ASTRI E ARTE – GEMELLI: RAOUL DUFY, LA VITA IN MOVIMENTO

Manifesto per una mostra di Dufy dedicata alle sue creazioni tessili. Charlie Chaplin piccolo vagabondo.

“Quando si ottiene il successo per questa o quella cosa che si è fatta, velocemente bisogna voltare le spalle e lanciarsi in una nuova avventura.” (Dufy)

Allegria, movimento, rapidità, intelligenza, curiosità sono tra le caratteristiche dei Gemelli.
Il Pianeta governatore del segno è Mercurio. Il dio dei calzari alati, eternamente giovane, allegro, giocoso, divertente, sempre in movimento.
Tra i pittori del Segno ve ne sono alcuni davvero affascinanti come per esempio Gauguin, MillaisEscher. Ma dalla lettura del prezioso volumetto del grande astrologo francese André Barbault (1) mi sono convinta che il più emblematico sia Raoul Dufy che ha in Gemelli Sole, Mercurio e Venere.
“Se c’è un’avventura pittorica pienamente gemelli è quella di Dufy” afferma Barbault, “anzi questo pittore sembra appartenere al “tipo Castore”, la parte più gioiosamente scanzonata dei Gemelli, vagante, mobilissimo, curioso, sognatore. La sua arte è tutta mobilità e si esprime nell’ambito dell’elemento aria… è l’istantaneità, il movimento, il cambiamento, la trepidazione, il susseguirsi degli istanti più fuggitivi” (Barbault).

Percepiamo molto bene tutto questo nella sua opera più complessa e forse più famosa Fée Electicité.

Particolare dell’affresco La Fée Electicité (60m x 10m Raoul) di Raoul Dufy che si trova in una immensa sala al Museo d’Arte Moderna di Parigi. Fu eseguito per l’Esposizione Universale del 1937 su commissione della Compagnia parigina di distribuzione dell’elettricità.

In questo immenso dipinto di sessanta metri per dieci si assiste a un susseguirsi di immagini che si snodano una dietro l’altra come i momenti successivi dell’immagine filmica. Vi è rappresentata la storia millenaria dell’uomo dalla antichità mitica fino alla costruzione delle centrali idroelettriche e alla diffusione nel mondo della “Fata elettricità”. Dufy vuole rappresentare proprio tutto, dalle divinità dei miti, alla campagna idilliaca del passato, alle attività industriali del presente. E al centro il volo di Iris, messaggera degli dei, che porta la luce nelle città.

Dufy, come quasi tutti i Gemelli, era caratterizzato da aspetto e carattere giovanile. Fino agli ultimi giorni si è lanciato con entusiasmo straordinario verso nuove esperienze umane e artistiche. È stato un viaggiatore sempre in movimento e ha lavorato nei luoghi più diversi del pianeta. Ma per lui lavorare “è parola grave che non gli si addice, egli piuttosto si diverte” afferma Roland Borgeles.

La gioia, l’ottimismo, l’irrefrenabile amore per la vita che lo caratterizzano permeano anche i suoi dipinti. E addirittura qualche critico lo giudica un pittore troppo gioioso e lieve per essere un artista di primo piano. Dufy pare divertirsi e intende rappresentare con la sua pittura tutto quello che c’è di più bello, luminoso e armonioso nella vita.

Il mare, le vacanze, i concerti, le corse ippiche sono tra i suoi soggetti favoriti. Gli piace l’atmosfera allegra, l’energia e il movimento della folla che si diverte: gli piacciono i momenti in cui la vita appare come una festa. Per lui il piacere è una cosa seria: quello che vuole trasmettere nelle sue opere è la felicità pura dell’istante. “Sarei soddisfatto -era solito dire- se solo potessi arrivare a esprimere tutta la gioia che è in me!”

Dal 1908 soggiornò spesso in Costa Azzurra e ne dipinse con frequenza le marine. Del resto anche l’elemento Acqua è presente nel suo tema (Ascendente è in Cancro e la Luna in Pesci). Ma ancora una volta realizza le sue opere con la leggerezza e il movimento tipici delle modalità dell’Aria.

Regata a Cowes, 1931, oggi alla National Gallery di Washington.

Il movimento gioioso caratterizza la Regata a Cowes. L’intero quadro è riempito dal blu luminoso e intenso del mare sul quale vengono dipinte con tratti veloci le onde increspate, le vele e gli stendardi coloratissimi delle barche sballottate dal vento. E il pittore riesce nell’intento di comunicarci quello che davvero gli interessa: l’atmosfera festante di questa giornata.

Mi affascina molto un tema ricorrente in Dufy, quello delle finestre. Da queste entra nei suoi quadri sempre lo stesso paesaggio, quello che si vede dall’hôtel Suisse, in cui soggiornava a Nizza, che viene riprodotto tante volte con lievi variazioni, fino a dare l’impressione di essere diventato un paesaggio interiore. La magica curva della Baia degli Angeli, le palme, il cielo terso o con le nuvole, il mare tranquillo o increspato e magari in lontananza la città con la sua promenade divengono anche per noi paesaggi familiari.

Una delle tante Finestre con vista, Nizza, Musée des Beaux Arts.

Ma c’è un’altra attività dalla quale emerge la leggerezza e la creatività di Dufy. Dal 1911 si dedicò con successo alla pittura di tessuti utilizzati sia nell’arredamento che nella moda e dall’anno successivo iniziò una ventennale collaborazione con la ditta “Bianchini & Ferrier” per la quale disegnò fantasie di grande diffusione. È giusto ricordare questo aspetto perché è stato uno dei più grandi innovatori del disegno tessile. Le sue creazioni hanno dato un volto moderno, dinamico e al passo con i tempi alle stoffe, influenzando a sua volta la moda, l’arte e l’arredamento del primo Novecento. Quando iniziò la sua attività gli abiti erano realizzati con sete molto semplici dai colori pastello e tutt’al più con qualche motivo di piccole dimensioni. Dufy, sempre curioso verso la sperimentazione di cose nuove, provò diverse tecniche per introdurre audaci disegni, creò stoffe dai colori sfavillanti tipici dei pittori fauves, si ispirò molto spesso alla natura (fiori, frutti, animali) e talvolta rielaborò le immagini fino a realizzare forme semplici dai colori vivaci che raggiungevano un certo grado di astrazione.

Stoffe. I motivi floreali furono tra i più rappresentativi del lavoro tessile di Dufy.

Credo che perdendoci nelle immagini di questo pittore si possa condividere la frase di Gertrude Stein:

“Dufy è il piacere allo stato puro”.

Rosalba Granata

NOTE

1. Barbault: Gemeaux, Ed. Seuil

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