ASTRI E PITTRICI – TORO

DUE IMMAGINI FEMMINILI: TAMARA DE LEMPICKA E CARLA MAGGI

di Rosalba Granata

Tamara De Lempicka, Autoritratto sulla Bugatti verde, 1929
autoritratto di Carla Maggi
Carla Maggi,
Autoritratto, 1937

Nei due quadri troviamo due immagini femminili. Sono autoritratti di due pittrici della stessa epoca ma dalla vita e personalità diversissima.

Tamara de Lempicka è conosciutissima. Siamo all’inizio del Novecento. L’autoritratto sulla Bugatti verde è tra i suoi dipinti più noti e rivela molto del periodo culturale tanto da essere uno dei simboli della Art Déco. Una donna bellissima è su un’automobile da corsa, ha lo sguardo determinato, è elegante e truccata con cura. I colori sono accesi, le pennellate compatte. Sicuramente la pittrice vuole comunicare l’immagine di una donna moderna sensuale ma anche indipendente e avventurosa.

E queste caratteristiche sono pienamente rispecchiate nella vita di Tamara. Lusso, opulenza e trasgressione.

L’altra è Carla Maggi, certamente meno conosciuta. Ma anche la sua storia è interessante e anch’essa rivela molto di quell’epoca e del ruolo della donna in Italia negli anni Trenta.

Carla Maggi appartiene all’alta società milanese.

Appassionata di pittura studia presso uno degli artisti più apprezzati dalla borghesia cittadina del tempo: Giuseppe Palanti, professore a Brera, scenografo per la Scala, ritrattista affermato.

È una giovane artista di talento, ma con il matrimonio le viene richiesto di rinunciare alla pittura. Per la classe sociale a cui appartiene non è decoroso continuare a dipingere. E, come molte altre artiste del suo tempo, accetta di interpretare il ruolo di moglie tradizionale e madre perfetta. Una sua lettera molto intensa ad un’ amica mostra quanto sia una decisione dolorosa.

Carla ripone le sue opere. Solo molti anni dopo il figlio ritrova le tele nella soffitta di una loro casa di campagna. Interpella alcuni critici d’arte e si rivolge a Simona Bartoleva, esperta di arte, autrice di un libro sulla pittrice e curatrice di una mostra ad Arcore dal titolo “L’artista ritrovata“.

Le sue opere “raccontano l’alta società milanese della sua epoca: gli anni Trenta, un periodo complesso, sfumato, ricco di contraddizioni. Guardando le fotografie di famiglia si percepisce lo stesso clima, lo stesso universo che lei cattura nei propri ritratti. Le sciate a Cortina, l’uscita per l’occasione mondana, il caffè con le amiche… ma anche un’eleganza moderna, da donna che cerca la propria emancipazione, come ben evidenzia la protagonista de La sigaretta, la sua opera più famosa.”1

Vittorio, il figlio della Maggi, una volta scoperte le sue opere ha cercato di valorizzare questa parte fino allora sconosciuta della vita della madre, ma afferma anche con decisione che non ha avuto una vita infelice. E considerando la società italiana degli anni trenta e soprattutto la classe sociale a cui apparteneva non è difficile credergli. Per la donna del Toro è importante la solidità, la sicurezza, anche economica. È forte il suo legame con la famiglia e con i valori tradizionali. Apprezza i piaceri più naturali della vita, il sesso, il cibo, la vita a contatto con la natura, e desidera la maternità. Non abbiamo quindi ragioni per dubitare che la sua vita sia stata appagante.

Forse qualche inquietudine può essere testimoniata dalla disarmonia del Sole in Toro con la sua Luna in Leone, che rispecchia l’aspirazione a maggior indipendenza e successo.

Carla Maggi, Donna con sigaretta
Carla Maggi, Donna con sigaretta

Forse … (e sottolineo forse) anche Tamara è del Toro.2 La sua vita è molto diversa. Una vita anticonvenzionale all’insegna della libertà. Frequenta gli ambienti più esclusivi e sofisticati prima in Russia poi, dopo la rivoluzione del 1917, in tutta Europa e soprattutto a Parigi, capitale in quel tempo della vita mondana e artistica. Si sposa due volte, ha vari amanti ed è dichiaratamente bisessuale.

Raggiunge, attorno agli anni Trenta, grande successo, diviene una delle pittrici di ritratti maggiormente richieste dalle élite. Si costruisce un personaggio di donna sofisticata, scandalosa e ammantata di mistero.

Il suo fascino e la sua morbida bellezza possono benissimo corrispondere alle caratteristiche del segno venusiano e la Venere del Toro non è la greca Afrodite ma Astarte, divinità più primitiva e sensuale.

Vulcanica, provocatoria, eccessiva, sarebbe proprio appropriata per lei la Luna in Ariete che le attribuiscono i temi natali che si trovano in rete. La Luna nel segno di Marte è infatti in sintonia con la sua vita libera e avventurosa e con le esperienze intense che l’hanno caratterizzata. Tra l’altro, secondo gli astrologi, è una posizione che si ritrova spesso in temi di donne con passioni amorose omosessuali.

Tamara De Lempicka, Ritratto della duchessa De La Salle
Tamara De Lempicka, Ritratto della duchessa De La Salle, 1925

Bellissimo è il Ritratto della marchesa de La Salle che fu sua amante per anni. È una donna affascinante e viene provocatoriamente ritratta in abiti maschili. Alle sue spalle, dietro ad una tenda, vediamo un paesaggio urbano nettamente geometrico che risente della pittura cubista. Possiamo notare in questo dipinto quella che è una caratteristica della Lempicka: l’influenza di stili diversi. Dalla pittura rinascimentale che amava, soprattutto il Bronzino, fino a quella delle avanguardie novecentesche. Stili diversi che Tamara riesce ad armonizzare creandone uno personale e inconfondibile.

Avevo un principio: non copiare mai. Creare uno stile nuovo, colori chiari, luminosi, scoprire l’eleganza nascosta nei modelli

Durante la Seconda Guerra Mondiale si stabilisce con il secondo marito, il barone Raoul Kuffner, negli Stati Uniti. Anche qui ottiene grandi successi, è la “baronessa col pennello” organizzatrice di mostre e sontuosi eventi mondani. Dopo gli anni Cinquanta la sua popolarità è andata calando, viene ritenuta “fuori moda”, e diviene bersaglio di critiche negative. È poi riscoperta con una mostra a Parigi nel 1972.

Recentemente la sua opera è tornata alla ribalta. La pop star Madonna, entusiasta collezionista dei suoi quadri, inserisce spesso i dipinti nelle scenografie dei suoi spettacoli e dei suoi video.

Segnaliamo sulla Lempicka il romanzo Diva d’acciaio di Valentina Casarotto.

Può essere intrigante anche il diario di Aelis Mazoyer3 sul chiacchieratissimo incontro con Gabriele d’Annunzio, durante uno dei suoi numerosi viaggi in Italia. Lo scrittore, ormai anziano, l’aveva invitata al Vittoriale e si dice che abbia anche tentato di sedurla. Per lei era soltanto il “vecchio nano”.

  1. Da intervista a Simona Bartoleva ↩︎
  2. Ha infatti lasciato nel mistero molti particolari della sua nascita. La stessa data è stata recentemente messa in discussione. Sembra sia nata sei anni prima. Per quanto riguarda il luogo, Tamara dichiarò sempre di essere polacca, nata a Varsavia; un’ipotesi la vorrebbe invece nata a Mosca. ↩︎
  3. Aelis Mazoyer fu per anni governante, amante, confidente di Gabriele D’Annunzio ↩︎

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