AMARCORD: 11 MARZO 1977, FRANCESCO LORUSSO

AMARCORD: 11 MARZO 1977, FRANCESCO LORUSSO1

L’11 marzo 1977 si assisteva all’assassinio di Francesco Lorusso, venticinquenne studente di Medicina e militante di Lotta Continua.
Il 1977, per Bologna, fu un anno particolare, segnato da scontri violenti sia dal punto di vista ideologico che da quello istituzionale.
Per chi è troppo giovane per sapere, riassumiamo il contesto: erano anni di grande fermento ideologico, sia da parte della sinistra che della destra; in particolare, gli elementi ‘estremisti’, diciamo così, contestavano la politica dei ‘padri’, ovvero quella dei partiti istituzionali. Così, da ambo le fazioni, si crearono molti movimenti extraparlamentari (cioè non rappresentati in Parlamento) molto critici nei confronti della politica istituzionale. Alcuni di questi gruppi o alcuni individui che facevano parte di questi gruppi confluirono in organizzazioni terroristiche.

carrarmato-in-via-zamboni-13-mar-77Chi rimase nei gruppi extraparlamentari aveva comunque un atteggiamento intransigente verso l’avversario politico e, quell’11 marzo, il gruppo cattolico Comunione e Liberazione aveva indetto un’assemblea in un’aula universitaria. Per contrastare –disturbare quest’assemblea, alcune persone dell’area della sinistra extraparlamentare tentarono di entrare nell’aula, respinti dal servizio d’ordine di CL. Cominciarono i primi scontri e, quando si sparse la voce di questo iniziale conflitto, altre persone, tra cui gli aderenti ad Autonomia Operaia, confluirono verso la sede dell’assemblea. Il rettore, preoccupato di ulteriori scontri, allertò le Forze dell’Ordine che, inviando i carabinieri, allontanarono i manifestanti e consentirono agli aderenti di lasciare l’aula.

A questo punto è necessaria una spiegazione: la Polizia, i carabinieri degli anni ’70 non erano come quelli odierni. In sostanza, quando intervenivano le Forze dell’Ordine, non c’era tanto da scherzare, perché le manganellate, le bombole di gas lacrimogeno, le armi da fuoco erano usate con molta più disinvoltura. In quegli anni, troppa disinvoltura, poiché furono purtroppo tanti i morti duante gli scontri; c’è da aggiungere che nelle organizzazioni extraparlamentari c’erano anche persone che, in bilico tra politica militante e clandestinità, erano armati.

L’intervento dei carabinieri, quindi, provocò un ulteriore innalzamento della tensione, richiamando altri manifestanti; in breve, la manifestazione si trasformò in una guerriglia urbana che coinvolse tutta la zona universitaria. In via Irnerio, un’autocolonna dei carabinieri fu colpita da una bomba molotov, che cominciò ad incendiare la prima vettura; l’incendio fu controllato ma l’autista, il carabiniere di leva Massimo Tramontani, scese dall’auto e sparò sui manifestanti. Contemporaneamente, Francesco Lorusso fu colpito e si trascinò fino a via Mascarella, dove cadde, senza vita. Per dovere di cronaca, aggiungiamo che il carabiniere, che non fu l’unico indagato, venne prosciolto in istruttoria preliminare per mancanza di elementi di prova. Comunque sia, sono contenta che il servizio di leva sia stato eliminato, perché un Paese civile ha bisogno di professionisti in tutti i campi, specialmente in quelli che prevedono preparazione e saldezza di nervi.

showimg2.cgiQuando la notizia dell’accaduto si sparse, migliaia di persone aderenti alla sinistra confluirono verso il teatro dei fatti; a tutto questo seguirono altri scontri tra manifestanti e forze dell’ordine e, in seguito, l’allora ministro dell’Interno Francesco Cossiga diede l’ordine di intervenire con mezzi pesanti.

Il centro di Bologna, per alcuni giorni, fu una città devastata dalla guerriglia, da scontri violentissimi.  Negozi chiusi, vetrine spaccate, lancio di sampietrini e di lacrimogeni, ‘espropri proletari’ (che significava rubare quel che c’era nei negozi con l’arroganza della forza). Da una situazione di giusta condanna di un episodio violento, si passò ad una guerriglia insensata. Da una miccia all’epoca piuttosto usuale, (il disturbo dell’avversario) si era passati ad una situazione di guerriglia e militarizzazione.

Ricordo ancora quei giorni con paura. Uscii da scuola ignara di tutto (sì, si era saputo di una manifestazione, ma quante ce n’erano, a quel tempo?) e vidi le strade deserte, inquinate da un odore fortissimo, acre. Era una situazione irreale, che mi colpì al punto che, tuttora, e anche spesso, la sogno in forma di incubo. Non avevo mai vissuto una situazione del genere e non capivo. Un silenzio opprimente mi circondava, mi sembrava di vivere in una città fantasma. Nessun autobus, nessun’automobile, pochissimi passanti, spaventati e spettrali come me.
Piccoli gruppi silenziosi e con la bocca coperta da fazzoletti acquattati in angoli strategici. Passavo davanti a loro sperando di essere invisibile.

Quelli che idealmente erano il mio riferimento politico mi suscitavano, ora, terrore. Ero piccola, un’adolescente. Mi sentivo Cappuccetto Rosso braccata dal lupo e da una nonna perfida.
Quel silenzio mi angosciava, mi pareva di vivere in un acquario pieno di squali.
Poi, ad un certo punto, vidi la polizia in assetto da guerriglia: una schiera silenziosa, spaventosa.

Come ho detto sopra, erano altri tempi. C’era da farsi tremare le gambe, se li vedevi conciati in quel modo o, per dirla in modo più diretto, da farsela sotto.
Uno di loro mi fermò, non voleva farmi passare. Gli dissi che dovevo tornare a casa, era l’unica strada che potevo fare, volle vedere la carta d’identità.
Credo che mai, nella vita, sono stata così felice di arrivare a casa, casa da cui non potei uscire per giorni, perché davvero c’era da rischiare la pelle. Tenevamo le persiane chiuse per evitare i fumi dei lacrimogeni ed altre cose peggiori. Un giorno mia madre provò ad aprire le persiane ed un poliziotto ci puntò un lacrimogeno contro. Una vita blindata, per giorni.

Il ’77 non fu tutto così, per fortuna: c’erano aspetti più giocosi, non violenti, aggreganti, pacifici. Ma quei giorni li ricordo come i peggiori della mia città, in tutti i sensi.

Qualche video di testimonianza:

http://www.youtube.com/watch?v=lgsta_TpAzo

http://www.youtube.com/watch?v=ebgoakjzKBI

http://www.youtube.com/watch?v=WpjwChz3e9g

http://www.youtube.com/watch?v=AdtaKvAjmbE

Danila Faenza

NOTE:

1. Articolo pubblicato in http://anarchiciuniti.noblogs.org/files/2011/11/francesco.lorusso.01-150×150.jpg

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