Edito da Einaudi, 2015, pp 563

Trascinare il lettore verso una corsa contro il tempo è una delle prerogative di ogni scrittore d’azione o poliziesco. Farlo però sul doppio binario del presente e di un passato che permea l’alba del secolo breve, è un’operazione che vale almeno il titolo di originale: Justin Go, giovane scrittore che ha lasciato il lavoro negli Usa per trasferirsi a Berlino a scrivere il suo primo romanzo, da questa sfida è uscito vincente. Il suo best seller presenta tutti gli elementi necessari a strizzare l’occhio al lettore curioso tanto da rischiare di scivolare nel banale, senza mai però cadere in questa trappola. Il giovane Mr Campbell, fresco di studi ed emergente da un tessuto sociale disagiato, riceve una inaspettata comunicazione da un studio legale di Londra e da lì le cose cominciano a farsi strane. È o non è l’erede dell’agognata fortuna di Ashley Walsingham, ricco inglese dall’animo solitario morto nei primi del ‘900 in una spedizione sull’Himalaya? Per quale motivo poi, l’erede designato sarebbe stata l’ancor più schiva Imogen-Soames-Anderson, ipotetica antenata del protagonista? Al giovane Tristan non rimane che cercare di scoprire le proprie radici per dimostrare di essere qualcuno senza saperlo davvero. Un viaggio in Europa, curiosi personaggi, ritratti di donne e uomini d’altri tempi, e nel frattempo lo svelarsi discreto di ciò che il passato ha tenuto nascosto, del legame d’amore sottile tra un uomo e una donna forse divisi dal destino. Quale responsabilità grava su questa discendenza? Quali segreti ne sono partecipi e in che modo influenzeranno lo scorrere del presente? Non rimane che lasciarsi avvincere da questo romanzo accattivante datato 2014 nell’attesa frenetica di arrivare all’ultima pagina.

Francesco Colombrita