LE VOCI DI CALLIOPE – CITTÀ SOCCHIUSA

Soltanto i sostenitori a oltranza dell’ispirazione potrebbero contestare il fatto che ogni esperienza della nostra vita è profondamente radicata nella realtà, nella storia, non vive sospesa e priva di ogni appoggio sul terreno. Così è anche per l’esperienza artistica. Il mio caso non fa eccezione: i versi su Lisbona nascono da un innamoramento, un viaggio del tutto carnale di attraversamento della città, rielaborato poi dall’immaginario. Può apparire paradossale definire Lisbona, città dei grandi spazi, socchiusa. In realtà è una città ossimorica, lenta e vivace insieme, piena di colore e slanciata verso la vita e al contempo raccolta nella propria malinconia. Per questo è socchiusa, ma tra due immensità: il Tago che si tuffa nell’oceano e il cielo che la protegge.

Panorama-Castello

CITTÀ SOCCHIUSA 

Lisbona si affaccia al balcone,
dipinto di tetti sul mare.
Un sorso di acque su cui navigare
È un fiore al confine,
senza stagione.
Lisbona è una strada di notte,
silenzio e poesia nella festa.
L’intreccio di vicoli resta
In salita, quartiere socchiuso,
castelli e colore.
Lisbona è una luce soffusa,
che parla, poi tace.
E guarda il tramonto socchiusa
Tra il mare e la pace.

Simone Carati

Viaggiare è una delle esperienze più preziose che possiamo vivere. Ciascun individuo, visitando la stessa città e vedendo gli stessi posti di altre persone, potrà avere sensazioni completamente diverse. Ciò accade perché nel viaggio trasferiamo anche il nostro mondo interiore in ciò che vediamo, portiamo con noi il nostro bagaglio di esperienze ed emozioni che viene inevitabilmente proiettato in ciò che abbiamo di fronte. Ecco che allora una città come Lisbona agli occhi di Simone Carati, autore di questi versi, può apparire perfino socchiusa, uno scorcio rinchiuso «tra il mare e la pace», un pezzo di mondo che sembra un quadro, un dipinto in cui spiccano colorati i tetti delle case. Certamente, questi versi scatenano la voglia di partire, la ricerca di questa pace che l’autore trasmette, la curiosità di sbirciare in questo «quartiere socchiuso».

Laura Comitogianni

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