MARIE LAURENCIN E GIORGIA O’KEEFFE: SENSUALITÀ ED EROTISMO
Lo Scorpione è un segno complesso ed è quello che presenta le tipologie più diverse.
Per questo voglio proporre due donne, due artiste differenti, ma entrambe libere, affascinanti, rivoluzionarie. Ed elemento comune della loro pittura è la sensualità.
Marie Laurencin è nata nel 1883 in Francia, Giorgia O’Keeffe pochi anni dopo dall’altra parte dell’Oceano, negli Stati Uniti.
Marie Laurencin
«È allegra, è brava, è spirituale, e ha tanto talento. È la mia donna».
Con queste parole ce la presenta Guillaume Apollinaire.
Marie lo conosce tramite Picasso che, dopo averla incontrata nel 1907 al Salon des Indépendants, l’aveva introdotta nel gruppo di intellettuali suoi amici
Marie ha ventiquattro anni. La sua storia con Apollinaire è tempestosa e appassionata e dura fino al 1912. Apollinaire le dedica scritti e poesie, la pittrice lo ritrae nei suoi quadri. Il più celebre è Apollinaire e i suoi amici.
Dopo una serie di diverse esperienze la ritroviamo a Parigi nei folli anni 20, anni di liberazione sessuale e di sperimentazione artistica.
Lo stile della pittrice è cambiato. L’artista, che era stata soprannominata Signora del cubismo, passa dai colori scuri e ocra a chiari colori pastello, dalle forme geometriche a quelle più fluide. I suoi quadri di questo periodo hanno atmosfere sognanti e protagoniste assolute sono figure femminili di aspetto androgino, disinibite e seduttive che alludono ad amori saffici.
Ha ormai ottenuto grandi successi, è ritrattista di personaggi famosi, ha una nuova importante relazione sentimentale con la costumista Nicole Groult.
Ed è entrata nel mondo del teatro.
Tra gli spettacoli d’avanguardia a cui lavora, il più noto e di maggiore risonanza è Les biches dei Balletti Russi del 1924. La sceneggiatura è affidata a Jean Cocteau. L’adattamento scenografico e i costumi sono opera di Marie Laurencin che realizza anche il sipario riproducendo in scala più grande un suo famoso quadro.
Nel 1935 viene insignita della Légion d’honneur e, due anni dopo, diversi dei suoi quadri sono selezionati per l’Esposizione Universale.
Marie Laurencin è stata quindi protagonista negli anni delle Avanguardie. Poi il suo mito è tramontato.
Come tante altre artiste famose nel loro tempo, è stata quasi totalmente dimenticata.
La componente Scorpione, segno nel quale ha sia il Sole sia la Luna, è ben evidente nella sua personalità caratterizzata da sensualità, erotismo, fascino, ironia.
L’ascendente Sagittario la illumina, la Laurencin è solare e sprigiona gioia di vivere.
L’ icona del modernismo americano, Giorgia O’Keeffe, al contrario della pittrice francese, non è stata dimenticata e, in un mondo dell’arte dominato dagli uomini, è una delle poche donne che sia riuscita a ritagliarsi uno spazio da protagonista.
Nata in una famiglia di contadini del Wisconsin non riesce per ragioni economiche a completare gli studi di arte, per mantenersi insegna disegno e talvolta trova lavori precari nel settore pubblicitario.
Pare quasi casuale la sua affermazione. Nel 1916, infatti, per intercessione di un’amica i suoi disegni vengono mostrati ad Alfred Stieglitz, gallerista e fotografo di successo che ne è entusiasta e li espone all’interno della sua famosa Galleria 291 di New York, centro dell’Avanguardia Modernista Americana.
Alfred Stieglitz è determinante per il suo successo e lo diviene anche per la sua vita privata. Affascinato dal suo corpo e dal conturbante volto androgino, la rende sua modella e musa e la ritrae in una serie di sensuali immagini. Inizia, nonostante la differenza di età, anche un rapporto sentimentale che nel 1924 li porta al matrimonio.
Georgia O’Keeffe è divenuta famosa soprattutto per i suoi fiori. Sono più di duecento i suoi quadri di soggetto floreale.
Frequentemente le pittrici di ogni epoca hanno dipinto fiori, questi erano infatti tra i soggetti che venivano ritenuti più femminili. Ma quelli della O’Keeffe sono originalissimi. Fiori giganteschi, voluttuosi e ambigui.
Melania Mazzucco in Self-Portrait descrive la forte emozione provata la prima volta che, al Metropolitan Museum, ha visto Iris Nero.
“Ho creduto di riconoscere nella sensuale fessura che si schiude davanti a noi un sesso femminile… rappresentato con un lirismo astratto quasi giapponese”.
La O’Keeffe si opponeva nettamente alle interpretazioni sessuali o psicanalitiche dei suoi fiori che al contrario immediatamente dilagarono e che erano sostenute dal suo stesso marito.
“Voi fate tutte quelle associazioni, leggete troppo nei miei fiori, scrivete su di loro e dite cosa vedo io. Volete che io veda ciò che voi volete vedere nel mio fiore, mentre io non lo vedo. […]Quando prendi in mano un fiore e lo osservi veramente, è il tuo mondo, per un momento. Io voglio dare quel mondo a qualcun altro”.
Ma tali teorie continuano ad affermarsi, lo stesso successo dagli anni ‘90 tra le artiste donne si basa proprio sui due elementi che lei ha sempre rifiutato: femminismo e allusione sessuale nei suoi fiori.
Nel 1929 avviene la svolta nella sua vita e nella sua arte.
È per lei una rivelazione l’estate che trascorre nel New Mexico. Rimane affascinata dai selvaggi paesaggi, che da questo momento diventano i soli che vuole rappresentare. Ci colpiscono nei suoi dipinti i colori vividi di colline rosa, di monti azzurri, di canyon rosseggianti. Non sono rappresentazioni naturalistiche, seguendo le teorie di Dow il mondo naturale viene scomposto in linee e forme. Forme morbide e ancora una volta sensuali.
Katy Hessel1 afferma che la O’Keeffe ha messo a punto per i paesaggi un linguaggio artistico più originale di qualsiasi altro artista americano.
La pittrice trascorre sempre più tempo nel New Mexico. È ormai questo il suo luogo dell’anima, luogo che risponde anche al suo bisogno profondo di pace e solitudine.
Nel 1940 acquista il Rancho de los Burros e dopo il 1946, alla morte del marito, vi si stabilisce definitivamente.
Nel deserto scopre anche il fascino dei teschi di animali che diventano i soggetti privilegiati della sua pittura.
E proprio la scelta di vivere nel deserto la rende una leggenda.
«Quando penso alla morte l’unica cosa che mi dispiace è l’idea di non vedere più la bellezza di questo paesaggio tutt’intorno. A meno che non abbiano ragione gli indiani e, il mio spirito, allora, tornerà a passeggiare qui anche dopo che me ne sarò andata».
Talvolta la critica, soprattutto quella britannica, ha espresso su di lei giudizi spietati. Per alcuni i suoi dipinti sono superficiali, piatti, inerti. Immagini che sarebbero adatte per i film di Disney. Viene infatti indicata in modo sprezzante come La mamma di Walt Disney.
Eppure la sua popolarità è andata aumentando, le sue opere sono conosciute in tutto il mondo e negli ultimi anni vengono battute all’asta per cifre da capogiro. Detiene il record di artista donna più quotata di sempre.
I pianeti governatori dello Scorpione sono Marte e Plutone: la donna Scorpione è quindi una perenne guerriera, coraggiosa, talvolta temeraria. Molto spesso anarchicamente ribelle. Dotata di forte magnetismo è attirata dal mistero, e dall’ignoto. Centrale nella sua personalità è l’erotismo.
Questo profilo della donna scorpione scritto anni fa2 mi pare si adatti benissimo alla O’Keeffe, una delle figure più innovative e anticonformiste del panorama artistico americano.
Se per Laurencin abbiamo sottolineato la solarità, l’allegria e la mondanità, la O’Keeffe è al contrario solitaria, ombrosa e austera, introversa, al punto da risultare indecifrabile.
Evidente è in lei la componente scorpionica con non solo il Sole ma anche Ascendente, Luna, Mercurio nel segno. Per la prima fase della sua produzione abbiamo evidenziato l’aspetto sensuale, sia quello che sprigiona il suo corpo fotografato ossessivamente dal marito, sia quello evidente nei suoi fiori voluttuosi. Nella seconda parte mi pare ancora più evidente la natura scorpionica con il richiamo del paesaggio misterioso del deserto, con i suoi silenzi, con i teschi di animali sbiancati dal sole e dal tempo.
Una biografia esauriente su Marie Laurencin e sulle sue opere è scritta da Bertrand Meyer Stabley, autore specializzato nelle biografie di artisti e personaggi famosi.
“La féerie“, della scrittrice francese Isaure de Saint Pierre del 2019, è invece un romanzo, non ha il rigore di una biografia ma racconta la sua tumultuosa vita in modo avvincente.
Infine nel suo “Cahiers des nuits“ è la stessa pittrice che parla di per sé. È una raccolta di suoi pensieri e disegni.
Su Georgia O’Keeffe troviamo in italiano Georgia O’Keeffe Amazzone dell’arte moderna di Sara Colaone e il testo autobiografico Memorie.
Ritratti della Laurencin e della O’Keeffe si trovano anche nel libro di Melania Mazzucco Self-Portrait sotto la voce Erotismo. La Mazzucco parte dalla presentazione di Les biches per la prima e Giglio Nero per la seconda.
- Katy Hessel La storia dell’Arte – senza uomini ↩︎
- Donne Scorpione https://blog.metropolisbologna.it/astrologia/rubrica-astrologica-scorpione-parte-2/ ↩︎