sempre più con maggiore insistenza, ma che rivendica -con audacia e una sincerità spaventosa- la sua natura di scrutatore innocente e incontaminato..un essere che non ha mai imparato a nascondere il suo stupore e la sua grazia nel rapportarsi agli eventi che lo circondano, e la sua avversità al nulla che incessantemente incontenibile avanza.
Si tratta per l’appunto di una poesia che riesce a toccare le corde dell’emozione con una tale naturalezza da riuscire difficile a trovare le parole adatte per esprimere appieno ciò che si prova dopo la visione. Sì, è corretto scrivere “poesia” perchè è l’unico termine che possa viene in mente per definirlo, perchè tante sono le emozioni che si provano.
Non sarebbe corretto, né probabilmente possibile, provare a spiegare a parole quello che è forse tra i più bei film di animazione mai realizzati.
Non un comune cartone animato, ma un’opera poetica rapita alla propria infanzia. Il susseguirsi di rievocazioni, simboli, reminiscenze, immagini dai diversi stili di disegno, e tenuto insieme da un filo impercettibile di nostalgica memoria, riporta proprio alla sostanza mera dei sogni, intraducibile e segreta. 1483882_10202053632963419_1246554732_nE’ lo stupore di un piccolo lupo che scopre attraverso i suoi occhi grandi la vita sbocciare man mano; forse un bambino che assiste alla nascita del proprio fratellino…
Una madre che allatta un neonato, una bimba che gioca alla corda con un toro, il valzer degli sposi in cui i mariti vengono portati via dalla guerra… queste ed altre ancora – diverse tra loro, eppure tenute insieme in armonia, proprio come nello svolgersi di una danza – restano per forza di cose, per lo spettatore, le illustrazioni di quello che è probabilmente il più bello di tutti i racconti.

Impossibile, quindi, rimanere indifferenti dinnanzi questo splendido lavoro dai significati più volte oscuri.Ricco di visioni metaforiche e suggestioni oniriche, è incredibile come riesca ad ammaliare tramite la potenza delle immagini.Nonostante si tratti di un’animazione grezza,per nulla particolareggiata,ispirata a diverse influenze grafiche le quali compongono un travolgente patchwork di sequenze stralunate che spingono alla comprensione più profonda.
“Il Racconto dei Racconti” è come un bambino descrive ciò che sente, ancora incapace di articolare parole, ma perfettamente capace di osservare con occhi innocenti e ‘raccontare’ con cuore puro.
Questo piccolo diamante dell’animazione russa va guardato ‘per sottrazione’, bisogna fare in modo di dimenticarsi di tutto ciò che si è imparato.. e diventare come il piccolo lupo grigio, pieno di innocenza e di stupore, che ancora si intristisce davanti alle brutture del mondo e sa rimanere incantato davanti al miracolo della vita.
“Il Racconto dei Racconti” è quindi un viaggio poetico universale che non può non commuovere.

Il ‘clavicembalo ben temperato’ di Sebastian Bach e ‘il concerto in fa minore’ di Mozart accompagnano soavemente il fluire ininterrotto di immagini che suggellano questo capolavoro assoluto del cinema di animazione….anzi no….
…questo capolavoro assoluto del Cinema.

 

Antonio Rossi

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