L’ODISSEA DEL LIBRO PERDUTO – CIRCE

«Andiamo» mi disse Lusa appena risaliti in macchina.
«Dove?»
«Hai parlato di un ospedale, no? Sarà lì.»
«Speriamo! Anche se, ora che ci penso, potrebbe essere una dottoressa o un’infermiera e fare il turno di notte.»

Misi in moto la macchina, pieno di speranza. L’idea di trovarla mi dava la carica. Sfrecciammo per le strade della città nel buio della notte: e non sapevo più se ero io a percorrere quelle vie o se erano loro ad accompagnarmi. Stanchezza e speranza si unirono in quel momento.
Parcheggiammo e subito entrammo, passando sotto l’insegna “Pronto soccorso”.
All’interno ci accolse una grande confusione. Una fauna di malati di ogni genere. Chi era fasciato a un braccio, chi era pallido e chi, invece, era sdraiato su un lettino, troppo debole persino per stare seduto.
Guardai quelle persone e non le invidiai, ringraziando il motivo per cui mi trovavo lì. Continue reading