Viaggiando con curiosità, incontrando persone e studiando interessanti documenti si può arrivare a conoscere alcuni esempi di eventi storici da cui discendono abitudini alimentari.
In un giorno da Bologna si può andare e tornare per una breve escursione, oltre che in Emilia Romagna, in Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino e Alto Adige, Veneto, Friuli, Toscana, Marche, Umbria. In due giornate si raggiungono la Costa Azzurra, la Svizzera, l’Austria, la Slovenia, il Lazio, l’Abruzzo.
Partendo dal cibo e dal vino, utilizzando come veicolo la fruizione didattica e pratica della civiltà della tavola e delle tradizioni del territorio anche a livello storico, economico e sociologico, si possono evocare mete artistiche e cuturali nonchè luoghi geografici e paesaggistici anche lontani.
Esistono ancora territori leggermente marginali rispetto alle grandi vie di comunicazione, non così conosciuti seppur inseriti in contesti già noti, che possono costituire delle vere e proprie scoperte a volte oltre ogni aspettativa e con una vasta gamma di interessantissime realtà.
Nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano tra Prato e Bologna, dove ci portano sia la strada Val di Setta che la ferrovia direttissima per Firenze, incontriamo la Val Bisenzio.
Piccoli antichi borghi, resti di castelli medievali, pievi romaniche e ville rinascimentali inserite nel verde di vallate o al riparo di montagne costituite in splendide riserve naturalistiche con flora e fauna protette; zone dove gli eventi socio-economici hanno lasciato suggestivi reperti di archeologia industriale delle vecchie fabbriche tessili, di cartiere, fonderie e mulini.Continue reading →
Il Mago Atlante, per proteggere Ruggero e tenerlo lontano da Bradamante, ha creato un’immensa magia: un palazzo nel quale prendono forma le illusioni. Chi arriva in questo luogo vede materializzarsi ciò che desidera maggiormente.
E allora Orlando, che ha cercato Angelica ovunque, in Francia, Italia, Germania, vede un cavaliere che rapisce una fanciulla, e gli pare proprio la sua amata.
«Fu un viaggio di nessuna difficoltà materiale, senza mari o frontiere da superare, attraverso regioni poco accidentate anche se deserte per collocazione geografica. Restarono a casa loro, Mercier e Camier, ebbero questa inestimabile occasione. Non dovettero cimentarsi, con maggiore o minor fortuna, con modi di vita stranieri, con una lingua, un codice, un clima e una cucina bizzarri, in ambienti che avessero, dal punto di vista della somiglianza, un sia pur minimo rapporto con quello a cui l’infanzia prima e l’età matura poi li avevano abituati. Il clima, anche se a volte inclemente (ma c’erano avvezzi), non superò mai i limiti del temperato, vale a dire di ciò che un uomo del loro paese, convenientemente vestito e calzato, può sopportare».
(S. Beckett, Mercier e Camier)
«Me ne mancano due, poi me le sono fatte tutte le capitali europee», mi disse Tizio con rammarico e con l’intento di raggiungere l’obiettivo: se San Pietroburgo, Leningrado, Pietroburgo o Mosca, Torino, Firenze o Roma… vai a sapere cosa gli mancava.Continue reading →
Anonimo fiorentino, Il naufragio della nave di Ulisse, fine 1300 circa.
Pietà. Disprezzo. Indignazione. Rispetto. Sono diversi i sentimenti che prova Dante negli incontri con i dannati. Per esempio nei confronti degli ignavi mostra assoluta ripugnanza mentre si sente coinvolto fino alle lacrime dal discorso di Francesca. Quando si trova davanti alla fiamma che racchiude Ulisse in Dante prevalgono curiosità e interesse uniti a rispetto. Si ferma davanti a lui e, attraverso Virgilio, gli chiede della sua ultima avventura.
Ulisse inizia a parlare e il suo discorso ci tocca profondamente.
Nemmeno gli affetti più cari per il figlio Telemaco, per la moglie, Penelope, per il vecchio padre riuscirono a tenerlo ad Itaca. Il desiderio di conoscere lo spinse ancora una volta per l’alto mare aperto.
Né dolcezza di figlio, né la pièta del vecchio padre, né il debito amore lo qual dovea Penelopé far lieta, vincer potero dentro a me l’ardore ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore; ma misi me per l’alto mare aperto (Inferno,Canto XXVI)Continue reading →
Siamo Alessandra e Marta. Ci siamo conosciute circa tre anni fa, riuscendo fin da subito a instaurare un solido legame, con interessi da condividere e idee da coltivare.
Approfittando del soggiorno per il servizio civile di Luigi (fratello di Alessandra), siamo partite alla volta della Tanzania. Abbiamo raggiunto il distretto di Mkuranga, tra i villaggi di Mavunja e Kisiju, dove Luigi, in qualità di ingegnere, stava guidando i lavori di costruzione di un acquedotto, per garantire ai villaggi una fonte d’acqua pulita e potabile. Non troppo distante, si trova un ospedale dalle modeste dimensioni, il Nota ya Bahari Health Center, dignitosamente gestito da una missione di suore dedite alla cura e al recupero di fondi necessari per il mantenimento e il supporto delle persone.Continue reading →